martedì 1 agosto 2017

Le isole desiderabili


Per tempesta le raggiungi e dalle tempeste ti liberi.
Di lontano intraviste, la prima è cupa di tinta,
ma, da vicino, verde; e sulla costa il mare
fa un tuono basso e una nebbia di rugiada prismatica.

Ma entroterra, dove il sonno che avvolge le colline
un sonno più sognante istilla, il rapimento di Dio,
su altopiani alonati, nel deliquio di brezze vagabonde,
palme lente ondeggianti salutano il cipresso d'amore
giù per la valle dove ruscelli ciottolosi modulano
un canto per lenire ogni gioia e ogni dolore.

Mirti muschi son qui in molte vallate,
dove, a greggi, che miriadi giacciono dalle guance infuocate
che il sogno increspa: affatto inconsapevoli dormono,
mentre senza fine le onde sulle spiagge muoiono.

Herman Melville

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