Dove è il mondo che girammo, Ned Bunn?
C'erano anfratti ricchi d'ombre
inviolate dai vecchi viaggiatori, profonde
prima che il ficcanaso viaggiasse per affari.
A noi vecchi ragazzi viene da pensare:
girammo un mondo che i ragazzi giovani
non potranno più girare.
Né meno, Ned, la vecchiaia minaccia
se, stanco delle vacanze consuete,
il cercatore di piacere fuggirà
verso i nostri porticcioli panteisti:
boscose isole Marchesi che siano
Eden autentici in un mare pagano.
Il fascino di scene ignoto sarà di richiamo
e, Ned, una leggenda suggerirà quella fuga:
gli imboscati fra i Taipi, sotto stelle
sconosciute alla Notte di mezza di Shakespeare:
uomini che, pur perduti all'età di Saturno,
non sentirono la vita come un pellegrinaggio in Siria.
Ma dimmi, forse il turista troverà
immutate le nostre isole dall'alone violetto
come ci innamorarono quanti quanti anni,
ah, Ned, quanti anni fa?
Certo, Adamo procede di buon passo,
ma non sono viole a indicarne il progresso.
Noi invece, all'ancora della bonaccia,
scoprimmo il languore della Psiche indiana,
e, fantasticando, respirammo balsami originari
di Eden non ancora invasi:
increduli che potesse due volte il mortale
- qui e di là - un Paradiso toccare.
Herman Melville
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