venerdì 30 giugno 2023

Serruria florida

 

Serruria florida è una specie di pianta da fiore della famiglia delle Proteaceae , endemica del Sud Africa .
È conosciuto con i nomi comuni di sposa arrossata o orgoglio di Franschhoek.
La sposa arrossata è un arbusto sempreverde a fusto singolo, eretto, di 0,8-1,5 x 0,5 m. Gli steli fioriti si diramano dallo stelo principale producendo foglie fini e sezionate e terminano in gemme fiorite terminali. Produce 1-8 fiori da avorio a rosa per ramo. Fiorisce in inverno e in primavera, da luglio a ottobre, e produce semi simili a noci che vengono rilasciati circa due mesi dopo.
Serruria florida si trova naturalmente sul lato Franschhoek della Riserva Naturale Ottentotti Holland. Cresce sui pendii montani in suoli derivati ​​dal granito, che si trova al di sotto dei suoli arenacei tipici del Gruppo della Table Mountain.
 

Lucile Alexia Grahn




 

La migliore ballerina danese dell'era romantica. Grahn studiò fin da piccola alla Scuola  di Copenaghen. Debuttò ufficialmente nel 1834 e coprì il ruolo principale di Astrid in Valdemar. Ballò ne La Sylphide  (1836) e nel Don Chisciotte (1837) nella parte di Kitri. Il coreografo Bournonville si innamorò della giovanissima ballerina ma la relazione finì quando Lucile manifestò il desiderio di danzare all'Opéra di Parigi dove Bournonville l'aveva portata nel 1834 e dove aveva potuto assistere a La Sylphide danzata dalla Taglioni. Il coreografo si oppose con tutte le sue forze al fatto che la Grahn andasse in Francia ma alla fine la ballerina, riuscì ad ottenere il permesso dalla regina Guglielmina. Quando tornò in Danimarca, Bournonville le rese la vita impossibile e a questo punto Lucile chiese il permesso per andare ad Amburgo, partì nel 1839 e non tornò mai più in Danimarca. All'Opéra di Parigi ebbe la possibilità di sostituire Fanny Elssler ne La Sylphide e la sua performance risultò molto più adatta di quella della sua rivale grazie al suo fisico etereo. Nel 1840, durante le prove del balletto Le Diable Amoureux di Mazilier, la Grahn si infortunò ad un ginocchio e fu costretta a lasciare le scene per un paio d'anni. Lasciò definitivamente Parigi e si trasferì in Russia danzando i ruoli che già resero celebre Maria Taglioni. Al ritorno dalla Russia, ballò a Milano e poi nel 1845 fu invitata da Jules Perrot per danzare nel Pas de Quatre assieme a Fanny Cerrito, Carlotta Grisi, Maria Taglioni, come rappresentante dello stile di danza danese. Danzò la parte principale in Eoline 1845 e nel 1846 in Catarina ou La Fille du Bandit entrambi su coreografie di Perrot. Dato l'addio alle scene si trasferì in Germania dove visse accudendo il marito Friedrich Young (paralizzato in seguito ad un incidente) e insegnando danza. Morì a Monaco lasciando tutti i suoi averi in dono alla città che le intitolò una via.


lunedì 26 giugno 2023

il 26 giugno 1819 venne depositato il primo brevetto della bicicletta:

Nella foto il barone tedesco, testardo e sfortunato, dal nome complicatissimo: Karl Friedrich Christian Ludwig Drais Von Sauerbronn colui che invento la "Draisina"e poi stata registrata iol 26 Giugno 1819. Ne è testimonianza un bando della Direzione Generale di Polizia di Milano: “Avendo così dimostrato che il correre dei così detti velocipedi può riuscire pericoloso ai passeggeri, la Direzione Generale suddetta ordina: è proibito di girare nottetempo sui velocipedi per le contrade e per le piazze interne della città. E’ tollerato, però, il corso dei medesimi sui bastioni e nelle piazze lontane dall’abitato. I contravventori saranno puniti con la confisca della macchina. Milano 8 settembre 1819.” Il barone, abbiamo ricordato, morì in estrema povertà all’età di 65 anni ed un busto in marmo venne eretto nel 1896 davanti alla sua casa in Karlsruhe che fu subito meta di pellegrinaggi di migliaia di ciclisti che arrivavano a rendergli omaggio da ogni parte della Germania. Tuttavia erano stati gli inglesi a proseguire la sua opera trasformando la draisina in un mezzo di ferro e dando così inizio alla bella favola del “cavallo d’acciaio”. Tutte le modifiche, sempre testardamente rifiutate dal barone, furono realizzate dopo la sua morte, oppure a sua insaputa durante gli ultimi anni della sua vita. Così l’inglese Kirkpatrick McMillan inventò la draisina a leve, un dispositivo rudimentale che permetteva ai piedi di agire sulla ruota posteriore e che era addirittura dotata di un freno, ma la tappa decisiva e più importante venne realizzata dal giovane fabbro francese Ernest Michaux che aveva solo 14 anni .Il giovane fabbro ebbe l’idea di sostituire quello che sembrava un poggiapiedi da usare in discesa con due alberi fissati al mozzo della ruota anteriore e tali da azionare la ruota come una macina. La ruota anteriore, divenuta motrice, crebbe di diametro rispetto all’altra e lo stesso Michaux sostituì il disdicevole cuscino su cui si appoggiava il guidatore con una sella vera e propria, molto allungata. La michaudine prese rapidamente il posto della draisine tanto che nel 1861 era la padrona incontrastata del mercato. Draisine e michaudine, salutate con tanto clamore al loro apparire, non portarono evidentemente fortuna ai loro inventori. I biciclici di Ernest Michaux avevano ruote anteriori di 110 cm di diametro all’anteriore e di 90 al posteriore ed erano fornite di raggi molto grossolani, una ventina ciascuna, molto simili alle ruote dei carretti di campagna e, pesanti com’erano, potevano raggiungere la velocità d’una dozzina di chilometri l’ora.

 

domenica 25 giugno 2023

Ciò che Dio ha creato ha il sigillo della giovinezza

 
Ciò che Dio ha creato ha il sigillo della giovinezza
la rosa fiorisce da milioni di anni e fa sempre primavera.
E' sempre antico e sempre nuovo il sorriso del fiore.
E' sempre antico e sempre bello il miracolo del pesco e del mandorlo.
Sempre commovente e sempre nuovo è il ritorno delle rondini.
Sempre commovente e sempre nuovo è il colorarsi delle farfalle.
Sempre commovente e sempre nuova è la musica del ruscello.
E lo spettacolo delle foglie che in autunno si rivestono dei colori accesi del tramonto
dà sempre un brivido di commozione.
il canto di un usignolo in una notte di giugno ha sempre tanta magia,
come se lo sentissimo per la prima volta.
Le opere divine hanno il sigillo della giovinezza.
Apri la tua finestra sul mare:
sono milioni di anni che la risacca del mare
batte sulla sponda e sembra creata adesso,
per cullarti con la sua musica.
Le opere divine sono sempre giovani.
Quella querce poco lontana da casa tua ha più di cent'anni
e freme di giovinezza.
La vedi combattere col vento quasi ogni giorno e lo spettacolo è sempre nuovo.
Nessuno le ha insegnato a farsi la toilette e ti si presenta sempre bella come una regina.
Le opere divine sono sempre giovani.
Ogni sera tu vedi le stelle, le solite stelle, e lo spettacolo ti sembra sempre nuovo.
E più le guardi e più ti sembrano belle.
Nesuno le spolvera, e sono sempre così luminose.
Guardale impigliate nei ramo di un albero e nella rete di un pescatore
e poi dimmi cosa prova il tuo cuore.
Se vuoi tornare fanciullo accostati al creato:
il bimbo e il santo vivono nella gioia e nell'estasi verde del creato.
Massimiliano Piani.

 

25 giugno San Guglielmo di Montevergine (da Vercelli)


Abate

Vercelli, 1085 - Goleto, Nusco, 24 giugno 1142
Patronato: Irpinia
Etimologia: Guglielmo = la volontà lo protegge, dal tedesco

Emblema: Bastone pastorale, lupo

La sua statua in San Pietro a Roma ha un lupo accovacciato ai piedi, in ricordo di un prodigio che gli attribuisce la tradizione. Quando viveva da eremita sui monti, l’asino che era il suo prezioso mezzo di trasporto fu sbranato da un lupo, che poi Guglielmo prodigiosamente trasformò in mansueto animale da soma. Di Guglielmo non conosciamo i genitori, probabilmente nobili. Lo incontriamo quindicenne, già vestito da monaco e in viaggio come pellegrino. Cammina per mesi e per anni. Va a San Giacomo di Compostella, poi a Roma, poi si avvia verso la Puglia: vuole imbarcarsi per la Terrasanta. Ma lo dissuadono dapprima un futuro santo, Giovanni da Matera, da lui incontrato a Ginosa (Taranto); e poi alcuni rapinatori presso Oria (Brindisi) che lo picchiano selvaggiamente perché delusi dalle sue tasche vuote. "Non è lì che ti vuole il Signore", gli ha detto Giovanni. E lui, dopo indecisioni e prove, va infine a stabilirsi sui 1.500 metri di Montevergine, nel gruppo appenninico del Partenio, presso Avellino. Terra ancora di orsi e di lupi, dove vive da solo per un anno. Poi arrivano altri uomini (e alcuni sacerdoti) attratti dalla vita eremitica, che intorno a lui formano una comunità. Ma poi salgono anche i pellegrini, i “fedeli”, a cui bisogna predicare e amministrare i sacramenti, nella chiesetta consacrata nel 1124. Guglielmo ha adottato la Regola benedettina con marcata accentuazione eremitica, ma quest’affluenza di gente rende necessaria anche un’attività pastorale, una “cura d’anime”. Nel 1128 egli affida la comunità al futuro beato Alberto e va a stabilirsi in Lucania sul monte Cognato, dove presto nasce un monastero; e quando è ben stabilito, ecco che Guglielmo riparte fermandosi a Goleto, ancora nell’Avellinese. Qui per un anno gli serve da cella il cavo di un gigantesco albero, e qui ancora nasce un monastero. “Doppio”, anzi; ossia con una comunità maschile e una femminile, ognuna con propria sede e propria chiesa. Il Meridione d’Italia “adotta” affettuosamente questo piemontese. Altri monasteri egli fa nascere in Irpinia e in Puglia: "moltissimi", dice la sua prima biografia del XII secolo. Così si forma quella che sarà chiamata Congregazione Benedettina di Montevergine, e che avrà vita plurisecolare. Nel 1879 si fonderà poi con la Congregazione Cassinese. Guglielmo muore nel monastero del Goleto, e nelle sue comunità s’incomincia subito a venerarlo come santo. Alcuni vescovi autorizzano anche il culto pubblico, che sarà poi esteso a tutta la Chiesa nel 1785. Il suo corpo verrà traslato nel 1807 dal Goleto a Montevergine, dove si trova tuttora. E lo stesso monastero, per tutta la durata della seconda guerra mondiale, sarà il rifugio segreto e sicuro della Santa Sindone di Torino.


Autore:
Domenico Agasso

 

Guardatevi dentro......

 

Peggio dei.......


 

sabato 24 giugno 2023

Il maestro sentenziò:


 
Se la pietra dicesse:
"Una pietra non può costruire una casa",
non si avrebbero case.
E se la goccia dicesse:
"Una goccia non può formare un fiume",
non si avrebbero fiumi.
E se il chicco di grano dicesse:
"Una spiga non può fare un campo",
non si avrebbe raccolto.
E se l'essere umano dicesse:
"Un gesto d'amore non può salvare
l'umanità", non si avrebbero mai né
giustizia, né pace, né dignità, né felicità sulla terra.
 
Ci sono uomini che lottano tutta la vita.
E' di loro che non possiamo fare a meno
 
(B. Brecht)

 

Inno alla luna

 
O luna, tu che illumini ogni sera il tempo del sonno,
dove il sogno prende il sopravvento sulla realtà,
dove le ombre cancellano la luce,
illumina anche il mio cuore, 
perennemente dolente.
O spicchio di luce,
 che illumini i baci e le carezze
dei giovani innamorati, 
rischiara il loro cammino,
perché, confusi dal loro sentimento,
non vedono l’irto sentiero
dove si imprimono i loro inesperti passi.
O notte, portatrice di effimere illusioni,
il tuo manto stellato possa avvolgere le mie parole
e consegnarle al vento,
affinché possa essere mio messaggero.
(Leopardi)

 

LA BENEFICENZA


 

Mentre tanti di nome e d’or potenti
     Volgono a vanitate e nome ed oro,
     Nè a taluni più bastano i contenti

Che sulla terra Iddio concede loro;
     Mentre a meglio goder cercan furenti
     La propria gioia nell’altrui disdoro,
     Simili a falsi Dei d’età lontane
     

Che a’ lor piedi volean vittime umane;

               E mentre mirando
                    Que’ ricchi malvagi
                    Il volgo fremente

Che invidia lor agi,
                    Esagera, infuria,
                    Invoca dal Ciel
                    Su tutti i felici
                    Sanguigno flagel;

Que’ flagelli rattiene il ricco pio
     Che riparar gli altrui misfatti agogna,
     E oprando assai per gli uomini e per Dio,
     Anco d’essere inutil si rampogna:
     Degl’innocenti aiuta il buon desìo,
     Gli erranti tragge a salutar vergogna;
     Onora l’arti ed anima l’artiero,
     E chiamar vorrìa tutti al bello, al vero.

               Il volgo commosso
                    Ripensa, si calma,
                    Capisce che il ricco
                    Può aver nobil alma:
                    Insegna a’ suoi figli,
                    Che pace e lavor
                    Del povero sono

Salute e decor.

Salve, o di carità sacra fiammella
     Che accendi il cor del pio dovizïoso!
     Se a noi mortali fulgi or così bella,

Qual fulgi tu dell’anime allo Sposo?
     A lui che, tutte mentre a sè le appella,
     Le appella a mutuo affetto generoso!
     A lui che quando cinse umano velo,
     Ci palesò che tutto amore è il Cielo!

               Amore santifica
                    Tesori e palagi,
                    Amore santifica
                    Tuguri e disagi;
                    Amor sulla terra
                    Può tutto abbellir,
                    L’impero, il servire,
                    La vita, il morir.

Amato molto, amato sia il Signore
     Ch’è modello de’ ricchi impietositi!
     Amato molto, amato sia il Signore,
     Modello ai cuori da sventura attriti!
     Amato molto, amato sia il Signore
     Che noi vuol tutti alla sua mensa uniti!
     Amato molto, amato sia il Signore
     

Che per l’anime umane arde d’amore!

               Oscuro o potente,
                    Di Dio tu sei figlio,
                    Fratello degli Angioli,

Ancor che in esiglio!
                    Gran fallo ci avvolse
                    Nel fango e nel duol:
                    Amiam! ci fia reso
                    

Degli Angioli il vol!

Silvio Pellico

 

 

Aloe vera e le sue proprietà




I suoi gel e succhi sono prodotti ormai leggendari, ma non tutto quel che si dice sulle loro proprietà terapeutiche è provato.
La prima testimonianza scrittu sull'uso dell'aloe e databile al 2200 a.C. in una cittadina a sud di Baghdad per gli scavi per la biblioteca di Assurbanipal. Gli egiziani la consideravano la pianta dell'immortalità. Plinio il Vecchio nel I° secolo d.C descrive i benefici terapeuti di questa pianta come, per curare le ferite, la calvizie, mal di stomaco, stipsi, emicrania, mal di gola, verruche, fibromi ed emorroidi. Si dice che Nicodemo utilizzò il succo di questa pianta cospargendo il corpo di Gesù prima della sepolltura. Caduta in disuso nell'epoca moderna è ritornata a far parlare di se all'inizio del XX secolo, quando si riscopre l'effetto cicatrizzante del suo gel. In america si scoprono benefici per eczemi, ustioni e ulcere della pelle. Nel 1979 l'immunologia di Tokio scoperse l'aloctina sostanza antitumorale e contro l'AIDS. Teresa Pecere ricercatrice di Padova ha scoperto che un componente Aloe Emodina (AE) attivo contro i tumori e in specialmodo il melanoma, il carcinoma di Merkell e diversi tipi di tumore dei polmoni.. Cristoforo Colombo segnava sul diario di bordo durante uno dei suoi viaggi (Tutto va bene quando c'è l'Aloe a bordo). Adesso l'aloe è coltivata in tutto il mondo compresa l'Italia in zone temperate. Naturalmente ci sono moltissime varietà di Aloe, quella principale come sappiamo è l'Aloe vera, vengono fatti succhi, pomate, gel e cosmetici tale da essere chiamata Farmacia naturale.
Proprietà:
Antibiotica
Antbatterica
Antiossidante
analgesica
Antinfiammatoria
Funghicida
Antitumorale
Antivirale
Rigenerante
Energetica
Idratante
Purificante
Radioprotettiva
Emostatica
Antipiretica
Antiprurito
e non ultima Nutritiva per la ricchezza di zuccheri, vitamine, sali minerali che la rendono un ottimo integratore alimentare.
Ci sarebbero da scrivere pagine intere sui benefici di questa pianta.

 

Tutti gli uomini sono dipendenti gli uni dagli altri.

 

Tutti gli uomini sono dipendenti gli uni dagli altri.
Ogni nazione è erede di un vastro patrimonio di idee e lavoro al quale hanno contribuito sia i vivi sia i morti di tutte le nazioni.
Che ce ne rendiamo conto o meno, ciascuno di noi è costantemente in debito.
Siamo eterni debitori di uomini e donne conosciuti e sconosciuti. Quando ci alziamo al mattino, andiamo in bagno e afferriamo una spugna che ci è stata fornita da un abitante delle isole del Pacifico.
Afferriamo un sapone creato per noi da un europeo.
Poi, a tavola, beviamo un caffè che ci è stato fornito da un sudamericano,
oppure tè, da un cinese,
o cacao, da un
africano occidentale.
Prima di uscire per andare a lavorare, dobbiamo già essere riconoscenti a più di metà del mondo.
(M. L. King)

 

 

Il furbo....


 

Buon sabato a tutti🌞🍀🍒



 
Un buongiorno speciale ai Fiorentini
che oggi festeggiano il patrono della Città San Giovanni.
Lucia🐞

 

venerdì 23 giugno 2023

BUONA SERATA▁(◔◡◔)▁



 
La Vita è breve...Viviamola!
La Rabbia è brutta...lasciamola andare!
I veriAffetti sono pochi e rari...teniamoli stretti!
Teniamo nel ❤ e nella mente i Dolci Ricordi !
Lucia🐞

 

Se vuoi sapere.......


 

Il 23 giugno 1868 nasce la macchina da scrivere

 

Il 23 giugno 1868
Christopher Latham Sholes, direttore del giornale di Milwaukee, brevettò la sua Typewriting machine (macchina da scrivere).
Sholes, con l'aiuto dello stampatore Samuel W. Soule e del meccanico Carlos S. Glidden, riprese un progetto di Henry Mill del 1714 e ne migliorò alcuni meccanismi. In particolare, dispose le lettere sulla tastiera in una sequenza tale da limitare il blocco dei martelletti durante la scrittura. Questa disposizione venne chiamata QWERTY, dalle prime lettere nella parte sinistra della tastiera, ed è ancora utilizzata nei PC moderni. Dopo alcuni tentativi falliti di commercializzazione, il brevetto venne rilevato nel 1873 dalla E. Remington & Sons che cambiò il nome alla macchina in Remington No.1 e riuscì a farne un prodotto di successo.
La prima foto è Christopher Latham Sholes 1868
la seconda è il progetto già esistente di Henry Mill del 1714

 

23 giugno San Lanfranco Beccari 🙏

 


Vescovo di Pavia
Etimologia: Lanfranco = paese libero, libero nel paese, dal tedesco

Emblema: Bastone pastorale

Nato a Gropello (Pavia) da nobile famiglia nei primi decenni del sec. XII (forse 1124), fu consacrato vescovo della sua città da Alessandro III (1159-1181). Amabile con i buoni, ma energico con i cattivi, pio, caritatevole e di vita esemplare, dovette lottare soprattutto contro le autorità civili locali che volevano appropriarsi di alcuni beni ecclesiastici. Per questo motivo fu costretto a lasciare Pavia e a recarsi a Roma, ove trovò conforto e sostegno nel papa. Ritornato a Pavia, stanco di lottare, si ritirò nel monastero vallombrosano di S. Sepolcro (nei pressi della città), ove morí il 23 giugno forse del 1198. Cosí appare dalla lettera di Innocenzo III dell'8 agosto 1198 a Bernardo, vescovo di Faenza, con la quale gli era concesso di passare dalla sede episcopale di Faenza a quella di Pavia, come successore di Lanfranco, di buona memoria. La prima biografia del santo, è stata scritta dal suo immediato successore, Bernardo. La festa ricorre il 23 giugno.Il santo vescovo è genericamente raffigurato in abiti pontificali e in atto benedicente. Cosí appare nel dipinto di Cima da Conegliano (1459-1517), nel Fitzwilliam Museum di Cambridge.

Autore: Antonio Rimoldi 


La leggenda del GIRASOLE🌻



Un giorno in un grande giardino in mezzo a tanti fioricolorati,era nato un fiore davvero strano: brutto e storto. Tutti gli altri fiori dicevano che era il più brutto fiore fra tutti e nessuno voleva stargli vicino. Il povero fiore ,triste e solo, soffriva, ma non si lamentava mai. Trascorreva le sue giornate a guardare il sole nel cielo. Gli piaceva cosi tanto il sole che, per cercare di avvicinarsi a lui, si era allungato molto. Quando il sole si spostava, anche il fiore lo seguiva girando la sua corolla. Un giorno il sole si accorse di quel fiore solo e triste che lo guardava sempre, decise di conoscerlo e gli si avvicinò. Dopo aver ascoltato la triste storia del fiore, il sole decise di aiutarlo e con i suoi raggi splendenti abbracciò il fiore, che si accese subito di un bel giallo vivo e sembrava essere quasi d'oro. Da quel giorno il fiore diventò il più alto e il più bel fiore fra tutti quelli del giardino. Diventati amici, il sole decise che meritava un nome speciale e cosi da quel giorno venne chiamato GIRASOLE.
Web

Giugno


Giugno, già caldo ma ancor non rovente,
che alla marina apri gli ombrelloni,
spogliati ormai di giacche e di giacconi
una camicia basta...è sufficiente.

Tu, ad un popolo ancora frastornato
da dittatura e guerra, una mattina,
cacciasti fuori il re con la regina,
e la repubblica ci hai regalato.

Or ci regali i frutti di stagione,
fragole, fichi, ciliege e susine,
di colori e di sapori un'esplosione.

Tu, ci accompagni fin dentro l'estate
con le serate lunghe, senza fine,
che invitano a felici passeggiate.

Zamblon 30-novembre-2010

 


Trascorriamo la vita.......


 

Un vecchio saggio.........

 


giovedì 22 giugno 2023

Le Beatitudini

 


Quando......


 

Ama la vita!


 

Vittorio Citterich

Nato in una famiglia cosmopolita, da padre italiano e madre greca, nel 1945, già orfano di madre, giunse con il padre esule a Firenze dove seguì gli studi laureandosi poi in giurisprudenza . Nella prima metà degli anni 50 ha partecipato alla fondazione delle riviste "Testimonianze" e "Politica". Entrò quindi al quotidiano fiorentino Giornale del mattino,  seguendo da inviato molti viaggi di Giorgio La Pira, allora sindaco di Firenze, anche all'estero e in particolare a Mosca e in Medio oriente. Passò poi a L'Avvenire d'Italia per il quale seguì lo svolgimento dell'intero Concilio Vaticano II. Entrato successivamente alla RAI, fu conduttore e vicedirettore del TG1, corrispondente da Mosca negli anni della guerra fredda e si occupò anche di questioni religiose operando da inviato in tutto il mondo. È scomparso nel 2011 all'età di 81 anni, dopo una lunga malattia.


Una parola gentile

 

“Una parola gentile
può far sciogliere le cime innevate?"
Riconoscere il contributo di una persona;
apprezzare una sua qualità;
richiederle informazioni su un soggetto di sua competenza;
esprimerle gratitudine.
E' sorprendente quanto grande possa essere l'effetto
di una parola o di una frase gentile.
Rende le persone aperte e disponibili,
Le mette a loro agio,
Le fa sentire riconoscenti.
E' il massimo effetto ottenuto con il minimo sforzo.
La parola è uno strumento potentissimo in possesso di tutti:
può guarire, stimolare, incoraggiare, ispirare,
ma può anche ferire.
E rimane dentro a chi la riceve,
magari lavorandoci per anni .
Stiamo attenti a non ferire!!

Ancora è possibile amare...

 

Ancora è possibile amare...
Finchè ci sarà vita da vivere...
finché ci sarà un uomo da consolare...
finché ci sarà un bimbo da cullare...
finché ci sarà un malato da visitare...
finché la tristezza solcherà un volto...
finché il dolore griderà stanco...
finché l'ingratitudine scaverà trincee...
finché la disperazione genererà odio...
finché la guerra produrrà morte...
...ancora è possibile amare!
Finché avremo un giorno da vivere...
finché il sole spenderà nel cielo...
finché la terra darà il suo frutto...
finché un tramonto attirerà il tuo sguardo...
...è ancora possibile amare!
web

 

mercoledì 21 giugno 2023

Buon Giovedì a Tutti! Tutti!!!🐞


DICE IL SAGGIO:
il tempo è prezioso,
una volta perso non si ritrova più,
ma non tutti gli danno il giusto valore
e molti pensano che il proprio valga di più!
Per non perdermi nemmeno un minuto io vado piano
perchè ho fretta!!!!👍

 

Ogni volta che dividerai...


Ogni volta che dividerai...
Le opere dell'amore
sono sempre opere di pace.
Ogni volta che dividerai
il tuo amore con gli altri,
ti accorgerai della pace
che giunge a te e a loro.
Dove c'e' pace c'e' Dio,
e' cosi' che Dio riversa pace
e gioia nei nostri cuori.
 
Santa Madre Teresa di Calcutta

 

Chi ti vuole davvero ...........