mercoledì 31 agosto 2022

Un sorriso ogni tanto....

 


Quando......

 


Troppe volte

 


Beati coloro.........


 

Buongiornissimo🍀🌞🍇



Ci sono ancora 20 giorni d'estate + o -.
Settembre dovrebbe essere un bel mese.
piano, piano ritorneremo tutti, al tran, tran quotidiano.
Allora viviamo giorno, giorno quello che ci spetta
prendendo ogni situazione per il giusto verso.
Auguro di ❤ il meglio a tutti.
Lucia🐞

 

Amare se stessi.....


 

Parole...



C’era una volta una città abitata da parole in cui ciascuna viveva in casa propria con le porte chiuse ma si facevano costantemente visita o uscivano in strada e passeggiando incrociavano le altre parole e si salutavano ma con la crescita progressiva della città le parole quando uscivano in strada cominciavano ad urtarsi tra loro e urtandosi si ritiravano incollerite e tornavano a casa ma non tornavano più come erano uscite e dentro casa crescevano per effetto di una collera tardiva e ricordando sempre le altre parole incominciavano a crescere dentro le loro case e alla successiva uscita in strada erano ormai trasformate e quando incontravano di nuovo altre parole accadeva sempre la stessa cosa e ritornavano a casa e continuavano a crescere esempre in direzioni diverse e crescevano tanto da non riuscire più a chiudere le porte e nuove braccia aprivano le finestre e la collera si arrampicava sulle pareti e incominciavano a scavare il soffitto e legate al piano superiore si intrecciavano alla parola dell’altro appartamento che anch’essa incollerita raggiungeva ormai il tetto e saliva lungo l’antenna della televisione e gridava incollerita contro le parole degli altri palazzi che già si innalzavano nel cielo e l’intera città gridava e non c’era più spazio perché le parole crescessero se non avviluppate le une alle altre e lo loro grida si confondevano e le parole erano tutte irrimediabilmente unite e gridavano tutte allo stesso tempo così che in lontananza era un solo enorme grido che più in lontananza si trasformava in sussurro e ancora più in lontananza non si sentiva nulla.
-Ana Hatherly

 

Educare i figli


 

Nota è giorno







Un giorno
arriva l'inverno
La mattina non è un accompagnamento.
La nota è giorno in un altro mondo.
 
allo stesso modo si chiude la madreperla,
le vittorie da mangiare
sono girati sui palmi delle nostre mani.
Non li abbiamo scelti per caso
ma per caso non erano quelli che abbiamo scelto.
 
scoppio, granata,
lo dice la coscienza all'attentatore suicida.
Ma ricorda quegli altri, give loro una causa: perché si suicida 
quelli senza ragione?
 
L'onore perduto galleggia lontano
nessuno arriva a riva con un valido relitto
sposarsi è fuori questione
eccola, la notte senza sconto
lo scoperto:
 
Prima di andare, se fortunati, sulla luna
e quindi mostra
uno va a morire al sole,
mangia guarisci.
La nota è giorno in un altro mondo. 
 
Sérgio Godinho

 

martedì 30 agosto 2022

Questi mariti!!!!!


 

Ogni fiore

 

Ogni fiore ondeggia al tiepido
zefiro e spande il suo seme.
Ogni vita ha uno scopo
nel magnifico arazzo intessuto dal
Padre
Noi, fili, multicolori intrecciati
lasciamo sia la sua abile mano
a guidarne il ricamo.
Giusy Maugeri

Voglio uno sciopero

 


Voglio uno sciopero dove incontrarci tutti
Uno sciopero di braccia, di gambe, di capelli,
uno sciopero che nasca in ogni corpo.
Voglio uno sciopero
di operai, di colombe
di autisti, di fiori
di tecnici, di bambini
di medici, di donne.
Voglio un grande sciopero,
che arrivi sino all'amore.
Uno sciopero dove si fermi tutto,
l'orologio, le fabbriche
lo stabilimento, le scuole
l'autobus, gli ospedali
la strada, i porti.
Uno sciopero di occhi, di mani, di baci.
Un grande sciopero dove non sia permesso respirare,
uno sciopero dove nasca il silenzio
per ascoltare i passi del tiranno che si allontana.

-Gioconda Belli-

LE STELLE

 

Immagine correlata
LE STELLE sono partite,
il cielo in monocolo
sorveglia il mondo sotto
Le stelle sono partite,
e io-dove sono?
Allungatevi antenne,
stringete a quest'ora,
adempiendo ogni momento una
monotonia spezzata.

Christopher Okigbo

OCCHIO APERTO

 

Risultati immagini per Ombra di pioggia uomo con donna.
 
OCCHIO APERTO sul mare,
occhi aperti, del prodigo;
verso l'alto per il cielo sparare
da dove cadranno le stelle.
Segreto che ho detto in nessun orecchio,
salvare in un dughole, tenere, non annegare con -
Segreto che ho piantato nelle spiagge
Ora si rompe
surf bianco salato sulle pietre e me,
e aragoste e gusci
nell'odore di iodio-
cameriera del deserto del sale,
sophisticreamy,
il cui segreto ho coperto con spiagge e ...
Ombra di pioggia sulla spiaggia di sabbia,
Ombra di pioggia sull'uomo con donna.
 
Christopher Okigbo

Christopher Okigbo

Risultati immagini per Christopher Okigbo

è stato un poeta nigeriano.
Viene ricordato come uno dei massimi autori della letteratura africana di lingua inglese. Durante la guerra civile nigeriana si schierò dalla parte del Biafra; perse la vita nel conflitto. Suo padre era un insegnante nella scuola missionaria cattolica e un cristiano devoto. Christopher si sentiva tuttavia più attratto dalla religione tradizionale Igbo, e in seguito giunse a ritenere di essere la reincarnazione del suo nonno materno, un sacerdote della dea fluviale Idoto. Ogikbo studiò prima al college di Imuahia e poi all'università di Ibadan, percorrendo lo stesso curriculum di studi del suo connazionale Chinua Achebe (di due anni più vecchio), di cui divenne amico. A Ibadan intraprese dapprima lo studio della medicina, per poi passare alla letteratura classica. Nel frattempo divenne anche un buon pianista; tra l'altro, accompagnò al piano la prima esibizione canora del futuro Nobel per la letteratura Wole Soyinka (un altro studente di Ibadan). Laureatosi nel 1956, Ogikbo fece diversi lavori, iniziando intanto a comporre poesie. Lavorò, tra l'altro, per la Nigerian Tobacco Company, e come insegnante di latino alla scuola di Fiditi, per poi diventare bibliotecario presso l'Università della Nigeria, a Nsukka. A Nsukka iniziò anche la propria carriera letteraria; fu fra i fondatori della African Authors Association e pubblicò i primi lavori su diverse riviste letterarie, soprattutto Black Orpheus (un periodico di letteratura africana e afroamericana). Pur esprimendo con forza il proprio appoggio alla causa nazionalista e indipendentista, le prime opere di Ogikbo sono anche apertamente critiche nei confronti del movimento della Negritude. Ogikbo era anche scettico nei confronti della linea editoriale del suo principale editore, la rivista Black Orpheus, in quanto non riteneva verosimile ipotizzare una qualsiasi continuità fra l'esperienza letteraria afroamericana e quella africana. Per tenere fede al proprio rifiuto del "misticismo nero" di certi circoli letterari, nel 1965 rifiutò il primo premio per la poesia africana conferitogli dal Festival of Negro Arts di Dakar, dichiarando assurdo il concetto stesso di "poeta nero" o "poeta negro". Nel 1963 aveva lasciato Nsukka per svolgere l'incarico di rappresentante della Cambridge University Press a Ibadan, posizione che gli consentì di recarsi frequentemente nel Regno Unito. A Ibadan divenne membro attivo della società letteraria di Mbari. In questo periodo scrisse le sue opere più mature, tra cui Limits (1964), Silences (1962-1965), Lament of the Masks (poesia di elogio in stile Yoruba, in occasione del centenario della nascita di W. B. Yeats, 1964), Dance of the Painted Maidens (in occasione della nascita di sua figlia, 1965) e infine l'opera forse più potente, Path of Thunder (1965-1967). Nel 1966, in seguito all'escalation della crisi che avrebbe portato alla guerra civile, Ogikbo si trasferì nella Nigeria orientale. Quando il Biafra dichiarò la propria indipendenza (30 maggio 1967), Ogikbo e Achebe si trovavano a Enugu (nel Biafra), dove fondarono una casa editrice dal nome Citadel Press. Durante la guerra di secessione, Okigbo entrò nell'esercito come volontario. Fu ucciso durante un attacco delle forze governative nigeriane ai danni di Nsukka. La sua abitazione, in cui si trovavano molti scritti inediti (incluso forse l'abbozzo di un romanzo) fu distrutta dai bombardamenti. Alcune opere sono state raccolte dalla figlia Obiageli, fondatrice della Christopher Okigbo Foundation.

Restaci vicino!🙏

Gesù, è facile che mi scoraggi
quando spero per la PACE!
Mi sembra ogni giorno peggio.
Io pongo la mia fiducia in Te
e non nei miei poveri mezzi.
La tua vita sembrò
un fallimento sulla croce,
ma tu sei venuto
per amarci fino alla fine.
Donando te stesso
nel pane e nel vino,
hai indicato il modo in cui
vuoi che ci amiamo a vicenda.
Signore Gesù Cristo,
accogli le nostre preghiere;
colmaci del tuo Spirito,
purifica i nostri cuori.

Amen! 🙏

Giacomo Rondinella



 

(Messina, 30 agosto 1923Roma, 26 febbraio 2015)
è stato un cantante e attore italiano.
Figlio di Ciccillo e Maria Sportelli, cantanti e attori specializzati nel repertorio napoletano. I genitori, inizialmente restii all'idea che il ragazzo ripercorresse le loro tracce, lo fanno crescere lontano dalle scene e lo iscrivono all'Istituto nautico.Durante la Seconda guerra mondiale viene arruolato in Marina, nel Reggimento "San Marco", e dopo l'Armistizio di Cassibile, lascia la divisa e si dedica al pugilato con scarsi esiti, dopodiché decide di entrare nel mondo dello spettacolo, risultando vincitore ad un concorso di Voci Nuove indetto da Radio Napoli all'inizio del 1944. Inizia così una carriera come cantante melodico-sentimentale, diventando, in breve tempo, una delle star della canzone napoletana. Nel 1945 partecipa alla rivista Imputati... alziamoci! di Michele Galdieri, dove interpreta per la prima volta la canzone Munasterio 'e Santa Chiara, destinata a diventare un successo mondiale. Viene richiesto anche per alcuni spettacoli messi in scena da Garinei e Giovannini, quali Cantachiaro n. 2 accanto a Anna Magnani e Gino Cervi (1945), Sono le dieci e tutto va bene con la Compagnia Za-Bum (1946) e Black and White (1951); quindi Sotto i ponti del Naviglio di Alfredo Bracchi con Tino Scotti (1949) e La piazza di Galdieri con Carlo Dapporto (1952). Alto, prestante, di aspetto fisico gradevole, abbastanza fotogenico, piuttosto disinvolto, Rondinella non sfugge ai produttori cinematografici consapevoli del successo che il giovane cantante può ottenere sullo schermo, soprattutto sul pubblico femminile, e dal dopoguerra in poi egli inizia una carriera cinematografica di tutto rispetto. Giunge a girare anche dieci film all'anno come nel 1954, ma è spesso impegnato in dolciastre storielle sentimentali e melodrammi strappalacrime a forti tinte. In altre circostanze viene utilizzato al meglio in film di buona fattura, con registi importanti quali Roberto Rossellini in Dov'è la libertà...? o Leonardo Cortese in Violenza sul lago, dove impersona un cinico e arrogante individuo, totalmente diverso dai bravi giovanotti da lui solitamente impersonati, cui si aggiungono spettacoli teatrali trasposti sullo schermo come Carosello napoletano, al quale ha partecipato nel 1950. Nel 1960, partecipa al 7º Festival della Canzone Città di Roma, dove propone “Io credo in te” e “Non dirmi di no”, in abbinamento con Jula De Palma, e “Stella trasteverina”, in abbinamento con Giorgio Consolini. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana con la composizione “E aspetto a te”, eseguita in abbinamento con Fausto Cigliano. Partecipa poi al Festival di Sanremo 1962, dove propone, in abbinamento con Gesy Sebena, la canzone “Il nostro amore”. Nel 1963, debutta alla prima edizione del Cantagiro di Ezio Radaelli, proponendo la romantica “Canto all'amore”. Buona parte del suo successo è dovuta anche a Totò, che lo ammirava e gli ha affidato molte delle sue canzoni, come la celebre Malafemmena, da lui portata al successo nel 1951, accanto a brani come Ischia mia, Sulo, Casa mia, A chi non lo sapesse, Isola d'oro, Non voglio amare più, fra i titoli più noti. Rondinella ha vissuto per molti anni a Toronto, dove ha gestito un teatro di rivista, e si è poi ritirato dalle scene all'inizio degli anni novanta, salvo per la partecipazione al festival musicale in memoria di Enrico Caruso. Aveva inoltre altri sei fratelli, tra cui Luciano, anch'egli cantante e attore, ma con minore fortuna. Sposatosi nel 1947 con Ada Alese, dalla quale nel 1949 ha avuto il figlio Roberto, prematuramente scomparso, è rimasto vedovo nel 2013. È morto all'età di 91 anni, nell'ospedale Sant'Andrea di Roma e seppellito nel cimitero di Palestrina, un piccolo comune della provincia di Roma.

 

Ottimismo

 

L'essenza dell'ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica da se.
Dietrich Bonhoeffer

 

Lascia dormire il futuro

"Lascia dormire il futuro come merita:
se lo svegli prima del tempo,
otterrai un presente assonnato."
 
F. Kafka

 

lunedì 29 agosto 2022

Poveretta!!!!


 

San Giovanni Battista, prega per noi 🙏



O glorioso San Giovanni, che con la vostra vita avete onorato il vostro nome che significa “GRAZIA DI DIO”, ottenete a noi pure di vivere santamente, così da onorare il glorioso nome di “CRISTIANO” che portiamo dal giorno del nostro Battesimo.
San Giovanni Battista, prega per noi.
O Glorioso San Giovanni che vi ritiraste nel deserto a condurre una vita austera e santa, otteneteci la grazia di non essere mai schiavi del denaro e delle cose terrene, ma che le usiamo per accumulare tesori in cielo, dove nessuno ce li potrà rubare.
San Giovanni Battista, prega per noi.
O glorioso San Giovanni che appena udita la voce di Dio vi recaste presso il fiume Giordano a battezzare ed a preparare la gente alla venuta del Figlio di Dio, otteneteci la grazia di essere sempre docili alla voce del Signore per meritare di entrare nella vita eterna.
San Giovanni Battista, prega per noi.
O glorioso San Giovanni che foste il primo a riconoscere ed a proclamare Gesù Cristo come vero Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, fate che lo scopo della nostra vita sia quello di far conoscere a tutti la figura amabile del nostro Salvatore e a far accettare il suo Vangelo di salvezza.
San Giovanni Battista, prega per noi
O glorioso San Giovanni che davanti a Gesù vi diceste indegno di sciogliere i lacci dei suoi sandali, otteneteci la grazia di essere umili e di cercare l’esaltazione non dagli uomini, ma da Dio.
San Giovanni Battista, prega per noi
O glorioso San Giovanni che instancabilmente insegnaste la via della salvezza a tutti quelli che ricorrevano a voi, otteneteci la grazia di istruire continuamente il nostro prossimo nelle verità della fede, edificandolo sempre con le parole e con l’ esempio.
San Giovanni Battista, prega per noi
O glorioso San Giovanni, che con grande coraggio rimproveraste non solo gli Scribi ed i Farisei, ma anche lo stesso re Erode, otteneteci a grazia di non lasciarci mai condizionare da nessuno di questa terra nel fare i nostri doveri e le opere buone.
San Giovanni Battista, prega per noi
O glorioso San Giovanni, che rinchiuso nella prigione, non smetteste di predicare Gesù Cristo e di portare a Lui le anime, otteneteci la grazia di essere sempre fedeli al Signore e al suo Vangelo qualunque avversità o persecuzione ci possa avvenire sulla terra.
San Giovanni Battista, prega per noi
O glorioso San Giovanni che moriste martire decapitato, otteneteci di essere sempre testimoni di Gesù come voi, disposti a sacrificare anche la vita per la gloria del Signore Gesù, per assicurarci la vita eterna con voi nella gloria del Paradiso.
San Giovanni Battista intercedete per noi per la PACE nel MONDO.
Gloria al Padre…🙏

 

Er nemico


 

Serra calda

O serra in mezzo alle foreste!
E le vostre porte per sempre chiuse!
E tutto quel che c’è sotto la vostra cupola!
E sotto la mia anima per vostre analogie!

Pensieri di principessa che ha fame,
la noia d’un marinaio nel deserto,
un’armonia d’ottoni alle finestre d’incurabili.

Andate nei più tiepidi angoli!
La si direbbe una donna svenuta in un giorno di messe,
ci sono postiglioni nel cortile dell’ospizio,
passa lontano un cacciatore d’alci, divenuto infermiere.

Scrutate nel chiaro di luna!
(Oh niente è al proprio posto!)
Si direbbe una pazza al cospetto dei giudici,
una nave da guerra a piene vele su un canale,
uccelli di notte sui gigli,
un rintocco al meriggio,
(là sotto le campane),
riposo di malati in prateria,
in un giorno di sole un lezzo d’etere.

Mio Dio! mio Dio! quando avremo la pioggia,
e la neve e il vento nella serra!

  Maurice Maeterlinck

 

Alessandro Baricco

 


(Torino, 25 gennaio 1958)
è uno scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, autore televisivo, critico musicale, conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano, vincitore del Premio Viareggio nel 1993. 
Dopo aver frequentato il Liceo classico statale Vittorio Alfieri di Torino, si è laureato in Filosofia presso l'Università degli Studi di Torino con una tesi in Estetica (con relatore Gianni Vattimo). Ha iniziato la propria carriera di scrittore pubblicando alcuni saggi di critica musicale, come Il genio in fuga (1988), su Rossini, e L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (1992), sul rapporto tra musica e modernità. Collabora come critico musicale per la Repubblica e sulla pagina culturale per La Stampa. Fu tra i primi conduttori della trasmissione Radio Tre Suite su Rai Radio Tre. Nel 1994 ha fondato a Torino la Scuola Holden, una scuola di storytelling e arti performative di cui è preside. Alessandro Baricco ha due figli ed è un grande tifoso del Torino F.C. Il 22 gennaio 2022 ha annunciato tramite social e organi di stampa di essere affetto da una grave forma di leucemia. Vive a Torino con la compagna Gloria Campaner

Non tutto il lusso è bello.




Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse che significa essere povero, gli fece passare una giornata con una famiglia di contadini
Il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
- Che mi dici della tua esperienza ?
- Bene – rispose il bambino....
Hai appreso qualcosa ? Insistette il padre
1 – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.
2 – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino. Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
3- Che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
4 – Che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.
5 – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
6 – Che noi ascoltiamo CD... Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali......tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
7 – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento
8 – Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme... Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
9 – Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio. Alla fine il figlio conclude
- Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri !
Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perché non osserviamo più la natura, che è l’opera grandiosa di Dio.

Web

Come andrà????

 



Dare spiegazioni......


 

domenica 28 agosto 2022

La prima canzone

Io sono quello con la mente tt iffiu
Ho giocato con dolce amore per l'amore,
Ho condannato la crudeltà di Viola:
Sono triste con il poema più forte della mamma

 
Sono stato ucciso con una pistola e ti tradirò, il suo potere turco
Chi ha osato aspettare l'ira di Szuliman,
Cerca il grande braccio del grande Szuliman,
A chi l'Europa ha temuto la sua sciabola.

 
Musa! tu, non un loto verde marcio
Ghirlande visulate, non un ramo debole,
Ma luminose stelle celesti,
È legato alla tua corona di luna e al bellissimo napbul;

 
Tu che sei Madre vergine e ti annoi un maestro,
Colui che era eterno e ha adorato tuo figlio
Come Dio e il tuo grande monarca:
Santa Regina! la tua fede è tua.

 
Dai forza alla mia penna, la butterò come era,
Arrol, che era morto morto per il tuo santo nome,
Discernere il mondo, con molte cose buone;
La tua progenie e l'anima sacra se il tuo corpo è morto.

 
Lascia che il suo nome, il nome di cui viviamo in mezzo a noi,
Avere un buon noleggio, passare un giorno,
Lascia che siano cani pagani: chi teme Dio,
Quindi se non muori, vivi per sempre.

Miklós Zrínyi

 

IL TEMPO SCURO ...


Il tempo cammina,
Non aspetta mai nulla,
E scorre come un flusso forte;
Non torna mai,
Tutto a terra è sangue,
Tutto è enorme;
È ricco e ricco
È aut-
Lui non ha resistenza.
C'è solo un, tempo
E con il suo potere
Coloro che stanno con la pace;
Non hai paura dei tuoi maghi,
Non sei un'ala alata,
Si sta sciogliendo:
La favola radiosa,
Quale gloria,
Lo faccio sempre
 
Miklós Zrínyi

 

O' Maria 🙏🙏🙏

 


Le quattro mogli



C’era un ricco commerciante che aveva quattro mogli.
Lui amava la sua quarta moglie più di tutte e l’adornava con vestiti eleganti e la trattava con tanta dolcezza.
Si prendeva grande cura di lei, e non le faceva mancare nulla e le dava sempre il meglio di tutto.
Amava moltissimo anche la terza moglie.
Era molto orgoglioso di lei ed era sempre quella che mostrava ai suoi amici.
Il commerciante temeva sempre comunque che lei fuggisse con gli altri uomini.

Lui amava anche la sua seconda moglie.

Era una persona molto premurosa, sempre paziente e confidente del commerciante.
Ogni qualvolta il commerciante affrontava dei problemi, si rivolgeva sempre alla sua seconda moglie e lei riusciva ad aiutarlo e a farlo uscire dai momenti difficili.
Ora, la prima moglie del commerciante era una partner molto fedele e aveva dato grandi contributi nel fargli mantenere la sua ricchezza, gli affari e la cura della famiglia.
Comunque, il commerciante non amava la prima moglie ed anche se lei l’amava profondamente, lui non si prendeva cura di lei.
Un giorno, il negoziante cadde ammalato.
Di lì a poco, capì di stare in punto di morte.
Pensò allora a tutta la sua vita agiata e disse fra sé e sé:
“Ora ho quattro mogli con me.
Ma quando io muoio, me ne andrò da solo.
Come sarò solo!”

Così disse alla quarta moglie:

“Io ti ho amato di più, ti ho dato i migliori vestiti e ho avuto la massima cura di te.
Ora che io sto morendo, vuoi seguirmi e tenermi compagnia?”
“In nessun modo!” rispose la quarta moglie e si allontanò senza altre parole.
La risposta fu come una rasoiata nel cuore del commerciante.
Egli allora tristemente chiese alla terza moglie:
“Io ti ho tanto amato per tutta la mia vita.
Ora che sto morendo, vuoi seguirmi e tenermi compagnia?”
“Neanche per sogno!” rispose la terza moglie.
“La vita qui è così bella!
Quando morirai, subito mi sposerò di nuovo!”
Il cuore del commerciante ebbe un sussulto e diventò gelido.

Domandò poi alla seconda moglie:

“Mi sono sempre rivolto a te per aiuto e tu sempre mi hai aiutato.
Ora ho bisogno di nuovo del tuo aiuto.
Ora che sto morendo, vuoi seguirmi e tenermi compagnia?”
“Sono spiacente, ma non posso aiutarti.
Tutt’al più posso provvedere al tuo funerale!”
La risposta arrivò come una deflagrazione devastante.
Quand’ecco una voce che diceva:
“Io verrò con te!
E non mi preoccuperò di dove andrai”
Il commerciante si girò intorno e vide la sua prima moglie…
Era così magra e malnutrita!
Grandemente si addolorò, ed esclamò:
“Mi sarei dovuto prendere più cura di te quando avrei potuto!”

 

Brano senza Autore, tratto dal Web
 

Io mi sposterei............


 

Non capisco


 

sabato 27 agosto 2022

Cara Santa Monica🙏

 

Cara Santa Monica🙏
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo,
sotto il peso del mio fardello mi rivolgo a te, cara Santa Monica,
e richiedo la tua assistenza e la tua intercessione.
Dal cielo, ti supplico di pregare davanti al Trono dell’Altissimo per il bene di mio figlio [Nome], che si è allontanato dalla fede e da tutto quello che abbiamo cercato di insegnargli.
So, cara Monica, che i nostri figli non appartengono a noi ma a Dio, e che Dio spesso permette questo errare come parte del percorso che porta a Lui. Anche tuo figlio Agostino ha errato; alla fine ha trovato la fede e ha creduto, diventando un vero maestro.
Aiutami, quindi, ad avere pazienza, e a credere che tutte le cose – anche questo allontanamento dalla fede – alla fine lavoreranno per i Suoi buoni scopi.
Per il bene dell’anima di mio figlio, prego per comprendere e confidare in questo.
Santa Monica, ti prego di insegnarmi a persistere nella preghiera pia come hai fatto tu per il bene di tuo figlio.
Ispirami a comportarmi in modi che non allontanino ulteriormente mio figlio da Cristo, e attira [Nome] gentilmente verso la sua luce meravigliosa.
Ti prego di insegnarmi quello che sai su questo doloroso mistero di separazione, e su come si riconcilia nel riorientamento dei nostri figli verso il cielo.
O Santa Monica, che hai tanto amato Cristo e la sua Chiesa,
prega per me e per mio figlio [Nome], perché possiamo conquistare il cielo e unirci lì a te
offrendo costanti e grate lodi a Dio,
Amen.🙏
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

 

Se vai.......