(Messina, 30 agosto 1923 – Roma, 26 febbraio 2015)
è stato un cantante e attore italiano.
Figlio di Ciccillo e Maria Sportelli, cantanti e attori specializzati nel repertorio napoletano. I genitori, inizialmente restii all'idea che il ragazzo ripercorresse le loro tracce, lo fanno crescere lontano dalle scene e lo iscrivono all'Istituto nautico.Durante la Seconda guerra mondiale viene arruolato in Marina, nel Reggimento "San Marco", e dopo l'Armistizio di Cassibile, lascia la divisa e si dedica al pugilato con scarsi esiti, dopodiché decide di entrare nel mondo dello spettacolo, risultando vincitore ad un concorso di Voci Nuove indetto da Radio Napoli all'inizio del 1944. Inizia così una carriera come cantante melodico-sentimentale, diventando, in breve tempo, una delle star della canzone napoletana. Nel 1945 partecipa alla rivista Imputati... alziamoci! di Michele Galdieri, dove interpreta per la prima volta la canzone Munasterio 'e Santa Chiara, destinata a diventare un successo mondiale. Viene richiesto anche per alcuni spettacoli messi in scena da Garinei e Giovannini, quali Cantachiaro n. 2 accanto a Anna Magnani e Gino Cervi (1945), Sono le dieci e tutto va bene con la Compagnia Za-Bum (1946) e Black and White (1951); quindi Sotto i ponti del Naviglio di Alfredo Bracchi con Tino Scotti (1949) e La piazza di Galdieri con Carlo Dapporto (1952). Alto, prestante, di aspetto fisico gradevole, abbastanza fotogenico, piuttosto disinvolto, Rondinella non sfugge ai produttori cinematografici consapevoli del successo che il giovane cantante può ottenere sullo schermo, soprattutto sul pubblico femminile, e dal dopoguerra in poi egli inizia una carriera cinematografica di tutto rispetto. Giunge a girare anche dieci film all'anno come nel 1954, ma è spesso impegnato in dolciastre storielle sentimentali e melodrammi strappalacrime a forti tinte. In altre circostanze viene utilizzato al meglio in film di buona fattura, con registi importanti quali Roberto Rossellini in Dov'è la libertà...? o Leonardo Cortese in Violenza sul lago, dove impersona un cinico e arrogante individuo, totalmente diverso dai bravi giovanotti da lui solitamente impersonati, cui si aggiungono spettacoli teatrali trasposti sullo schermo come Carosello napoletano, al quale ha partecipato nel 1950. Nel 1960, partecipa al 7º Festival della Canzone Città di Roma, dove propone “Io credo in te” e “Non dirmi di no”, in abbinamento con Jula De Palma, e “Stella trasteverina”, in abbinamento con Giorgio Consolini. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana con la composizione “E aspetto a te”, eseguita in abbinamento con Fausto Cigliano. Partecipa poi al Festival di Sanremo 1962, dove propone, in abbinamento con Gesy Sebena, la canzone “Il nostro amore”. Nel 1963, debutta alla prima edizione del Cantagiro di Ezio Radaelli, proponendo la romantica “Canto all'amore”. Buona parte del suo successo è dovuta anche a Totò, che lo ammirava e gli ha affidato molte delle sue canzoni, come la celebre Malafemmena, da lui portata al successo nel 1951, accanto a brani come Ischia mia, Sulo, Casa mia, A chi non lo sapesse, Isola d'oro, Non voglio amare più, fra i titoli più noti. Rondinella ha vissuto per molti anni a Toronto, dove ha gestito un teatro di rivista, e si è poi ritirato dalle scene all'inizio degli anni novanta, salvo per la partecipazione al festival musicale in memoria di Enrico Caruso. Aveva inoltre altri sei fratelli, tra cui Luciano, anch'egli cantante e attore, ma con minore fortuna. Sposatosi nel 1947 con Ada Alese, dalla quale nel 1949 ha avuto il figlio Roberto, prematuramente scomparso, è rimasto vedovo nel 2013. È morto all'età di 91 anni, nell'ospedale Sant'Andrea di Roma e seppellito nel cimitero di Palestrina, un piccolo comune della provincia di Roma.
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