giovedì 10 agosto 2023

Eddie Fisher


 all'anagrafe Edwin Jack Fisher
(
Filadelfia, 10 agosto 1928Berkeley, 22 settembre 2010),
è stato un cantante statunitense.
Il suo divorzio dalla prima moglie Debbie Reynolds,
per sposare la vedova del suo miglior amico Elizabeth Taylor,
gli valse una non gradita pubblicità.
 

Fisher, quarto di sette figli, nacque a Filadelfia, figlio di ebrei russi Kate Winokur e Joseph Fisher. Il cognome originale di suo padre era Tisch o Fisch, ma venne poi anglicizzato in Fisher prima di entrare negli Stati Uniti. Nell'ambito della sua famiglia, Fisher venne sempre chiamato "Sonny Boy", un soprannome derivato dalla canzone omonima). Fisher studiò alle scuole superiori però già in giovane età vennero scoperte le sue qualità canore ed iniziò a cantare in diversi festival amatoriali dove spesso si aggiudicò il primo premio. Fece il suo debutto alla radio in una radio locale di Filadelfia. Partecipò a trasmissioni radiofoni  e poi in televisione. Divenuto una celebrità locale, Fisher lasciò le scuole per seguire la carriera artistica. Dal 1946, Fisher divenne il cantante del gruppo musicale di Buddy Morrow e Charlie Ventura  che gli diede improvvisa e diffusa notorietà a livello nazionale. Venne chiamato a prestare servizio nell'U.S. Army nel 1951 e inviato in Texas per l'addestramento, per poi essere inviato in Corea. Dal 1952 al 1953, fu il solista vocale della United States Army Band e tenore nel coro della stessa banda. Dopo il congedo, divenne ancora più popolare di prima cantando nei più famosi nightclub. Si esibì anche negli show televisivi. Cantante dell'epoca pre-Rock and roll, la sua voce di tenore melodico lo fece divenire l'idolo degli adolescenti americani ed uno dei più popolari cantanti della prima metà degli anni cinquanta. Egli riuscì ad avere diciassette canzoni nella hit parade delle prime 20 canzoni e trentacinque fra le prime quaranta nel periodo fra il 1950 ed il 1956. Nel 1956, Fisher divenne co-protagonista, assieme alla moglie Debbie Reynolds, nel musical Bundle of Joy. Nel 1960 interpretò un ruolo drammatico nel film Butterfield 8 assieme alla sua seconda moglie Elizabeth Taylor. Il suo migliore amico fu il produttore cinematografico Mike Todd, che morì in un incidente aereo nel 1958. La storia sentimentale di Fisher ed il seguente matrimonio con la Taylor, vedova di Todd, causò un notevole scandalo nel mondo dello spettacolo statunitense per il divorzio, che ebbe grande risonanza mediatica, con la Reynolds. Durante questo periodo realizzò la prima registrazione commerciale di "Sunrise, Sunset". Questa tecnicamente finì con l'essere considerata come la più alta espressione della vocalità di Fisher anche se raramente il suo nome venne associato a questa canzone.  Nel corso degli anni Fisher era divenuto il cantante più popolare degli Stati Uniti, negli anni cinquanta, più per i singoli che per gli album. Fisher cantò nelle più famose sale da concerto degli Stati Uniti e particolarmente nei casinò di Las Vegas. Cantò anche al Palace Theatre di New York City ed al Palladium di Londra. Fisher possiede due stelle nella Hollywood Walk of Fame, una per le incisioni, al 6241 Hollywood Boulevard, ed una per la TV, al 1724 Vine Street. Fisher ebbe cinque mogli: l'attrice Debbie Reynolds (sposata nel 1955 - divorzio nel 1959), l'attrice Elizabeth Taylor (sposata nel 1959 - divorzio nel 1964), l'attrice Connie Stevens (sposata nel 1967 - divorzio nel 1969), Terry Richard (sposata nel 1975 - divorzio nel 1976) e Betty Lin (sposata nel 1993). Betty Lin morì il 15 aprile 2001. Fisher ebbe due figli con la Reynolds, l'attrice Carrie Fisher e Todd Fisher, e due con la Stevens, l'attrice Joely Fisher e l'attrice Tricia Leigh Fisher. Nel 1981, Fisher scrisse un'autobiografia, Eddie. È scomparso nel 2010 all'età di 82 anni, per le complicazioni a seguito di un intervento chirurgico all'anca.

 

martedì 8 agosto 2023

Bruno Lauzi

 

L'inclinazione artistica di Lauzi si manifesta piuttosto precocemente. Sono gli anni cinquanta quando, insieme all'amico Luigi Tenco, compagno di banco al ginnasio con il quale condivide la passione per il jazz, forma un gruppo musicale e inizia a scrivere i primi brani. Nel 1960 (con il testo di Mogol), Bella, è il debutto, seppur solo come autore, di Lauzi. L'inizio della carriera come cantautore avviene nel 1962: con lo pseudonimo di Miguel e i Caravana incide due canzoni in lingua genovese, dalle sonorità brasiliane, A Bertuela e U frigideiru, che oltre ad ottenere un discreto successo, gli apre le porte del cabaret: viene infatti chiamato al Derby Club di Milano per effettuare alcuni spettacoli. Il successo con il suo vero nome, però, avviene con una serie di canzoni: Ti ruberò, Margherita, Viva la libertà, Ritornerai, e Il poeta (scritta nel 1963 e considerata dalla critica uno dei manifesti della scuola genovese), che verrà incisa da Gino Paoli. È del 1965 la sua unica partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Il tuo amore. Al filone romantico Lauzi alterna spesso canzoni umoristiche, come la già citata O frigideiro e Garibaldi blues. Questo aspetto del suo talento creativo lo porterà successivamente a collaborare con comici e cabarettisti quali Lino Toffolo ed Enzo Jannacci, per i quali scrive diverse canzoni, tra cui Il metrò e Ragazzo padre. Nel 1970 Lauzi inizia la collaborazione con Mogol e Lucio Battisti, e scrivono a loro volta per lui diversi motivi di successo: Mary oh Mary, E penso a te, Amore caro, amore bello, L'aquila e Un uomo che ti ama.  L'artista conosce un giovane cantautore napoletano, Edoardo Bennato, con cui scrive Lei non è qui... non è là. Negli anni settanta, Lauzi è tra i primissimi personaggi dello spettacolo a intervenire in trasmissioni delle prime televisioni private, allora agli albori.  Il 30 giugno del 1995, a pochi giorni dalla scomparsa di Mia Martini, partecipa all'"Omaggio a Mia Martini" organizzato a Lamezia Terme cantando "Piccolo Uomo", che trasforma per l'occasione in "Piccola Donna". Negli ultimi anni di vita, nonostante la sofferenza per la malattia che l'aveva colpito (una grave forma di morbo di Parkinson) Lauzi conserva intatta la sua straordinaria verve, la schiettezza e il grande senso dell'ironia, che lo porta persino a indirizzare una lettera a Mr. Parkinson. In questo ambito promuove diverse iniziative per la raccolta di fondi per lo studio e l'assistenza agli ammalati di Parkinson e pubblica dischi e poesie appositamente dedicati. Colpito da un cancro al fegato in aprile, muore nell'ottobre 2006, lascia la moglie e il figlio, Maurizio. Lauzi è stato sempre un uomo controcorrente (Ivano Fossati lo ha definito "un vero anticonformista"): a partire dalla politica, di cui negli ultimi anni amava scrivere anche su alcuni siti internet, fino agli aspetti musicali. Amava differenziarsi dagli altri cantautori, non disdegnando di interpretare brani di altri autori, pur scrivendo brani stupendi per molti interpreti. L'unico impegno ufficiale di Lauzi, fu quello civile di sostegno all'Associazione Italiana Parkinsoniani, dopo che fu colpito dalla patologia.

 

sabato 5 agosto 2023

Marilyn Monroe


 

Norma Jeane Mortenson nacque il 1º giugno del 1926 al Country Hospital di Los Angeles; la madre, Gladys Pearl Monroe  era riuscita a ricoverarsi solo grazie a una colletta, si sposò una prima volta con John Newton Baker, dal quale ebbe due figli. Dopo il divorzio con Baker, divenne suo marito Martin Edward Mortenson, un fornaio norvegese, ma i due volontariamente sotto il falso nome di Faye Miller al Payne Whitney Psychiatric Clinic, l'ospedale psichiatrico di New Yorksi separarono prima che Gladys rimanesse nuovamente incinta. L'identità del padre di Marilyn Monroe non è mai stata chiarita definitivamente. Sembra  probabile che fosse Charles Stanley Gifford, un impiegato alle vendite della Consolidated Film Industries, che avrebbe lasciato Gladys non appena lei lo  iinformò della sua gravidanza..Alcuni mesi dopo il parto, la bambina venne battezzata come "Norma Jeane Baker"; molti biografi suggeriscono che Gladys le abbia dato il suo cognome per evitare che venisse dichiarata illegittima- Dopo che la madre venne dichiarata incapace di intendere e di volere, Norma Jeane fu presa in custodia dalle autorità- Dopo aver trascorso gran parte della sua infanzia in case-famiglia, la Monroe cominciò a lavorare come modella, prima di firmare il suo primo contratto cinematografico nel 1946; dopo alcune parti minori, film come Giungla d'asfalto e Eva contro Eva furono i suoi primi successi di pubblico. Negli anni successivi, i suoi ruoli in Niagara e Gli uomini preferiscono le bionde vennero apprezzate dalla critica, ottenendo la definitiva consacrazione internazionale con pellicole come Come sposare un milionario, Quando la moglie è in vacanza, Fermata d'autobus e A qualcuno piace caldo, per la quale vinse un Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale nel 1959.[2] Nel 1999, la Monroe si è classificata al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi. Per il suo fascino e la sua sensualità venne inoltre ritratta in numerose foto di pubblicità e di riviste, diventando un simbolo fuori da ogni tempo. Negli anni e nei decenni successivi alla sua morte, la Monroe è stata spesso citata come vera e propria icona della cultura pop. Le circostanze della sua prematura morte, dovuta a un'overdose di barbiturici, sono state oggetto di numerose congetture, sebbene il suo decesso sia ufficialmente classificato come "probabile suicidio".  Tra le varie versioni formulate, la più plausibile vede ipotizzata la complicità dei Kennedy, che vedevano in Monroe, dettasi pronta a dichiarare pubblicamente le loro relazioni con lei, una minaccia per la loro carriera politica
Amori
Marilyn strinse una relazione, secondo quanto riferito dalla stessa Lytess, con il regista Elia Kazan-
Sempre nel 1952, cominciò una relazione con il critico letterario Robert Slatzer, conosciuto anni prima. Dopo qualche giorno trascorso a Malibù i due viaggiarono fino a Tijuana dove si sposarono il 4 ottobre.
Con, Joe DiMaggio, giocatore di baseball, si erano conosciuti nel 1951. I due e, dopo anni di corteggiamento, convolarono a nozze il 14 gennaio 1954,dopo nove mesi di matrimonio, si separarono.
Dopo il matrimonio con DiMaggio, fu per un breve periodo l'amante di Frank Sinatra-
Nel 55 Nel mese di maggio, Monroe cominciò a uscire con il commediografo Arthur Miller, conosciuto ai tempi del film L'affascinante bugiardo .Il 29 giugno 1956  si sposarono. Marilyn voleva un figlio da Miller, ma durante il loro rapporto ebbe alcuni aborti.
Probabilmente aveva iniziato un rapporto con J.K. Kennedy,mentre era ancora sposata con MillerIn, la salute di Monroe peggiorò e lei cominciò a vedere uno psichiatra di Los Angeles. Nei mesi successivi, la dipendenza da alcol e da psicofarmaci della Monroe cominciò a minare la sua salute.  Marilyn, sempre più spesso preda di turbe psichiche, Kennedy prese le distanze dall'attrice; quando Marilyn Monroe gli regalò un rolex d'oro con incisa la frase «Jack, with love as always from Marilyn, May 29th.
Marilyn frequentò anche Robert Kennedy, il fratello del presidente, e fu il suo ultimo amante; i due si erano probabilmente conosciuti quando John Kennedy si era deciso a non frequentare più l'attrice Le fonti dicono che aveva anche inizialmente promesso di sposarla e che Marilyn andava in giro dicendo ai suoi amici che sarebbe diventata moglie di un uomo molto importante- 
L'11 novembre 1960 vi fu la separazione ufficiale della coppia.

Marilyn Monroe è stata trovata morta nella camera da letto della sua casa di Brentwood, a Los Angeles, il 5 agosto 1962, all'età di trentasei anni. Il cadavere di Marilyn, che era privo di vestiti e con in mano la cornetta del telefono, fu scoperto da Ralph Greenson, che era stato urgentemente chiamato alle 3.30 dalla governante dell'attrice, Eunice Murray,Marilyn Monroe è sepolta in un loculo presso il Westwood Village Memorial Park Cemetery;

venerdì 4 agosto 2023

Stephen Boyd

 
nome d'arte di William Millar
(Glengormley, 4 luglio 1931Northridge, 2 giugno 1977),

è stato un attore britannico.

Il suo vero nome era William Millar. Nacque a Glengormley (Irlanda del Nord. Regno Unito), ultimogenito dei nove figli di Martha Boyd e di un camionista canadese, James Alexander Millar, che lavorava a Belfast. Dopo gli studi alla scuola superiore di Ballyclare, frequentò la Hughes Commercial Academy. In Irlanda lavorò per una compagnia di assicurazioni e per un’agenzia di viaggio. Nel frattempo si era avvicinato al teatro, recitando in compagnie semi-professioniste. Successivamente in una compagnia all'Ulster Theatre Group in cui ebbe ruoli da protagonista per tre anni. Lavorò anche saltuariamente alla radio prima di trasferirsi a Londra a tentare il salto di qualità nella propria carriera teatrale. A Londra si ammalò durante la grande epidemia d’influenza del 1952 tanto da rischiare la vita. Inoltre, lavorò poco come attore, tanto da essere costretto ad accettare lavori come quelli di cameriere in un bar, usciere al Teatro Odeon e persino di musicista di strada. Tra il 1954 e il 1955 apparve anche in piccoli ruoli o come comparsa in tre film inglesi. Il grande attore Sir Michael Redgrave lo scoprì proprio al Teatro Odeon e lo fece entrare nella Windsor Repertory Company. Stephen Boyd recitò anche alla televisione inglese, in spettacoli di prosa della BBC. Bellissimo, virile, atletico (era alto 1,83 m), nel 1956 ottenne un contratto di sette anni con la 20th Century-Fox di Hollywood. In quello stesso anno recitò nel suo primo film americano, “L’uomo che non è mai esistito”. William Wyler fu tanto colpito dalla performance di Boyd da chiedere alla Fox di cederglielo per farlo recitare nel proprio successivo film: fu così che Stephen ottenne il ruolo per il quale è ancora oggi ricordato in tutto il mondo, quello di Messala nell’intramontabile “Ben Hur” (1959),  film vincitore di 11 premi Oscar! Per “Ben Hur” Stephen, a 28 anni, ebbe anche un Golden Globe ed una nomination all’Oscar. Tuttavia, già prima di interpretare “Ben Hur”, Stephen aveva preso parte a film americani di successo come “L’isola nel sole” (1957), “Bravados” (1958), “Ossessione di donna” (1959), “Donne in cerca d’amore” (1959). Allo scadere del suo contratto con la Fox, Boyd decise di lavorare come “free-lance”, cioè senza più legarsi ad una Major hollywoodiana. Da quel momento lavorò molto in Europa (in Inghilterra, ma anche in Italia e Spagna) in numerosi film che, dal 1968 in avanti, diventarono sempre meno significativi. Tra i migliori, tutti risalenti agli anni Sessanta, citiamo almeno “L’ispettore” (G.B., 1962), “Venere imperiale” (Italia-Francia, 1963), “Il terzo segreto” (G.B., 1964), “La caduta dell’Impero Romano” (USA-Italia, 1964), “Gengis Khan il conquistatore” (G.B., 1965), “Tramonto di un idolo” (USA, 1966,eron), “Il papavero è anche un fiore” (1966), “Viaggio allucinante” (USA, 1966), “La Bibbia” (USA, 1966).  Boyd diceva di sé: “Hanno tentato di fare di me un protagonista, ma io non lo sono. Ed ancora: “Tutta la mia vita è stata nel mondo dello spettacolo. Mi piace vedere la gente sorridere. Quando qualcuno ride, viene fuori la sua anima”. Si rammaricava, inoltre, di non essersi dedicato abbastanza al teatro, troppo preso com’era dal cinema. Il 30 agosto 1958 Stephen Boyd sposò la produttrice italiana Mariella di Sarzana, ma il matrimonio non durò neppure un mese, terminando col divorzio già il 23 settembre. La sua seconda moglie fu l’inglese Elizabeth Mills, che aveva conosciuto nel 1955 e che lo aveva seguito negli USA alla fine degli anni Cinquanta. Elizabeth fu l’assistente personale e la segretaria di Stephen per anni prima che i due si sposassero nell’estate del 1976. Dopo aver concluso le riprese del film inglese “The Squeeze”, il 2 giugno 1977 Stephen Boyd morì d’infarto mentre giocava a golf al Porter Valley Country Club, a Northridge, in California. Non aveva neppure 46 anni. Fu sepolto all’Oakwood Memorial Park di Chatsworth, in California.


giovedì 3 agosto 2023

Dolores del Río

Dolores Del Rio — STEPHANIE ECHE
nome d'arte di Dolores Martínez Asúnsolo y López Negrete
(Durango, 3 agosto 1905Newport Beach, 11 aprile 1983),
è stata un'attrice messicana.

È ricordata per la sua avvenenza, caratterizzata da splendidi occhi scuri, che ne ha fatto una delle più affascinanti attrici del cinema hollywoodiano negli anni venti e trenta. È stata interprete di numerosi film - prettamente a sfondo esotico e di avventura - alcuni dei quali di ottima qualità girati sotto la guida di grandi autori. Nata nel sobborgo di Victoria de Durango, Messico, da una famiglia di ricchi proprietari terrieri di origine basca. In seguito alla Rivoluzione messicana la sua famiglia perse tutto e si trasferì a Città del Messico. Il desiderio di recuperare il suo confortevole stile di vita la spinse a inseguire la carriera di attrice. A Città del Messico frequentò un collegio francese dove compì i suoi studi distinguendosi nell'alta società della capitale per la sua particolare bellezza; venne notata  da Edwin Carewe, famoso produttore hollywoodiano dell'epoca del muto. Esordì nel cinema quasi per gioco, sostenendo una piccola parte nel film Joanna. Ma già nel secondo film, Gloria (1925), ottenne il ruolo principale in una parte drammatica.  Ad Hollywood sarà persino definita la replica femminile di Rodolfo Valentino. Edwin Carewe diresse sette film con Dolores, l'ultimo dei quali fu Evangelina. Poi i due ruppero e Carewe ritornò dalla moglie. In seguito Dolores sposò lo scenografo Cedric Gibbons. Nel 1926 vinse l'edizione di quell'anno del premio WAMPAS Baby Stars . Altre interpretazioni rimaste famose sono quelle dei film Resurrection (1927), Ramona (1928), Gli amori di Carmen (1927), Revenge (1928), e Luana, la vergine sacra (1932). A partire dai primi anni trenta comincia a diradare le sue apparizioni cinematografiche. Nei primi anni '40 torna in Messico per lavorare in alcuni film di prestigio, come Vita rubata (La otra, 1946), in cui fornisce un'ottima interpretazione nel doppio ruolo di due gemelle. Nel 1960 Dolores ritornò a Hollywood. Qui con Elvis Presley girò Flaming Star diretta da Don Siegel. In questa fase della sua carriera, Dolores alternò film in Messico e Stati Uniti e teatro e televisione. Nel 1961, prima di ritornare a Hollywood, lavorò in Messico con la diva argentina Libertad Lamarque. Nel 1964, apparì nel film Cheyenne Autumn diretta da John Ford, con un cast che includeva Richard Widmark, Carroll Baker, James Stewart e Ricardo Montalbán. Nel 1967, lavorò per la prima volta in Italia, sotto la regia di Francesco Rosi nel film C'era una volta... con Sophia Loren e Omar Sharif. Dal 1950 fino al 1960 recitò in teatro classici come Anastasia (1956), Il ventaglio di Lady Windermere (1958) e La signora delle camelie (1968), riscuotendo grande successo in Messico, Sud America e Europa. Partecipò anche ad alcune serie nella televisione americana lavorando con personaggi come Buster Keaton, Cesar Romero e altri. L'ultimo film di Dolores fu I figli di Sanchez.


mercoledì 2 agosto 2023

Tito Speri



(Brescia, 2 agosto 1825 – Mantova, 3 marzo 1853)
è stato un patriota italiano.
Partì come volontario alla prima guerra di indipendenza nel 1848, dopo il successivo armistizio ritornò a Brescia dove coadiuvò il comitato clandestino a preparare l'insurrezione delle Dieci giornate di Brescia. Comandò la difesa di Porta Torrelunga (l'attuale Piazza Arnaldo) e della piazza che oggi porta il suo nome. L'insurrezione scoppiò approfittando della partenza di parte dell'esercito austriaco verso il Piemonte, e si concluse il 1º aprile 1849, vedendo lo Speri protagonista di vari scontri armati. Con la capitolazione della città, il patriota si rifugiò nel cantone italiano a Lugano, fino a scendere verso Torino per aderire ai moti mazziniani. Rientrò poi a Brescia dopo l'amnistia. Ma la sua attività cospirativa fu scoperta e Tito Speri arrestato; venne condannato a morte nel 1853 tramite impiccagione a Belfiore, nel Quadrilatero austriaco. Il monumento a Tito Speri (innalzato nell'omonima piazza di Brescia) venne inaugurato solennemente il 1º settembre 1888. Resta famosa una poesia a lui dedicata da Giulio Uberti.
"Caro Cavalletto, domani finalmente vado a morire.
Anzi di più, vado a ricevere il premio che Dio promette a coloro, che anche errando, non commettono errore che nell’uso dei mezzi. Come è vero che Iddio esiste così è vero che io non ho altro cercato che la Verità…
Certamente avrei gran cose a dire al mio Paese…(con) la chiaroveggenza che si acquista in questi momenti, ma non ho tempo né modo di farlo; epperciò faccio voto perché domani dopo che avrò subita la formalità voluta dall’umana giustizia, io possa, o correggermi dalle mie illusioni, o parlare a Dio con tanta eloquenza da poterlo comunemente parlando, commuovere.
Del resto ti assicuro di aver passato tre giorni veramente invidiabili: nella mia vita ho qualche volta gustato delle gioie, ma te lo assicuro, in confronto a quello che provo in questi momenti esse non furono che miserabile fango.
… Ma domani mattina mi conducono fuori; quindi al mondo non posso fare più niente. Oh quante cose avrei da dirti, quante!... quante!... ma non posso, non ho tempo, non posso.
Ti basti sapere che io ti comando di vivere, di alimentare quel fuoco di virtù che ti scorre nelle vene…Ai nostri concittadini parla sempre francamente la verità ed anche insegna loro che devono aspettarsi la vera salute.
Io ho perdonato a tutti ed in compenso ho chiesto perdono a tutti coloro che per avventura avessi offeso. Io non vado alla forca bensì alle nozze, è l’anima che ti parla…
Dal carcere, 2 marzo 1853, ore dieci di sera. Tito Speri

 

Corrado Mantoni


 
in arte semplicemente Corrado
(Roma, 2 agosto 1924Roma, 8 giugno 1999),

è stato un conduttore televisivo italiano.
È considerato uno dei padri fondatori della radio
e della televisione italiana fin dalla sua nascita.

Nacque a Roma da genitori di Fano (PU), il padre tipografo, la madre maestra elementare. Dopo aver conseguito la maturità classica, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza , che abbandonò dopo poco tempo perché attratto dal palcoscenico. Agli inizi degli anni quaranta iniziò a lavorare per la radio americana in Italia, poi per l'EIAR, che in seguito divenne la RAI. Grazie alla buona cultura e all'ottima pronuncia, venne scelto come annunciatore. Fu lui il primo annunciatore radiofonico italiano a diffondere notizie storiche come quelle della fine della Seconda guerra mondiale, della nascita della Repubblica Italiana. Collaboratore dei Cinegiornali dell'epoca. Parallelamente alla carriera radiofonica, muoveva i primi passi come attore e doppiatore, seguendo le orme del fratello Riccardo. Grazie alla sua popolarità, nel 1949 venne scelto come primo presentatore a comparire in TV, alla Triennale di Milano, quando le trasmissioni, ancora sperimentali, duravano pochi minuti. Nel 1953  si sposò per la prima volta con Luciana Guerra, dalla quale ebbe un figlio, Roberto, e da cui divorziò nel 1972, anno in cui iniziò la relazione con quella che sarebbe diventata la sua seconda moglie solo nel 1996, Marina Donato. Negli anni cinquanta, per un decennio, fu l'unico presentatore ufficiale, categoria nata con lui, della radio italiana.  Partecipò inoltre a molti film, interpretando se stesso. Fra i successi radiofonici: Oplà, in cui sostituì Mario Riva e ne fu subito indicato come erede, per rivelarsi poi nella conduzione del programma considerato ancora il padre dei varietà radiotelevisivi: Rosso e nero. Passò in televisione negli anni sessanta. Diventò il conduttore ufficiale delle più importanti manifestazioni italiane: concerti, premiazioni, Miss Italia. Condusse numerose trasmissioni, di cui alcune entrate di diritto nella storia della televisione. Per oltre cinquanta anni fu l'archetipo della conduzione radiotelevisiva insieme a Mike Bongiorno ed Enzo Tortora. Presentò due tra le migliori edizioni di Canzonissima negli anni settanta, lanciando Raffaella Carrà. Il sodalizio artistico con la popolare show-girl fu talmente fortunato da ricostituirsi nel 1982 per la terza edizione di Fantastico. Nel 1974 condusse il Festival di Sanremo nonché la penultima edizione di Un disco per l'estate. Inventò e condusse, dal 1976, Domenica In introdusse eventi culturali nell'intrattenimento puro ospitando le compagnie teatrali, per la prima volta in studio, e attori, ballerini, cantautori, divulgatori scientifici  e tanti altri. Lanciò da questa trasmissione, in Italia, Julio Iglesias. Dopo aver lavorato anche per la TV della Svizzera italiana (TSI), dal 1982 Corrado passò alle reti Mediaset, e ne inaugurò gli studi di Roma. Corrado è stato anche autore di quasi tutte le sue trasmissioni, per le quali, in tale veste, usava lo pseudonimo Corima. Fu il primo presentatore a diventare anche autore dei propri testi e regista in campo dei propri programmi. Nel corso della sua carriera ricevette numerosi complimenti da parte di celebri "addetti ai lavori. Negli anni novanta condusse per sette anni consecutivi il Gran Premio Internazionale dello spettacolo, di cui rimane ancora il presentatore del maggior numero di edizioni. Uomo riservato e schivo, lontano da coinvolgimenti con la politica, Corrado coronò una carriera durata cinquantacinque anni. Si congedò dal grande pubblico durante l'ultima puntata della sua Corrida, nel dicembre del 1997, quando recitò una poesia di commiato con gli occhi visibilmente lucidi, all'insaputa di tecnici e produttori. È morto a Roma all'età di 74 anni, a seguito di una neoplasia polmonare. È sepolto nel Cimitero Flaminio di Roma. Nel 2004, la città di Roma gli ha intitolato una via nella zona della Bufalotta.


 

martedì 1 agosto 2023

Gabriella Degli Esposti

 

(Calcara di Crespellano, 01/08/1912/ San Cesario sul Panaro, 17/12 /1944)
è stata una partigiana italiana, casalinga e coordinatrice partigiana della Quarta Zona con il nome di battaglia di Balella, Medaglia d'oro al valor militare (alla memoria).Originaria di una famiglia contadina socialista, dopo l'8 settembre 1943 Gabriella, assieme al marito Bruno Reverberi, contadino comunista, trasformò la propria casa in una base della Quarta Zona della Resistenza. Nonostante fosse madre di due bambine piccole e fosse in attesa di un terzo figlio, partecipò anche ad azioni di sabotaggio e si impegnò anche nell’organizzazione dei primi Gruppi di Difesa della Donna (GGD).Fu proprio grazie all’opera di convincimento dei Gruppi di Difesa della Donna che, nel luglio 1944, centinaia di donne scesero in piazza a Castelfranco Emilia per protestare contro la scarsità di alimenti e per manifestare contro la guerra.Il 13 dicembre 1944, a seguito di un rastrellamento dei tedeschi, Gabriella Degli Esposti è catturata da un gruppo di SS comandato dall’ufficiale Schiffmann; benché incinta, viene prima picchiata e poi minacciata di morte affinché riveli dove si trova il marito e infine viene portata via. Il giorno successivo quattro gruppi di SS, in paese e nelle campagne circostanti Castelfranco Emilia, arrestano circa settanta persone: se i fermati, vengono identificati come antifascisti vengono trasferiti nei locali dell'Ammasso canapae sottoposti a interrogatori e torture.Il 17 dicembre, Gabriella Degli Esposti e nove suoi compagni di prigionia sono trasportati sul greto del Panaro a San Cesario e giustiziati.Prima di essere fucilata, Gabriella fu seviziata: il suo cadavere viene ritrovato senza occhi, con il ventre squarciato e i seni tagliati. La barbara uccisione di Gabriella induce molte donne della zona ad unirsi ai partigiani: è così che si costituisce il distaccamento femminile Gabriella Degli Esposti, forse l’unica formazione partigiana formata esclusivamente da donne.Onorificenze
Medaglia d'oro al valor militare
«Due tenere figliolette, l’attesa di una terza, non le impedirono di dedicarsi con tutto lo slancio della sua bella anima alla guerra di liberazione. In quindici mesi di lotta senza quartiere si dimostrava instancabile ed audacissima combattente, facendo della sua casa una base avanzata delle formazioni partigiane, eseguendo personalmente numerosi atti di sabotaggio e contribuendo alacremente alla diffusione della stampa clandestina. Accortasi di un rastrellamento, riusciva ad allontanare gli sgherri dalla propria casa per breve tempo e, incurante della propria salvezza, metteva al sicuro le figliole ed occultava armi e documenti compromettenti. Catturata, fu sottoposta alle torture più atroci per indurla a parlare, le furono strappati i seni e cavati gli occhi, ma ella resistette imperterrita allo strazio atroce senza dir motto. Dopo dura prigionia, con le carni straziate, ma non piegata nello spirito fiero, dopo aver assistito all’esecuzione di dieci suoi compagni, affrontava il plotone di esecuzione con il sorriso sulle labbra e cadeva invocando un‘ultima volta l’Italia adorata. Leggendaria figura di eroina e di martire.»
— Castelfranco Emilia, 17 dicembre 1944.
Riconoscimenti
Il 22 aprile 2006, nel luogo dell'esecuzione è stato eretto un monumento alla sua memoria e a quella dei partigiani morti con lei

 

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