martedì 20 giugno 2023

Giorgio Morandi

 
 

Fu uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento ed è considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo.
Riservato,  gentile sia nella vita privata che in quella professionale, Morandi ha fatto discutere Bologna per la sua personalità enigmatica ma fortemente positiva. Morandi ha vissuto con la madre e  tre sorelle che lo hanno sempre accompagnato con nobile spirito fino alla sua morte. Giorgio nasce da Andrea Morandi e Maria Maccaferri. Fin da ragazzo dimostra grande passione per l'arte figurativa convincendo i parenti a permettergli di iscriversi all'Accademia di belle arti di Bologna.  Dopo la morte del padre avvenuta nel 1909,  Morandi divenne capofamiglia assumendosi tutte le responsabilità. Il percorso accademico e gli studi di Morandi furono eccellenti. Morandi, pur vivendo quasi sempre a Bologna, era fin da allora informato sulle opere di Cezanne, Derain e Picasso. Ma non è solo al presente che guarda Morandi, infatti successivamente ad un viaggio nella città di Firenze, riconsiderò grandi artisti del passato come Giotto, Masaccio, Piero Della Francesca e Paolo Uccello, che appunto faranno parte dello sviluppo artistico del pittore bolognese. In un primo tempo espose con i futuristi, diventando nel 1918 uno dei massimi interpreti della scuola metafisica con Carrà e de Chirico, periodo terminato nel 1919. Nel 1920 si accostò al gruppo "Valori Plastici", recuperando nelle sue opere la fisicità delle cose. In seguito intraprese una via personalissima, ma sempre calata nella realtà del mondo e delle cose. La sua prima esposizione personale avvenne nel 1914, dove si può riscontrare la forte influenza di Cezanne, pittore fondamentale per la sua formazione artistica. La fama di Morandi è legata alle nature morte e in particolare alle "bottiglie". I soggetti delle sue opere sono quasi sempre; vasi, bottiglie, caffettiere, fiori e ciotole che, composti sul piano di un tavolo, diventano i veri protagonisti della scena. La sua opera si compone anche di ritratti e paesaggi. Di grande importanza nel lavoro di Morandi sono le acqueforti, eseguite da autodidatta che risolvono poeticamente molti problemi espressivi del mezzo impiegato. Fin dagli esordi del suo percorso artistico portò avanti la passione per le incisioni. Le sue prime lastre, ora purtroppo andate perse, risalgono addirittura al 1911, quando egli era appena ventunenne. È sepolto alla Certosa di Bologna nella tomba di famiglia dove giace insieme alle tre sorelle. Sulla tomba è ubicato un ritratto dell'artista eseguito e donato dal suo amico Giacomo Manzù. Nel 1992 in Palazzo D'Accursio a Bologna è sorto il Museo monografico dedicato a Giorgio Morandi. Tale realizzazione è stata possibile grazie alla donazione di Maria Teresa Morandi (sorella del pittore), delle opere e dell'atelier dell'artista, di proprietà della famiglia. L'allora sindaco di Bologna Renzo Imbeni ha reso possibile la fondazione del museo, tramite un interesse e un impegno totali. Il maestro Carlo Zucchini che nell'occasione, per volontà di Maria Teresa Morandi, assunse l'incarico di garante della donazione.

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