giovedì 1 giugno 2023

TORRIGIANI Piero


FIRENZE 01/06/1846 -QUINTO fraz. di SESTO FIORENTINO (Firenze) 16/06/1920
Padre: Luigi
Madre: PAOLUCCI Elisabetta
Titoli nobiliari Marchese
Patrizio fiorentino
Titoli riconosciuti con regie patenti del 27 novembre 1897
Coniuge: GINORI LISCI Giulia
Figli:  Luigi 
Professione: Possidente
Cariche politico - amministrative: Sindaco di Firenze (17 aprile 1886-14 novembre 1889) (4 febbraio 1891-2 gennaio 1901)
Cariche e titoli:  Presidente della Commissione amministrativa dell'Educatorio delle signore Montalve alla quiete presso Quarto - Comune di Sesto Fiorentino
Presidente della Società dantesca italiana (31 luglio 1888)
Socio della Società geografica italiana (1870)

è stato un politico italiano, sindaco di Firenze nella seconda metà dell'Ottocento. Fu lui a firmare il piano di Risanamento che dal 1885 demolì la zona del Mercato Vecchio per far posto a Piazza della Repubblica. Presiedette alla fondazione della Società Dantesca Italiana (31 luglio 1888) e ne fu il primo presidente, prima provvisorio, poi onorario. Fu anche fondatore e primo presidente, dal 1898, del Florence Football Club, la prima società calcistica fiorentina. Il 16 giugno moriva nella sua villa di Quinto, ivi nato il 1° giugno 1846. Ottimo amministratore, gentiluomo di modi squisiti e di eccezionale coltura, era dotato di qualità spiccatissime per la vita pubblica, onde, giovanissimo ancora, fu chiamato a partecipare all'amministrazione di varie opere pie di comuni della Toscana. Nel 1880 la fiducia dei suoi concittadini lo eleggeva a rappresentare il secondo collegio di Firenze, segnalandosi per la sua assiduità ai lavori parlamentari. Dopo pochi anni, spinto dall'amore per la sua Firenze, lasciò la deputazione per dedicarsi completamente alle cure dell'amministrazione locale; e l'unanime stima che i suoi concittadini gli attestavano gli procacciò nel 1888 la nomina a sindaco della città, carica che conservò fino al 1900. Tutta la sua attività e tutto il suo ingegno dedicò al bene della città ch'egli amava con vivo amore di figlio e di artista ed al cui abbellimento dette opera alacre ed intelligente. Nella vita politica fu un carattere; conservatore, era pronto a favorire ogni progresso ed i suoi modi erano improntati a quella urbanità fine e garbata che rivela il signore di razza. Non meno nobile fu la sua vita privata. Spirito pronto ad ogni bontà, fu inesauribile in opere caritatevoli; prodigo verso i bisognosi, godeva di poter fare il bene, onde la sua scomparsa è largamente compianta.
Cultore fervido dell'arte, in cui aveva una eccezionale competenza, fu ascoltatissimo sempre nei numerosi consessi artistici cui appartenne
 

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