lunedì 7 agosto 2017

Sir Alexander Fleming




(Lochfield, 6 agosto 1881Londra, 11 marzo 1955)
è stato un medico, biologo e farmacologo britannico.
Pubblicò numerosi articoli su batteriologia, immunologia e chemioterapia. I suoi successi più noti sono stati la scoperta dell'enzima lisozima nel 1922 e l'avere isolato la sostanza antibiotica penicillina dal fungo Penicillium notatum nel 1928, per cui ricevette il Premio Nobel per la medicina nel 1945 assieme a Florey e Chain.

Fleming nasce in Scozia. A cinque anni inizia a frequentare una scuola di campagna, situata vicino alla sua fattoria. Dagli 8 ai 10 anni frequenta la scuola di Darvel, città vicina, e successivamente a dodici l'Accademia di Kilmarnock. A tredici anni e mezzo si trasferisce a Londra, dove lo aspettano alcuni fratelli, e insieme a Robert segue i corsi di politecnica. Nell'anno 1900 scoppia la guerra del Transvaal, nell'odierno Sudafrica. Alec  ed i fratelli John e Robert, si arruolano come volontari nei London Scottish, reggimento composto esclusivamente da Scozzesi. Ma il numero dei soldati è superiore alle richieste, e i Fleming non partirono per la guerra. In questo ambiente militare Alexander dimostra la sua bravura nello sport: è un valente nuotatore, un eccellente giocatore di pallanuoto e un ottimo tiratore. Abilità che gli permettono di entrare nell'Inoculation Departement, dove lavora per gran parte della sua vita. Alexander ha 20 anni quando muore suo zio John, da cui riceve un'eredità di 250 sterline che decide di spendere per studiare medicina. Per entrare necessita di un diploma speciale per chi non ha frequentato le scuole secondarie. Studia e supera brillantemente l'esame, tanto da risultare il migliore in tutto il Regno Unito (luglio 1901). Sceglie di frequentare la scuola del Saint Mary's Hospital, un giovane ospedale nel quartiere di Paddington. È uno studente brillante, primo nella maggior parte delle materie, molto preparato seppur non dotato di una vasta cultura, limitazione che compensa con l'ampia abilità di ragionamento e la spiccata intelligenza del naturalista. All'inizio si profila per lui una carriera da chirurgo, avendo superato il relativo esame ed acquistato il titolo di Fellow Royal College of Surgeons. Ma ben presto un fatto irrilevante, la sua bravura nel tiro, devia la sua strada. È il 1902 quando Sir Almroth Wright, celebre batteriologo, crea l'Inoculation Department al Saint Mary Hospital. Fleming ci entra nel 1906, in modo fortuito: uno dei discepoli di Wright, il dottor John Freeman, vuole far risorgere lo shooting club dell'ospedale, e gli viene suggerito Alexander.  Avvicinatosi allo scozzese, riesce a farlo deviare dal suo corso di studi di chirurgia al department, anche cercando di condividere con lui l'ammirazione per Wright. Il Department è una piccola struttura, in cui i giovani medici scelti da Wright operano sia come clinici che come ricercatori. Qui i malati vengono sottoposti all'inoculazione, ovvero quella che noi chiamiamo vaccinazione, in quel periodo considerata l'unica vera arma contro le malattie. Ma il gruppo di Wright vuole fare di più: dalla vaccinazione preventiva vuole passare a quella terapeutica. Al dipartimento, Little Flem si rivelò un ottimo elemento: esperto e ingegnoso, i pochi strumenti da laboratorio a sua disposizione si piegavano alla sua volontà, così da diventare oggetti particolari e complicati; nello stile di scrittura elegante e chiaro, riuscì persino a essere lodato dal suo capo. E proprio con Wright che lo scozzese avrà un rapporto particolare e profondo, nato dal loro contrasto caratteriale ma anche dalla reciproca stima. Nel 1908 Fleming supera gli ultimi anni di medicina, classificandosi primo. Nel 1909 l'Inoculation Department diventa una struttura indipendente e viene ingrandito e migliorato grazie alle sovvenzioni di alcuni ammiratori ricchi e potenti di Wright. Sempre nello stesso anno, con l'invenzione da parte di Paul Ehrlich del Salvarsan, un derivato dell'arsenico particolarmente potente, iniziava il periodo della chemioterapia. Nonostante questo, il gruppo del department era ostinato alla ricerca di una cura che facesse affidamento alle naturali difese del corpo umano, ed era scettico verso le sostanze chimiche. Nonostante i vari successi del gruppo, la ricerca del "Proiettile Magico", ovvero un rimedio più potente possibile contro i microbi ma anche non tossico per il corpo umano, era ancora all'inizio. Nell'aprile del 1914 Fleming lascia i London Scottish, poiché i loro periodi di istruzione militare non erano più compatibili con il lavoro in ospedale. Pochi mesi dopo scoppia la Prima guerra mondiale. Wright fu nominato colonnello e fu mandato in Francia per creare un laboratorio e un centro di ricerche a Boulogne-sur-Mer, portando con sé anche Alex, che aveva 2 stellette di tenente RAMC (Royal Army Medical Corps).Il lavoro che lo aspetta sarà titanico, nonostante la vaccinazione antitifica che Wright riuscì a imporre all'esercito: casi di setticemia, tetano, cancrena. In tempi di pace, la chirurgia era ormai diventata sterile grazie alle operazioni di antisepsi e asepsi inventate da Lister; ma quelli non erano tempi di pace. I corpi feriti dei soldati brulicavano di batteri e sporcizia, brandelli di vestiti e residui bellici e nonostante il pesante uso di antisettici, gli uomini morivano. I tessuti morti delle ferite erano un terreno di coltura ideale per i microbi e bisognava asportarli; questo era possibile con quelle superficiali, ma la maggior parte erano ferite profonde. In questi casi si utilizzavano pesantemente acido fenico, acido borico e acqua ossigenata: si sapeva che avevano un'efficacia solo parziale, ma la maggior parte dei medici preferiva questo che non utilizzare niente. Fleming fece esperimenti e dimostrò che gli antisettici avevano un'efficacia praticamente nulla in caso di ferite profonde: non potendosi diffondere, non riuscivano ad arrivare ai batteri che si insediavano nelle anfrattuosità della carne dilaniata. Quello che si poteva fare, secondo Fleming e Wright, era invece stimolare l'arrivo delle difese naturali del corpo e scoprirono che quest'azione la davano delle soluzioni ipertoniche, come quelle di ipoclorito di sodio. I risultati furono soddisfacenti e vennero pubblicati, non senza qualche obiezione. Il 23 dicembre 1915, durante un periodo di licenza, Alexander si sposa con Sarah Marion Mc Elroy, capo-infermiera di una clinica privata a Londra. Nel novembre 1918 la guerra finì e, nel gennaio 1919, Fleming fu smobilitato e poté così riprendere le sue ricerche. Nel 1922, in modo casuale, scopre il lisozima: qualche settimana dopo aver messo del suo muco nasale su una capsula di Petri, nota che delle colture di microbi si erano sviluppate su tutta la piastra tranne che sulla sua secrezione. Esperimenti successivi fatti con altro muco o con lacrime gli dimostrarono che era presente in questi liquidi una sostanza ad azione antibatterica, molto superiore a quella del siero di origine animale. Le caratteristiche di questi liquidi erano dovuti ad un enzima, che "lisava" (dal greco Lysis, dissoluzione) certi microbi: da qui il nome lisozima. Lo scozzese trovò l'enzima in molti tessuti e umori, umani come animali o vegetali: esso sembrava l'antisettico naturale, la prima difesa della cellula contro i microbi, il mezzo con cui gli esseri viventi potevano sopravvivere senza essere continuamente attaccati da malattie. Fleming avrebbe voluto isolare l'enzima puro, ma il gruppo al department non aveva né un chimico né un biochimico. Fleming presentò i suoi risultati: nel dicembre 1922 espose i suoi studi al Medical Research Club, ma ottennero un'accoglienza glaciale. Sempre con argomento il lisozima, Alexander preparò una comunicazione che Wright presentò alla Royal Society of Medicine, e dal '22 al '27 pubblicò altri 5 studi. Il lisozima si rivelò presto non potente come creduto da Fleming: devastante sui batteri innocui, perdeva efficacia sui batteri patogeni. Così la sua ricerca continuò. Il 18 marzo 1924 nasce il suo primo figlio, Robert. La scoperta della penicillina da parte di Fleming fu preceduta da alcuni studi sulle muffe nei decenni precedenti. Il primo report scientifico sulla capacità delle muffe di distruggere i batteri fu pubblicato da John Burton al St. Mary's Hospital di Londra nel 1870.  Alexander Fleming nel 1928, con grande fortuna, si imbatté in una capsula di Petri particolare: era macchiata di muffa come tante altre nel suo laboratorio, ma attorno a essa le colonie batteriche si erano dissolte. L'efficacia del fungo fu provata su vari tipi di batteri e i risultati furono più che soddisfacenti sia per range di efficacia (distruggeva gli streptococchi, i stafilococchi, i bacilli della difterite e del carbonchio, ma era inefficace sui batteri del tifo) sia per forza (avevano effetto soluzioni diluite fino a 1/500). La muffa miracolosa fu identificata inizialmente come penicillium rubrum (ma due anni più tardi si scoprì che era in realtà penicillium notatum): da qui il nome penicillina. Nonostante lo straordinario potere di antibiosi della penicillina, essa presentava un grande problema: era difficile da produrre e, se vi si riusciva, le quantità erano scarse. Come per il lisozima, inoltre, Fleming avrebbe desiderato isolare il principio attivo, la penicillina pura, e non il filtrato grezzo; ma l'assenza di chimici glielo impedì. Sempre nel 1928 fu nominato professore di batteriologia all'Università di Londra. Il ricercatore presentò i risultati sulla penicillina il 13 febbraio 1929 al Medical Research Club, ottenendo la stessa accoglienza ricevuta col lisozima. Con l'avvento dei sulfamidici, la penicillina venne “messa da parte”: avrebbe avuto la sua rivalsa solo qualche anno più tardi, grazie agli studi di alcuni ricercatori di Oxford. I sulfamidici, chiamati così perché derivati dalla sulfamide, erano stati creati dalla Bayer, che comunicò i suoi risultati al mondo nel 1935. L'imponente funzione di batteriostasi dei sulfamidici era efficace a concentrazioni basse rispetto a quelle che sarebbero state tossiche per l'uomo, benché essi divenissero inefficaci in presenza di una concentrazione troppo elevata di microbi. Fleming, come tanti altri ricercatori, li studiò, pur sempre convinto della superiorità della penicillina. A Oxford c'era un gruppo di ricercatori della Sir William Dunn School, di cui i maggiori erano Howard Florey, australiano, ed Ernst Boris Chain, ebreo tedesco, cittadino britannico dal 1939. Senza i loro studi, probabilmente la penicillina di Fleming non si sarebbe mai imposta. I loro studi iniziali erano sul lisozima, ma nel 1936 si imbatterono negli studi di Fleming sulla prodigiosa sostanza. Il loro gruppo di ricerca riuscì a isolare della penicillina parzialmente purificata, mille volte più attiva di quella grezza e 10 volte più potente del sulfamidico. Sperimentarono la sostanza su degli animali e nel 1940 pubblicarono i loro risultati sul The Lancet. Alexander ne fu piacevolmente sorpreso e nello stesso anno andò ad Oxford per conoscere il gruppo. Dopo gli esperimenti sugli animali, passarono all'uomo: nel febbraio 1941 un poliziotto di Oxford stava morendo di setticemia. La penicillina quasi lo salvò, ma le esigue riserve della sostanza impedirono un completo trattamento, e in marzo il paziente morì. La straordinaria potenza dell'antibiotico spinse Chain e Florey a cercare i mezzi per produrla in quantità. Non potendo contare sulle industrie chimiche europee, occupate per il conflitto mondiale, Florey andò negli Stati Uniti, contattando il governo. Lì, dopo lunghe ricerche portate avanti da ricercatori delle università, di alcune case farmaceutiche e con il sostegno dell'esercito statunitense, fu messo a punto un metodo di produzione su larga scala, basato sull'utilizzo del corn steep liquor (CSL o acqua di macerazione), sottoprodotto della fabbricazione dell'amido, e su un ceppo di Penicillium estremamente produttivo. Nel settembre 1938, Fleming venne nominato per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale patologo di settore nel Middlesex, con quartier generale a Herafield. Per tutta la durata della guerra tornò ai suoi studi sulle ferite di guerra e rifletté sul possibile uso della penicillina. Il suo primo esperimento terapeutico avvenne nell'agosto 1942 in circostanze drammatiche, su un paziente suo amico affetto da meningite, che guarì in maniera miracolosa. Questo evento scosse la stampa, tanto che nel 27 agosto il Times pubblicò un editoriale intitolato Penicillium, sottolineando le speranze legate a questa prodigiosa sostanza. L'evento scosse anche la comunità scientifica, le case farmaceutiche e il governo britannico. Il 25 settembre 1942 Sir Cecil Weir convocò a Portland House per un'importante conferenza Fleming, Florey e tutti i rappresentanti delle industrie chimiche e farmaceutiche che potevano essere interessati alla produzione della penicillina, tra cui: May e Baker, Glaxo, Wellcome, British Drug Houses e Boots. Nel 1943 Fleming fu eletto Fellow of the Royal Society, la più antica e rispettata fra le società scientifiche della Gran Bretagna. Nel 1944 egli diventa Sir Alexander Fleming. Nel 1945 fu nominato presidente della Società di microbiologia generale e nel 5 settembre dello stesso anno, durante una visita alla Francia, viene nominato commendatore della Legion D'onore dal generale De Gaulle. Il 25 ottobre arriva a Fleming un telegramma da Stoccolma, nel quale viene annunciato che il Premio Nobel per la medicina era stato attribuito a lui, a Florey e a Chain. Al Saint Mary's, diventa il successore di Wright, ormai in pensione, a capo dell'Istituto. Il 30 aprile 1947, Sir Almroth Wright morì, con grandissimo dolore di Fleming. I viaggi e gli onori di Fleming continuarono per molto tempo: viaggerà in Francia, Italia, Belgio, Svezia, Spagna, ricevendo una variegata gamma di regali e riconoscimenti. Ma è proprio in questi anni che avviene un fatto molto spiacevole: nel 1949, tornato a Londra dopo un viaggio a Barcellona, Alexander trova sua moglie gravemente malata. Morirà il 22 novembre. Dopo un certo periodo di tempo si riprende dalla morte della moglie e torna al suo ruolo di direttore dell'Inoculation Department. Nel 1951 venne eletto Rettore dell'Università di Edimburgo, nominato come da tradizione dagli studenti stessi. Nel 1952 partecipò ad una conferenza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità tenuta in Svizzera; lì seppe che in ottobre la World Medical Association si sarebbe riunita ad Atene e così decise di partecipare all'evento. Nel gennaio 1955, Fleming dà le dimissoni da direttore dell'Istituto. Morirà poco tempo dopo. L'intera popolazione mondiale piangerà la scomparsa del grande scienziato, sepolto nella cripta di Saint-Paul, onore riservato a ben pochi britannici. Dopo la sua morte gli sono stati dedicati il cratere Fleming sulla Luna e l'asteroide 91006 Fleming.

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