lunedì 14 agosto 2017

Ditelo con i fiori

L'immagine può contenere: fiore, pianta, natura e spazio all'aperto

ARTEMISIA : SERENITA'
è un genere di piante angiosperme dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae)
Il termine che indica il genere Artemisia, di etimologia incerta, è in genere ricondotto alla dea greca della caccia Artemide, o secondo un'altra ipotesi alla regina Artemisia († 350 a.C.), succeduta sul trono di Caria al fratello e consorte Mausolo; si ipotizza inoltre un riferimento al greco artemes (“sano”), con allusione alle proprietà medicamentose delle piante del genere.[2] Il nome scientifico Artemisia si deve a Linneo (Carl von Linné, 1707–1778), medico e naturalista svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, che descrisse la specie tipo Artemisia vulgaris nella pubblicazione ”Species Plantarum” del 1753.
dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
Le “Artemisie” sono piante la cui altezza può arrivare al massimo a 20 dm (35 dm nel Nord America[4]). La forma biologica prevalente è camefite fruticose (Ch frut), ossia sono piante perenni, legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm con un aspetto arbustivo. Le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose. Alcune specie (come Artemisia vulgaris L.) sono emicriptofite scapose (H scap), ossia piante sempre perenni ma con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. Mentre altre (come Artemisia annua L.) sono terofite scapose (T scap), e quindi sono specie annuali e superano la stagione avversa sotto forma di seme. Sono inoltre prive di lattice (come invece le altre Asteraceae), contengono però oli eterei lattoni sesquiterpenici ed hanno un forte odore aromatico tipico e simile al cedro (o citronella) un po' canforato (qualcuno lo accomuna al vermouth).

Nessun commento:

Posta un commento

Proerbi di Maggio