Yves Henri Donat Mathieu Saint Laurent
(Orano, 1º agosto 1936 – Parigi, 1º giugno 2008)
è stato uno stilista francese, tra i più famosi e conosciuti creatori di moda del XX secolo.
(Orano, 1º agosto 1936 – Parigi, 1º giugno 2008)
è stato uno stilista francese, tra i più famosi e conosciuti creatori di moda del XX secolo.
Un nome
che è diventato un logo, l'inconfondibile suono delle tre parole che
compongono il suo nome non possono che significare, in tutte le lingue,
una sola cosa: moda. O meglio, Alta moda. Sì perchè Yves Saint
Laurent, oltre ad essere uno dei padri della moda francese è anche
l'uomo che ha fatto dell'Haute Couture il suo marchio di fabbrica, uno
stile di vita che dalle sue boutique si è sparso in tutto il mondo
contagiando migliaia di persone. Come tutti i talenti mostra una
passione assai precoce per l'arte che lo porterà alla gloria.
L'attrazione per i tessuti e per le passerelle è in lui fortissima e
così, al posto di bighellonare o passare il tempo a tirare calci ad un
pallone, si impratichisce con stoffe, tessuti e aghi. Dove? Nientemeno
che alla Maison Dior dove, dopo il diploma all'Ecole de la Chambre
Syndicale de la Couture di Parigi, sostituisce il maestro Christian Dior,
morto d'infarto in un albergo di Montecatini. Una grande
responsabilità, considerando che all'epoca Dior era già "Dior"; ma Yves
non si fa intimorire più di tanto. Si
getta a capofitto nel lavoro e nasce così la sua prima collezione,
denominata "Trapezio". Ma neanche nei suoi sogni più rosei il giovane
stilista poteva sperare che fosse un tale successo, tanto che sulle
copertine dei giornali specializzati si parla di lui come enfant
prodige. Purtroppo qualcosa di inaspettato arriva ad interrompere
l'idillio, a bloccare temporaneamente quella strada in discesa che
sembrava ormai senza più ostacoli. La sua patria di origine infatti lo
chiama per svolgere il servizio militare: un'interruzione molto grave
dei suoi impegni che infatti significherà la fine del suo rapporto con
la casa Dior. Fortunatamente Yves non si scoraggia, deciso a perseguire
la sua vocazione. Torna a Parigi nel 1962 e in un batter d'occhio
presenta la prima collezione con il suo nome, caratterizzata dalla
scelta di linee stilizzate e molto semplici, prive di fronzoli. Tutti i
presenti rimangono colpiti dalla qualità della fattura degli abiti,
una particolarità a cui lo stilista francese dedicherà sempre
particolare atternzione. Ma c'è un altro elemento che solleva numerose
discussioni sulla collezione Saint Laurent: i pantaloni per donna. Una
scelta stilistica che lo pone in quel momento fuori da ogni schema,
facendo di lui un vero e proprio rivoluzionario. Yves Saint Laurent
riveste la donna, le conferisce nuova dignità e una nuova dimensione di
libertà, quella libertà che proviene dal poter scegliere con sicurezza
cosa indossare. Senza dimenticare i suoi meravigliosi tailleur, vicini
al modello di Chanel. Gli
anni che verranno non saranno altro che gli anni della consacrazione
definitiva. Ossessionato dal lavoro e tendenzialmente introverso (se
non misantropo), questo genio della moda ha posto in essere una serie
impressionante di operazioni innovative, molte delle quali ispirate
dalla sua grande cultura. Nel 1965, per esempio, trasforma il vinile in tessuto per impermeabili dal taglio rigoroso, ispirati a Mondrian.
Nel 1966 crea abiti dall'aria pop art. La collezione per l'autunno
inverno 1971-72 ha abiti in taffettà che si rifanno alle opere di Marcel Proust. I balletti russi sono lo spunto per la collezione del 1976 che il New York Times definisce "rivoluzionaria, destinata a cambiare il corso della moda." Nel 1979 disegna rifacendosi a Picasso e nel 1981 a Matisse,
senza dimenticare il mondo arabo di origine, a cui lo stilista
francese ha sempre guardato, lasciandosi profondamente influenzare. Nel
1966 dà vita finalmente anche ad una linea di prêt-à-porter e, nel
1972 ad una linea di cosmetici e di profumi, anch'esse baciate da gran
successo. Nel gennaio del 2002 l'ormai anziano stilista francese ha
annunciato in una commovente conferenza stampa che avrebbe lasciato
l'alta moda. La gloriosa Maison dell'Avenue Marceau, dunque, ha chiuso i
battenti. Per giustificare questa decisione, Pierre Bergè, suo
compagno di vita e di lavoro da gran tempo, ha spiegato che: "L'alta
moda è finita. Non è un'arte che si appende come un quadro. Ma è
qualcosa che ha senso se accompagna l'arte di vivere. Oggi, tempo di jeans e di nike, l'arte di vivere non esiste più". Dopo una lunga malattia si spegne all'età di 71 anni.
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