Laureatosi in fisica nel 1928, fu tra i più promettenti allievi di Enrico Fermi. Il suo nome divenne un caso internazionale a causa della sua improvvisa scomparsa. Della sua scomparsa ebbe a interessarsi persino Mussolini e l'evento divenne un enigma nazionale ad oggi oggi ancora insoluto. Le
ipotesi avanzate furono molte: chi disse che fosse morto suicida, chi
avanzava l'ipotesi fantasiosa che fosse rapito da qualche Paese che
conduceva studi atomici; altri invece ritennero che si fosse rifugiato
in un convento o che fosse addirittura diventato, volontariamente, un
mendicante. Naturalmente, anche dal punto di vista familiare fu una
tragedia. La madre si rifiutò sempre di vestire abiti luttuosi,
aspettando sempre il suo ritorno. Proveniente dalla schiatta dei
Majorana-Calatabiano, la sua era una famiglia illustre, discendente dal
ramo cadetto dei Majorana della Nicchiara; con metafora poetica si
potrebbe dire che a quest'ultima andarono il blasone gentilizio e le
ricchezze terriere mentre alla prima tutti i beni tipici e preziosi
dell'intelligenza. Ettore è l'ultimo di cinque fratelli, che si
distingueranno tutti in qualche campo particolare, chi nella
giurisprudenza, chi nell'amministrazione dello Stato, chi ancora in
fisica. Ettore Majorana è senza dubbio l'outsider del gruppo, un vero e
proprio genio della fisica. Estremamente precoce ma anche eccentrico e
con squilibri caratteriali preoccupanti che giocheranno un ruolo
determinante nella sua fuga dal mondo (ammesso che di fuga si sia
trattato). Ettore è pervaso da misantropia radicata ed è anche
perennemente ombroso, pigro e dal carattere spigoloso. Anche la sua
carriera universitaria non è del tutto lineare. Dopo un primo approccio
con ingegneria, si laurea in fisica nel 1929 con una tesi sulla teoria
quantistica dei nuclei radioattivi. Sotto la guida di Enrico Fermi
si occupa di spettroscopia atomica e successivamente di fisica
nucleare. Con Orso Mario Corbino, Emilio Segré e Edoardo Amaldi entra a
far parte del gruppo dei "Ragazzi di via Panisperna", il gruppo di geni
che ha fatto la storia della fisica italiana. Le più importanti
ricerche di Ettore Majorana riguardano una teoria sulle forze che
assicurano stabilità al nucleo atomico: egli per primo avanzò l'ipotesi
secondo la quale protoni e neutroni, unici componenti del nucleo
atomico, interagiscono grazie a forze di scambio. La teoria è tuttavia
nota con il nome del fisico tedesco Werner Heisenberg
che giunse autonomamente agli stessi risultati e li diede alle stampe
prima di Majorana. Nel campo delle particelle elementari Majorana
formulò una teoria che ipotizzava l'esistenza di particelle dotate di
spin arbitrario, individuate sperimentalmente solo molti anni più
tardi. Dal 1931, conosciutosi il suo straordinario valore di
scienziato, è invitato a trasferirsi in Russia, a Cambridge, a Yale,
nella Carnegie Foundation, ma a questi inviti
oppone il suo rifiuto. Dopo aver soggiornato a Lipsia e a Copenaghen,
rientra a Roma, ma non frequenta più l'istituto di fisica. Al concorso
nazionale per professore universitario di Fisica, bandito nel 1936, non
vuole partecipare, nonostante la segnalazione fatta da Fermi a Mussolini.
Si trasferisce da Roma a Napoli nel 1937, dove accetta la nomina per
meriti speciali a titolare della cattedra di Fisica teorica
all'Università di Napoli. Si chiude in casa e rifiuta persino la posta,
scrivendo di suo pugno sulle buste: "Si respinge per morte del destinatario".
Ettore Majorana si lascia persuadere a intraprendere - è il mese di
marzo 1938 - un viaggio di riposo, Napoli-Palermo. A Palermo, ma vi
trascorre solo mezza giornata; la sera viene visto sul ponte del
piroscafo all'altezza di Capri ma a Napoli non arriverà mai. La
commissione di inchiesta che intraprende le indagini scarta l'ipotesi
che Mjorana si sia lanciato in mare, avanzando invece la supposizione
che si sia trasferito segretamente all'estero. Ad uno dei suoi più
stretti confidenti Ettore Majorana disse: "Non mi condannare perché non sai quanto soffro". Famosa è anche l'equazione di Majorana. È ricordato dalla comunità scientifica internazionale per avere dedotto l'equazione a infinite componenti che formano la base teorica dei Sistemi quantistici aperti (computazione quantistica e teletrasporto).
È, infine, insolito ricordarlo per avere introdotto la probabilità che
da una determinata coppia nasca un figlio maschio. Il 12 aprile 2012 la
rivista Science ha pubblicato uno studio che conferma l'esistenza dei fermioni da lui teorizzati nel 1938, che hanno la caratteristica di coincidere con la controparte di antimateria.
La misteriosa scomparsa
Il giorno stesso a Napoli, prima di partire, aveva scritto a Carrelli la seguente missiva:
« Caro Carrelli, ho preso una decisione che era ormai inevitabile. Non vi è in essa un solo granello di egoismo, ma mi rendo conto delle noie che la mia improvvisa scomparsa potrà procurare a te e agli studenti. Anche per questo ti prego di perdonarmi, ma soprattutto per aver deluso tutta la fiducia, la sincera amicizia e la simpatia che mi hai dimostrato in questi mesi. Ti prego anche di ricordarmi a coloro che ho imparato a conoscere e ad apprezzare nel tuo Istituto, particolarmente a Sciuti; dei quali tutti conserverò un caro ricordo almeno fino alle undici di questa sera, e possibilmente anche dopo. » |
Ai familiari aveva invece scritto:
« Ho un solo desiderio: che non vi
vestiate di nero. Se volete inchinarvi all'uso, portate pure, ma per
non più di tre giorni, qualche segno di lutto. Dopo ricordatemi, se
potete, nei vostri cuori e perdonatemi. »
Nessun commento:
Posta un commento