Nato con il nome di Szymon Perski
Višneva, 2 agosto 1923 – Ramat Gan, 28 settembre 2016),
è stato un politico israeliano, di origini polacche, Presidente di Israele dal 2007 al 2014.
Nel 1994, con Rabin e con Yasser Arafat, Shimon Peres si vede assegnato il Premio Nobel per la Pace
Nasce in
un paesino della Bielorussia (ma ai tempi la località fa ancora parte
della Polonia), figlio di Sara e Yitzhak. Immigrato nel 1934 in
Palestina per seguire il padre, che si era trasferito in quel
territorio già qualche anno prima, va a vivere a Tel Aviv: cinque anni
più tardi i Nazisti occuperanno la Polonia. Nel frattempo, Shimon
viene iscritto alla Geula High School di Tel Aviv prima di frequentare
la scuola agraria di Ben Shemen. Dopo avere trascorso alcuni anni nel
kibbutz Geva, viene scelto per organizzare Hanoar Haoved, movimento
giovanile laburista di cui diventa segretario ad appena venti anni: nel
1946 prende parte, in questa veste, al Congresso Mondiale Sionista,
in occasione del quale ha la possibilità di incontrare David Ben-Gurion. L'anno successivo viene arruolato nell'Haganah, vale a dire il nucleo di quelle che diventeranno le Forze di Difesa Israeliane: Ben-Gurion lo nomina responsabile per l'acquisto delle armi
e per il personale. Nel 1948, nel corso della guerra di indipendenza
del nuovo Stato israeliano, diventa capo della marina israeliana,
mentre al termine del conflitto viene nominato direttore della
delegazione del Ministero della Difesa negli Stati Uniti:
trasferitosi in America, studia alla New York School for Social
Research e frequenta Harvard. Tornato in Israele, nella prima metà degli anni Cinquanta Shimon Peres viene nominato direttore generale del Ministero della Difesa, con il compito di comprare le armi: inoltre, è protagonista della Campagna del Sinai, organizzata con la collaborazione della Francia e della Gran Bretagna. Nel
1959 viene eletto come membro del Partito Mapai al Parlamento
israeliano, la Knesset: a partire da questo momento lavora al
Ministero della Difesa, fino a quando non resta coinvolto con Moshe
Dayan nell'affare Lavan, che lo costringe ad abbandonare il partito e,
di conseguenza, il suo mentore Ben-Gurion. Peres
fonda, quindi, il Partito Rafi, che in realtà si riconcilia già nel
1968 con il Mapai: ne consegue una vera e propria fusione che dà vita
al Partito Laburista Israeliano. Tra il 1969 e il
1970 ha due ruoli di spicco nel governo nazionale, dapprima come
ministro dell'Assorbimento e poi come ministro dei Trasporti e delle
Comunicazioni. In seguito
alle dimissioni da Primo Ministro di Golda Meir nel 1974, ha
l'opportunità di candidarsi alla guida del governo, ma perde il
confronto con Yitzhak Rabin,
che pur essendo suo collega di partito è suo rivale nella lotta alla
conquista del Partito Laburista. Nel governo Rabin, in ogni caso, si
vede assegnato il ruolo di ministro della Difesa, dopo essere stato
anche ministro dell'Informazione. Nel 1977 Shimon Peres
ottiene l'incarico di Primo Ministro in seguito alle dimissioni di
Rabin (costretto a lasciare dopo che sua moglie Leah era stata accusata
di avere un conto bancario in un Paese straniero): il premierato,
però, dura poco, per colpa di una evidente sconfitta nelle elezioni
successive (la prima dalla nascita del Partito Laburista). Eletto
nel 1978 vicepresidente dell'Internazionale Socialista, il politico
israeliano si ripresenta alle elezioni nel 1981 ma viene di nuovo
sconfitto. Peres riesce comunque a diventare Primo Ministro nel 1984, a
capo di una coalizione di governo che, oltre al Partito Laburista,
include anche il Likud di Shamir: ciò implica un'alternanza tra i due
leader. Nel 1986 diventa ministro degli Esteri, e un paio di anni più
tardi ministro delle Finanze. All'inizio
degli anni Novanta abbandona la coalizione di governo, andando alla
guida dell'opposizione. Nel 1992 viene nuovamente sconfitto da Rabin
nelle primarie del Partito Laburista (le prime della storia): il suo
avversario diventa premier, e a lui viene assegnata la carica di
ministro degli Esteri. Nel 1994, con Rabin e con Yasser Arafat, Shimon Peres si vede assegnato il Premio Nobel per la Pace
grazie agli Accordi di Oslo. In seguito all'assassinio di Rabin, nel
1995, Peres diventa premier, ma l'anno successivo viene sconfitto da Benjamin Netanyahu, nelle prime elezioni dirette per il Primo Ministro nella storia di Israele. Nel
1997 decide di non presentarsi alle elezioni per la guida del
partito, scegliendo di provare a diventarne il presidente: divenuto
premier il suo erede Ehud Barak, viene scelto come ministro dello
Sviluppo Regionale. Un ruolo evidentemente minore, che compromette la
sua reputazione, colpita ulteriormente nel momento in cui nel 2000 il
Parlamento non approva la sua proposta di creare un Presidente del
Paese che resti in carica per sette anni. L'anno seguente Peres si rifà, prendendo il posto di Barak alla guida del Partito Laburista dopo la vittoria di Ariel Sharon alle elezioni; lascia l'incarico, tuttavia, prima delle elezioni del 2003. Il 13 giugno 2007 viene stato eletto presidente dello Stato di Israele.
E' il nono presidente di Israele dal mese di luglio 2007 - momento
in cui ha cessato di essere membro della Knesset, concludendo una
carriera parlamentare ininterrotta cominciata nel 1959 - fino alla
fine di luglio 2014, data in cui ha giurato il suo successore Reuven
Rivlin. Nel gennaio del 2016
Peres viene ricoverato in ospedale dopo che i medici gli riscontrano
un battito cardiaco irregolare: già pochi giorni prima, ormai
novantaduenne, era stato sottoposto a un'angioplastica. Muore a Tel
Aviv, all'età di 93 anni.
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