PRIME TRISTEZZE
Ero un fanciullo,andavo a scuola:e un giorno
dissi a me stesso: -Non ci voglio andare.
E non ci andai. Mi misi a passeggiare
tutto soletto, fino a mezzogiorno.
E così spesso. A scuola non andai
che qualche volta, da quel triste giorno.
Io passeggiavo fino a mezzogiorno,
e l'ore...l'ore non passavan mai!
Il rimorso tenea tutto il mio cuore
in quella triste libertà perduto;
e l'ansia mi prendea d'esser veduto
dal signor Monti, dal signor dottore!
Pensavo alla mia classe, al posto vuoto,
al registro, all'appello (o, il nome, il nome
mio nel silenzio!) e mi sentivo come
proteso sull'abisso dell'ignoto.
In fine io mi spingea fino a giardini
od ai viali fuori di città;
e mi chiedevo:- Adesso, chi sarà
interrogato? Poggi o Poggiolini?
E fra me ripetevo qualche brano
di storia ( Berengario...Carlo Magno...
Rosmunda...), ed era la mia voce un lagno
ritmico, un suono quasi non umano.
E quante, quante volte domandai
l'ora a un passante frettoloso; ed era
nella richiesta mia tanta preghiera!
Ma l'ore...l'ore non passavan mai!
Marino Moretti
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