Guido Mazzoni
(Firenze, 12 giugno 1859 – Firenze, 29 maggio 1943)
è stato un docente, patriota e politico italiano.
è stato un docente, patriota e politico italiano.
Nacque
dal notaio Arcangelo e da Caterina Mori, vedova Bongini. Frequentò il
ginnasio S. Sebastiano di Livorno, dove ebbe come docente Giuseppe Chiarini, che aveva sposato una sorellastra del Mazzoni. E « il Chiarini, intimo amico di Giosuè Carducci, lo fece conoscere nell'estate 1874 al poeta, che lo considerò sempre come un fidatissimo parente ». Continuò gli studi all'Università di Pisa,
dove si laureò nel 1880, e poi a Bologna, alla scuola del Carducci.
Insegnò dapprima nel Ginnasio superiore di Roma, iniziando a scrivere
sulla “Domenica Letteraria”, per poi passare a Brescia, e ancora a
Roma, distaccato presso il segretario generale del Ministero della
Pubblica Istruzione. Nel 1887 Mazzoni, ventottenne, vinse il concorso
per una cattedra di letteratura italiana all'Università di Padova, non senza polemiche. Nel 1892 pubblicò la prima edizione del fortunato Avviamento allo studio critico delle lettere italiane (Verona-Padova, Drucker), la cui terza edizione, emendata e accresciuta dal 1907 con appendici di Pio Rajna , di Giuseppe Vandelli (Il testo dei Reali di Francia, L'Edizione critica della Divina Commedia)
e in seguito del Mazzoni stesso, fu edita a Firenze da Sansoni nel
1923. Nel 1894 passò al R. Istituto di Studi Superiori pratici e di
perfezionamento in Firenze, ricoprendo la cattedra rimasta vacante. Il 3
novembre di quell'anno tenne il discorso inaugurale nell'Aula Magna
intitolato Della storia letteraria: «Armati del metodo
storico, e col proprio gusto moveremo sicuri, non cavalieri erranti, sì
civili esploratori, tra le boscaglie e le rovine del tempo, in cerca
della verità».Pagine poi rimeditate, sul piano del metodo, un trentennio
dopo (Schiarimenti al precedente discorso) discutendo le critiche mosse da Benedetto Croce al vallardiano Ottocento:
«Concepisco questa, la storia letteraria, come un'esposizione precisa e
documentata delle relazioni corse tra le singole opere di una data
arte in una data età, e tra esse opere e l'età medesima; relazioni tra
le opere d'arte e le condizioni, le idee, i gusti, della società in cui
nacquero: dentro la quale sistematica esposizione devono essere intese
e valutate esteticamente quelle singole opere che per la loro bellezza
o per la loro fortuna risultino le massime o le più caratteristiche
produzioni dell'arte in quell'età». Nel 1897 divenne segretario dell'Accademia della Crusca,
di cui fu presidente dal 1930 al 1942. Dal 1910 fu senatore. Se nel
1907 venivano pubblicate con prefazione e puntuali note di Mazzoni le
goldoniane memorie riprodotte integralmente dalla edizione originale
francese, nel 1911-1913 vedevano luce per Vallardi i due ponderosi
volumi dedicati al già ricordato L'Ottocento, frutto
metodologico rigoroso della cosiddetta scuola storica: volumi
ridisegnati dall'autore per l'ediz. 1934 e ristampati, rivisti e
aggiornati, anche dopo la morte dello studioso. Durante la prima guerra
mondiale, a cinquantasei anni, Mazzoni andò volontario al fronte, dopo
che il figlio Carlo, ufficiale degli alpini e medaglia d'argento al
valor militare, era stato fatto prigioniero dagli austriaci. Un olio su
tavola di Alessandro Milesi ritrae Guido Mazzoni con la divisa da
ufficiale degli alpini. Dal 1920 Mazzoni fu socio corrispondente
dell'Accademia dei Lincei di Roma e dal 1927 Socio nazionale della
medesima accademia. Dal 1931 al 1943 fu presidente della Società Dantesca Italiana. Curò inoltre assieme a Giuseppe Picciòla la prestigiosa Antologia carducciana,
compendio delle poesie e delle prose più significative dell'autore
versiliese, con un esauriente commento e una precisa esegesi per ogni
testo. Autore di acuti saggi su Dante li raccolse nel volume Almae luces, malae cruces. Il 27 aprile 1899, in Firenze, proprio Guido Mazzoni aveva iniziato la Lectura Dantis
in Orsanmichele. L'archivio di Guido Mazzoni è conservato presso
l'Archivio di Stato di Firenze. La sua ricca biblioteca (23.000 circa i
volumi, circa 50.0000 gli opuscoli) è consultabile alla Duke
University (Durham, North Carolina, USA). Scrisse Vittorio Cian dopo la
morte di Mazzoni: «Della Sua passione che non esito a dire sapiente,
di bibliografo, di erudito e di ricercatore curioso e raccoglitore e
illustratore sagace di materiali nuovi per la ricostruzione sempre più
compiuta della nostra storia letteraria, io ebbi una, oso dire, visione
plastica quel giorno che, tanti mai anni sono, visitando il compianto
amico nella Sua casa fiorentina di Piazza d'Azeglio, potei ammirare
quasi costernato quel Suo monumentale schedario-spoglio dominante da un
gran tavolo centrale tutta una stanza. Uno schedario che non era dei
soliti, di quelli di seconda mano, fatti di raschiature d'altre
bibliografie, ma una Sua creazione viva, frutto annoso di innumerevoli
letture e di scavi pazienti negli ipogei della nostra letteratura, fra
le biblioteche e gli archivi, d'indagini tutte personali, divenuto
perciò fonte e strumento e incitamento a lavori senza fine. Fortuna,
per Lui e per gli studiosi, che Egli possedeva un segreto raro, quello
di rendere accessibile e quasi amabile l'erudizione, che nelle Sue mani
di scrittore smaliziato diventava arte». Nel 2012 è stata fondata a Firenze l'Associazione Guido e Francesco Mazzoni per gli studi medievali e danteschi.
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