Giuseppe Capparozzo
(Lanzè, 10 dicembre 1802 – Venezia, 13 maggio 1848)
è stato un poeta e religioso italianofigura di rilievo
durante il periodo austro-ungarico del mondo veneziano.
(Lanzè, 10 dicembre 1802 – Venezia, 13 maggio 1848)
è stato un poeta e religioso italianofigura di rilievo
durante il periodo austro-ungarico del mondo veneziano.
Nato a Lanzè di Quinto Vicentino,
nell'attuale villa Galvanin-Rigon, da Angelo e Lucrezia Matteazzi,
trascorse l'infanzia con lo zio Matteo Capparozzo, arciprete di
Villaverla e poi frequentò il seminario di Vicenza
con risultati eccellenti, diventando sacerdote. Il suo spiccato
ingegno, unito al suo spirito satirico e pungente, gli ostacolarono la
carriera di insegnante di lettere a Vicenza, costringendolo a trasferirsi a Castelfranco Veneto e Ceneda), quindi tornò brevemente a Vicenza , ma ben presto si dovette spostare a Verona e in seguito a Venezia, dove morì. La
sua amorevole dedizione all'attività educativa non gli impedì di
dedicarsi alla composizione di poesie d’occasione e religiose, apologhi,
epigrammi e ballate. Nonostante la sua istruzione e il suo
interessamento ai fatti che stavano rivoluzionando l'Italia, il Romanticismo
di Capparozzo si può definire solo parziale, quantomeno agli albori,
perché ostacolato da ragioni geografiche, che gli impedivano contatti
diretti con i colleghi lombardi. Le
sue prime poesie vengono definite strofe ben tornite o esercizi di
eccellente padronanza metrica, che si spinge sino al virtuosismo. Gli anni quaranta dell'800 a Venezia coincidono con la diffusione delle istanze risorgimentali, che influenzano la produzione romantica italiana. Gli epigrammi
nacquero in gran parte durante i "giovedì epigrammatici" veneziani, in
cui l'abate Capparozzo si incontrava con altri letterati dell'epoca:
questi si sfidavano a vicenda nella composizione, e alcuni tra i
risultati migliori vennero anche pubblicati. Gli epigrammi di Capparozzo
hanno forza incisiva e ironia di buona lega, e possono considerarsi
tra i migliori che ebbe l'Italia, ma risultano oggi di difficile comprensione, in quanto le allusioni imposte allora dalla censura, appaiono oscure.
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