mercoledì 21 giugno 2017

Giovanni Spadolini




Giovanni Spadolini
 è stato un politico, storico e giornalista italiano.Più volte ministro.
il primo non democristiano nella storia dell'Italia repubblicana. Infine,
Nacque in una famiglia borghese: il padre era un pittore macchiaiolo, proprietario di una grande biblioteca nella quale il giovane Giovanni studiò ed iniziò a formare la sua cultura ispirata ai valori laici, liberaldemocratici e repubblicani. Esordì nel 1944 sul periodico fascista vicino al filosofo idealista Giovanni Gentile Italia e civiltà, ma scrisse anche articoli sul giornale La Difesa della Razza di Telesio Interlandi dove, peraltro, nel numero del 15 febbraio 1944 lamentava che il fascismo avesse perso "a poco a poco la sua agilità e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffioravano i rimasugli della massoneria, i rottami del liberalismo, i detriti del giudaismo".[Successivamente aderì alla Repubblica Sociale Italiana.Nel secondo dopoguerra Spadolini divenne giornalista, collaborando dal 1947 al romano Il Messaggero, diretto da Mario Missiroli, e, nel 1950, a Il Borghese di Leo Longanesi (che, in quell'anno, gli pubblicò il saggio d'esordio Il Papato socialista), passando poi al concorrente Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, di ispirazione radicale. Nel 1953 venne chiamato al Corriere della Sera da Mario Missiroli, che era passato nel frattempo alla guida del quotidiano milanese. Dopo soli due anni, venne nominato direttore de Il Resto del Carlino, incarico che mantenne per tredici anni fino al 1968, quando, succedendo ad Alfio Russo, divenne direttore del Corriere della Sera. Spadolini avvicinò nettamente la linea politica del giornale al centrosinistra. La sua esperienza al Corriere della Sera fu più breve della media poiché si concluse con il licenziamento anticipato, nel marzo 1972.Nel maggio di quell'anno dovevano tenersi le elezioni politiche anticipate, e Indro Montanelli suggerì a Ugo La Malfa che gli aveva offerto un collegio senatoriale sicuro di candidare Spadolini al suo posto. Spadolini fu eletto nelle liste del Pri come indipendente, iniziando una brillante carriera politica.Fu chiamato dalla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Firenze, il cui preside, Giuseppe Maranini, era stato colpito dai suoi scritti. L'ateneo fiorentino istituì appositamente per lui una cattedra in Storia contemporanea alla "Cesare Alfieri". Spadolini fu autore di molteplici, eccellenti, saggi sulla storia italiana tra Otto e Novecento, incentrati sui movimenti cattolici, radicali e repubblicani. Nel 1967 fonda a Firenze insieme al celebre costituzionalista Silvano Tosi e a Paolo Barile il Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari di Piazza dell'Indipendenza, istituto al quale accedono i migliori laureati italiani in discipline giuridiche e politiche. Anche in seguito, nel fervore dell'attività politica, l'impegno intellettuale e culturale non venne da lui trascurato: fu per 18 anni (dal 1976 alla morte) presidente del consiglio di amministrazione dell'Università Bocconi di Milano, nel 1980 creò la "Fondazione Nuova Antologia", nel 1990 fu nominato presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato da Benedetto Croce. È considerato uno dei più grandi studiosi e conoscitori della storia italiana dell'Ottocento, della quale ha scritto anche numerosi saggi e manuali scolastici e universitari.Spadolini passò dal Partito Radicale a quello Repubblicano negli anni cinquanta. Eletto senatore come indipendente nel PRI alle elezioni politiche del 1972 , nel 1974 fu "creatore" e primo ministro dotato di portafoglio dei Beni culturali e ambientali (le competenze del nuovo ministero spettavano precedentemente al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero dell'Interno) nel governo "bicolore" Dc-Pri presieduto da Aldo Moro .Nel 1979 fu per pochi mesi ministro della Pubblica Istruzione e fu eletto segretario nazionale del Partito Repubblicano. Nel 1981 fu nominato da Pertini Presidente del Consiglio dei ministri, il primo non DC della storia dell'Italia repubblicana; l’esperienza terminò traumaticamente nell'estate del 1982, a causa di quella che lui stesso ribattezzò la lite delle comari tra i due ministri finanziari del suo governoNell'agosto di quell'anno ricostituì un governo perfettamente identico al precedente, ma in novembre dovette dimettersi a causa del disimpegno del PSI di Bettino Craxi. Grazie al cosiddetto "effetto Spadolini", alle elezioni politiche anticipate del 1983, per la prima volta nella sua storia, il PRI supererà il 5% dei voti alla Camera dei deputati; in alcune grandi città come Torino diventerà il terzo partito, dietro DC e PCI, ma davanti ai socialisti.Dal 1983 al 1987 fu Ministro della difesa sia nel primo che nel secondo dei due governi presieduti da Bettino Craxi. In questa veste, fu protagonista nella "crisi di Sigonella", nel 1985, dissentendo dalla politica filo-palestinese del premier Craxi e del Ministro degli Esteri Andreotti. All'indomani della crisi diplomatica tra Italia e USA, che aveva rischiato di degenerare in uno scontro armato, chiese la crisi di governo risoltasi però con il reincarico di Craxi. Quell’episodio riconfermò il suo atlantismo, che in quegli anni andava sempre più assumendo caratteristiche minoritarie nella politica estera italiana: già nel 1982 aveva dovuto subire una presa di posizione italiana di equidistanza tra Londra e Buenos Aires, nel conflitto delle Falkland, in ragione della piega terzomondista presa – una volta tanto unitariamente – dai due principali partiti alleati del suo governo, la DC ed il PSI. Successivamente schiacciato dal "CAF" (l'alleanza Craxi-Andreotti-Forlani) non partecipò più alle altre compagini governative di Pentapartito. Dal 1987 al 1994 fu Presidente del Senato della Repubblica con il consenso sia della maggioranza di pentapartito sia dell'opposizione di sinistra.Il 26 giugno 1989, in séguito alla crisi del Governo De Mita, il Presidente Cossiga gli affida un incarico esplorativo per la formazione di un nuovo governo. L'11 luglio Spadolini, non essendo riuscito a trovare una maggioranza, restituirà l'incarico a Cossiga che, dopo aver richiamato De Mita, conferirà l'incarico ad Andreotti.Nel 1991 venne nominato senatore a vita dal Presidente Cossiga. Nel 1994 fu riproposto per la presidenza del Senato e sostenuto dai poli di centro e sinistra, ma venne sconfitto per un solo voto da Carlo Scognamiglio, sostenuto dal Polo delle libertà. Si spense poco dopo a Roma, il 4 agosto 1994. Nonostante il suo partito non fosse rimasto immune dalle inchieste sulla corruzione nell'ambito del processo "Mani pulite", fu uno dei politici di area governativa a non essere sfiorato dalle indagini di Tangentopoli. È considerato uno dei migliori statisti italiani, apprezzato per la sua profonda cultura d'intellettuale e la sua passione civica per la storia del paese. Ateo da sempre, la stampa ha sostenuto che si fosse convertito prima di spegnersi; tuttavia non ci sono le conferme per avallare questa ipotesi.[5] Stupì moltissimo la celebrazione dei funerali di stato nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva officiata dal cardinale Achille Silvestrini, per quello che era stato uno dei più strenui difensori della laicità. Marco Pannella, a tal proposito, protestò fuori della chiesa, chiedendo un rito separato. È sepolto a Firenze nel prato d'onore del cimitero delle Porte Sante della Basilica di San Miniato al Monte, accanto ai concittadini illustri Collodi, Gentile e Salvemini. Sulla lapide, di marmo bianco, oltre a esservi perennemente un tricolore che sventola, è riprodotta la sua firma con scritto sotto: Un italiano. La Fondazione Nuova Antologia da lui fondata, attualmente diretta dal professor Cosimo Ceccuti, oggi si chiama anche Fondazione Giovanni Spadolini e si occupa della gestione e promozione della sua figura, della valorizzazione della sua casa-museo in Pian dei Giullari e della conservazione della ricchissima biblioteca. La biblioteca del Senato, che nel 2003 ha completato il trasferimento nella nuova sede da lui voluta (acquisendo l'edificio che in altra epoca aveva ospitato il Ministero della Pubblica Istruzione) in piazza della Minerva in Roma, ha assunto, in suo onore, la denominazione "Biblioteca Giovanni Spadolini".
Onorificenze

Nessun commento:

Posta un commento

Buona continuazione di serata Amici.★。☆。★

Questa è la mia ora in cui spengo tutto e mi rilasso. Penso e ripenso al mio passato con rimpianto. Eravamo poveri , pativamo freddo, ma era...