mercoledì 28 giugno 2017

Luigi Pirandello


Luigi Pirandello
(Agrigento, 28 giugno 1867Roma, 10 dicembre 1936)
fu un drammaturgo, scrittore e poeta italiano,
insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1934.
Figlio di Stefano e Caterina appartenenti a famiglie borghesi. Il padre, Stefano Pirandello, aveva partecipato tra il 1860 e il 1862 alle imprese garibaldine; aveva sposato nel 1863 Caterina, sorella di un suo commilitone, Rocco Ricci Gramitto. Il nonno paterno, era  un armatore e ricco uomo d'affari di Pra' quartiere di Genova. La famiglia viveva in una situazione agiata, grazie al commercio e all'estrazione dello zolfo. L'infanzia di Pirandello non fu sempre serena, caratterizzata  dalla difficoltà di comunicare con gli adulti e in specie con i suoi genitori. Fin da ragazzo soffriva d'insonnia e dormiva abitualmente solo tre ore per notte. Il giovane Luigi era molto devoto alla Chiesa Cattolica Dopo l'istruzione elementare impartitagli da maestri privati, andò a studiare in un istituto tecnico e poi al ginnasio. Qui si appassionò subito alla letteratura. A soli undici anni scrisse la sua prima opera, "Barbaro", andata perduta. Iniziò i suoi studi universitari a Palermo nel 1886, per recarsi in seguito a Roma, dove continuò i suoi studi di filologia romanza che poi dovette completare su  a Bonn(1889). A Bonn si laureò nel 1891. Il tipo di studi gli fu probabilmente di fondamentale aiuto nella stesura delle sue opere, dato il raro grado di purezza della lingua italiana utilizzata. Nel 1892 si trasferì a Roma. Nel 1894, a Girgenti, Pirandello sposò Maria Antonietta Portulano, figlia di un ricco socio del padre. Grazie alla dote della moglie, la coppia godeva di una situazione agiata, che le permise di trasferirsi a Roma. Nel 1895, a completare l'amore tra gli sposi, nacque il primo figlio: Stefano, a cui seguirono due anni dopo, Rosalia (1897) e nel 1899 Fausto. Il suo primo grande successo fu il romanzo Il fu Mattia Pascal. Il libro fu pubblicato nel 1904 tradotto in diverse lingue. Perché Pirandello arrivasse al successo si dovette aspettare il 1922, quando si dedicò totalmente al teatro.  Lumie di Sicilia e l' Epilogo, un atto unico scritto nel 1892 la rappresentazione fu il 9 dicembre del 1910  ebbe un discreto successo. La guerra fu un'esperienza dura; il figlio Stefano venne infatti imprigionato dagli austriaci, e, una volta rilasciato, ritornò in Italia gravemente malato e con i postumi di una ferita. Durante la guerra, inoltre, le condizioni psichiche della moglie si aggravarono al punto da rendere inevitabile il ricovero in manicomio (1919). Dopo la guerra, lo scrittore si immerse in un lavoro frenetico, dedicandosi soprattutto al teatro. Nel 1925 fondò la "Compagnia del teatro d'arte". Con questa compagnia cominciò a viaggiare per il mondo. Nel 1929 gli venne conferito il titolo di Accademico d'Italia. Nel giro di un decennio arrivò ad essere il drammaturgo di maggior fama nel mondo, come testimonia il premio Nobel per la letteratura ricevuto nel 1934. Nel 1936 si ammalò di polmonite. Aveva già subito due attacchi di cuore, non sopportò oltre. Per sua volontà il corpo fu cremato e le sue ceneri furono portate nella sua tenuta di contrada "Caos" e solo dopo un po' di anni furono incassate in una scultura monolitica.

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Buona continuazione di serata Amici.★。☆。★

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