Beato Guido da Cortona
Sacerdote
Cortona, 1185/90 – Cortona, 1247/50
Etimologia: Guido = istruito, dall'antico tedesco
Cortona
diede i natali al Beato Guido Pagnottelli intorno all’anno 1185:
nell’antichissima città etrusca il giovane visse una fanciullezza
serena e spensierata, anche grazie alla condizione familiare
discretamente agiata. Quand’era
poco più che ventenne i suoi passi incrociarono quelli di Francesco
d’Assisi che, da qualche tempo, visitava e predicava in molti paesi del
centro Italia. Durante la visita del 1211 a Cortona, riferiscono le
antiche cronache, il santo frate venne ospitato, con un compagno,
proprio da Guido. Il giovane, come era accaduto ad altre persone,
conquistato dall’ideale francescano, donò i propri beni ai poveri
abbandonando tutto per farsi frate. Ricevette il saio nelle pieve di
Santa Maria, fondando, così, la prima comunità francescana della città
che si stabilì nel preesistente eremo delle “celle”. Qui, in un
ambiente naturale straordinario, fece il suo noviziato e visse da
anacoreta presso il vicino ponte, partecipando sempre, però, all’ufficio
in coro con la comunità. Avendo una certa istruzione, il giovane fu
ordinato in breve tempo sacerdote, con gran beneficio di Cortona e dei
paesi circostanti. S. Francesco parlò sempre in termini entusiastici di
Guido e lo mandò a predicare anche ad Assisi. Nella “legenda” del
Beato, scritta da un contemporaneo poco dopo la sua morte, sono narrati
fatti eccezionali: la farina moltiplicata, l’acqua mutata in vino, il
paralitico guarito e una ragazza recuperata viva da un pozzo. Una
visita commovente a Guido fu fatta, da parte di S. Francesco,
nell’estate del 1226, poco prima della sua morte. Il Santo, dopo essere
stato ospite da S. Chiara, a Siena e a Rieti, sofferente di gravi
malanni e con seri problemi di vista, andò pure, brevemente, con frate
Elia a Cortona. Fedele agli
insegnamenti del maestro, Guido ne ricevette l’ultima “visita” quando
era già morto da vent’anni. Da lui conobbe che presto avrebbe ricevuto
in cielo il premio dei giusti. Il fedele discepolo morì con il nome di
Francesco sulle labbra nell’anno 1245. Considerato
un santo, il suo corpo fu sepolto nella pieve di Santa Maria, in un
marmoreo sarcofago romano del II secolo d.C. (oggi conservato nel museo
diocesano). Per proteggerla durante alcune invasioni, la testa fu
nascosta in un pozzo, ma venne posta successivamente in una teca
d’argento. Nel 1945, pensando fosse vuoto, fu aperto il sarcofago.
Vennero invece rinvenute le reliquie di Guido che, ricongiunte
finalmente alla testa, furono collocate nell’altare a lui dedicato in
cattedrale (l’antica pieve di S. Maria).
La sua memoria liturgica è fissata al 12 giugno.
Autore: Daniele Bolognini
La sua memoria liturgica è fissata al 12 giugno.
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