(di Lisieux)
Vergine e dottore della ChiesaAlençon (Fr), 02/01/1873 - Lisieux, 30/09/1897
Vergine e dottore della ChiesaAlençon (Fr), 02/01/1873 - Lisieux, 30/09/1897
Si
arrampica a Milano sul Duomo fino alla Madonnina, a Pisa sulla
Torre, e a Roma si spinge anche nei posti proibiti del Colosseo. La
quattordicenne Teresa Martin è la figura più attraente del
pellegrinaggio francese, giunto in Roma a fine 1887 per il giubileo
sacerdotale di Leone XIII. Ma, nell’udienza pontificia a tutto il
gruppo, sbigottisce i prelati chiedendo direttamente al Papa di poter
entrare in monastero subito, prima dei 18 anni. Cauta è la risposta di
Leone XIII; ma dopo quattro mesi Teresa entra nel Carmelo di Lisieux,
dove l’hanno preceduta due sue sorelle. I
Martin di Alençon: piccola e prospera borghesia del lavoro
specializzato. Il padre ha imparato l’orologeria in Svizzera. La madre
dirige merlettaie che a domicilio fanno i celebri pizzi di Alençon.
Stimatissimi e compatiti per tanti lutti in famiglia: quattro morti tra
i nove figli. Poi muore anche la madre, quando Teresa ha soltanto
quattro anni. In
monastero ha preso il nome di suor Teresa di Gesù Bambino e del
Volto Santo, ma non trova l’isola di santità che s’aspettava. Tutto
puntuale, tutto in ordine. Ma è scadente la sostanza. La superiora non
la capisce, qualcuna la maltratta. Lo spirito che lei cercava,
proprio non c’è, ma, invece di piangerne l’assenza, Teresa lo fa
nascere dentro di sé. E in sé compie la riforma del monastero.
Trasforma in stimoli di santificazione maltrattamenti, mediocrità,
storture, restituendo gioia in cambio delle offese. E’
una mistica che rifiuta il pio isolamento. La fanno
soffrire?Dopodiché, nel 1897 lei è già morta, dopo meno di un decennio
di vita religiosa oscurissima. Ma è da morta che diviene
protagonista, apostola, missionaria. Sua sorella Paolina (suor Agnese
nel Carmelo) le ha chiesto di raccontare le sue esperienze
spirituali, che escono in volume col titolo Storia di un’anima nel
1898. Così la voce di questa carmelitana morta percorre la Francia e
il mondo, colpisce gli intellettuali, suscita anche emozioni e
tenerezze popolari che Pio XI corregge raccomandando al vescovo di
Bayeux. Santa Teresa di Gesù Bambino, di cui tutta la dottrina
predica la rinuncia viene canonizzata nel 1925. Non
solo. Nel 1929, mentre in Urss trionfa Stalin, Pio XI già crea il
Collegio Russicum, allo scopo di formare sacerdoti per l’apostolato in
Russia, quando le cose cambieranno. Già allora. E come patrona di
questa sfida designa appunto lei, suor Teresa di Gesù Bambino.
Patronato: Missionari, FranciaEtimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedescoEmblema: Giglio, RosaAutore: Domenico Agasso
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