Sempre tra quadri e cuori
s'intrecciano i miei amori,
tra quadri e cuori, sempre.
Sono un ape randagia
che sugge solo al fiore
il miele del dolore.
E vado, inconsistente,
ignorato dal mondo,
nel suo girotondo.
Ma ritorno ogni sera a un breve vicolo,
a questa vecchia virgola del mondo,
a gettare un sorriso a una finestra
chiusa da settant'anni;
sbriciolato da passeri in amore
un davanzale di fradicio sole:
rosso come il mio cuore,
dolce come il dolore,
nel suo vaso di latta c'e' un geranio
che s'e' dimenticato di morire.
Acruto Vitali
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