lunedì 28 ottobre 2019

František Hrubín




(Praga, 17 settembre 1910České Budějovice, 1º marzo 1971)
è stato un poeta e scrittore ceco.
Hrubín trascorse la sua infanzia presso la famiglia materna a Lešany, dove frequentò la scuola elementare e visse quelle esperienze ed emozioni che rimasero impresse nella sua memoria e risultarono fonte di ispirazione per gran parte della sua vita letteraria, assieme alle immagini della campagna boema ed a quelle di Praga dal secondo dopoguerra fino alla sua morte. Hrubín ritornò a Praga per iscriversi alle scuole superiori e all'Università Carolina, presso la quale dal 1932, frequentò la facoltà di filosofia, che abbandonò prima di laurearsi.Nel 1934 si impiegò alla Biblioteca Comunale di Praga e successivamente al ministero dell'Informazione.Nel 1956 criticò, assieme a Jaroslav Seifert, il regime comunista che governava in quegli anni il suo Paese.La carriera di Hrubín si può suddividere in tre periodi creativi: il primo, dagli esordi fino alla metà degli anni trenta ed il terzo, dalla metà degli anni cinquanta in poi, si caratterizzarono per una maggiore propensione all'ottimismo, alla fiducia per la natura e per l'uomo, sottolineata dalle mirabili descrizioni di paesaggi naturali e da immagini sensuali.Nella fase poetica intermedia Hrubín, invece, venne influenzato dalla drammatica situazione politica, sociale, storica, causata dalle dittature europee e dalla seconda guerra mondiale, e dai conseguenti eventi ed episodi personali di vita luttuosa, tragica e disperata.Questa varietà e completezza contenutistica, unita ad uno stile melodioso e ritmico ed a peculiarità sintattiche e semantiche resero Hrubín uno dei più importanti letterati del suo Paese.Tra le sue opere più significative si possono citare: Zpíváno z dálky (Cantato da lontano, 1933) e Krásná po chudobě (Bella in povertà, 1935), entrambe incentrate sulle tematiche sociali, relazionali, affettive ed ambientali; Země po polednách (La terra nei meriggi, 1937), invece si distinse per le innovazioni stilistiche e per le metafore; Včelí plást (Il favo delle api, 1940), Země sudička (La terra Parca, 1941), Mávnutí křídel (Sventolio di ali, 1944), Cikády (Cicale, 1944), Řeka nezapomnění (Il fiume del non-oblio, 1946), Nesmírný krásný život (L'immensa bella vita, 1947), Hirošima (Hiroshima, 1948), sono intrise di rievocazioni belliche che ruotano attorno ai grandi temi quali la natura, l'amore, la morte; Můj zpěv (Il mio canto, 1956) e Romance pro křídlovku (Romanza per un filicorno, 1962), esaltano il trionfo dell'amore, del bene, della bontà sulla morte, distruzione e cattiveria umana.Sono da ricordare le collaborazioni di Hrubín con numerose riviste e la direzione di Malý čtenář (Piccolo lettore, 1940–1941) e Mateřídouška (Timo, 1945–1948), oltreché la sua attività di scrittore della letteratura per l'infanzia.

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