Sacerdote
Capestrano, L'Aquila, 1386 - Ilok, Croazia, 23 ottobre 1456
Era
nato da un barone tedesco, ma da madre abruzzese e il biondo incrocio
tra il cavaliere tedesco e la fanciulla abruzzese veniva chiamato
"Giantudesco".. Studente a Perugia, si laureò e divenne ottimo giurista,
tanto che Ladislao di Durazzo lo fece governatore di quella città. Ma
caduto prigioniero, decise di farsi francescano, diventando amico di san
Bernardino e difendendolo quando, a causa della devozione del Nome di
Gesù, venne accusato d'eresia. Anch'egli così prese come emblema il
monogramma bernardiniano di Cristo Re. Il Papa lo invio ovunque
c'era da incitare, da guidare e da combattere, Giantudesco alzava la
sua bandiera fregiata dal raggiante stemma di Gesù o addirittura una
pesante croce di legno, che ancora si conserva all'Aquila, e si gettava
nella mischia, con teutonica fermezza e con italico ardore. Aveva
settant'anni, nel 1456, quando si trovò alla battaglia di Belgrado
investita dai Turchi. Entrò nelle schiere dei combattenti, dove era più
incerta la sorte delle armi, incitando i cristiani ad avere fede nel
nome di Gesù. " Sia avanzando che retrocedendo - gridava, ~ sia colpendo
che colpiti, invocate il Nome di Gesù. In Lui solo è salute! ". Per
undici giorni e undici notti non abbandonò mai il campo. Ma questa
doveva essere la sua ultima fatica di combattente. Tre mesi dopo, il 23
ottobre, Giantudesco moriva a Villaco, nella Schiavonia, consegnando ai
suoi fedeli la Croce, emblema di Cristo Re, che egli aveva servito, fino
allo stremo delle sue forze.
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