(Sequals, 25 ottobre 1906 – Sequals, 29 giugno 1967)
è stato un pugile, lottatore e attore italiano naturalizzato statunitense nel 1953.
Soprannominato "La montagna che cammina" per la sua imponente stazza,
fu il primo italiano a conquistare un titolo mondiale di pugilato,
quando il 29 giugno 1933 detronizzò Jack Sharkey per la corona iridata dei pesi massimi. Perse la cintura il 14 giugno 1934 dopo una sconfitta contro Max Baer. All'apice della sua carriera fu sfruttato come mezzo di propaganda dal regime fascista di Benito Mussolini, sino alla sua uscita dallo scenario pugilistico internazionale a metà degli anni trenta. Cresciuto in un contesto di povertà, a partire dagli anni quaranta seppe trovare fortuna anche nel mondo del cinema e del wrestling. Recitò infatti in pellicole italiane e statunitensi, prima di intraprendere con successo la carriera da lottatore in Giappone. Dopo aver girato il mondo come celebrità nei decenni successivi, abbandonò definitivamente il ring e fece ritorno in Italia negli anni sessanta. Chiamato affettuosamente "Gigante buono", è noto per antonomasia
come uomo di notevole statura e di eccezionale forza fisica.La sua
famiglia era molto povera e sopravviveva solo grazie al lavoro del
padre, un mosaicista emigrato in Germania. Il piccolo Carnera ebbe uno sviluppo molto sostenuto e spiccava tra i suoi coetanei, più bassi e minuti. Nel 1915 il padre fu chiamato a combattere la Prima guerra mondiale
e dovette quindi abbandonare il lavoro, facendo gravare il carico
familiare sulle spalle della moglie. La madre cercò allora un impiego,
ma fu presto costretta a vendere la fede nuziale per sopravvivere. Così
Carnera abbandonò la scuola e iniziò a mendicare insieme ai suoi
fratelli. Nel frattempo il suo rapido sviluppo continuava al punto che, a
dodici anni, mostrava già la statura
di un adulto ed era sempre più difficile per lui trovare vestiti e
scarpe della sua misura. Ancora adolescente, spinto dalla povertà e
dalla fame, emigrò in Francia presso gli zii, trovando un'occupazione come carpentiere. Tale attività necessitava di maggiore energia ma gli permise una migliore alimentazione. Gli zii lo introdussero anche nel mondo del pugilato,
organizzandogli un incontro con un principiante, ma Carnera non era
ancora pronto al grande passo. Il suo fisico, intanto, diventava sempre
più alto e robusto: 197 centimetri per 130 chili. Riuscì ad adattare i vestiti, ma per quanto riguarda le scarpe non poteva che camminare scalzo. Nel 1925, un circo fece tappa proprio dove lui risiedeva, vicino a Le Mans. Un giorno, durante uno degli incontri di lotta di questo circo al quale stava assistendo, il responsabile notò il suo fisico imponente e lo ingaggiò. Con questo nuovo lavoro, Carnera sperava soprattutto di migliorare il proprio tenore di vita.
Così iniziò a girare, per tre anni, in varie località. Alla sua vista
le persone rimanevano sbigottite, ma alcune lo sfidavano. A tal
proposito si narra che in uno dei suoi incontri un giovane gli avesse
dato un pugno allo stomaco; Carnera si arrabbiò per la violenza gratuita
e lo afferrò per il collo facendolo svenire;
gli amici del giovane provarono a vendicarsi sfidandolo in quattro, ma
l'agilità e la potenza sviluppate gli permisero di aver ragione degli
assalitori senza particolare difficoltà. I giornali pubblicarono la
notizia accrescendo la popolarità del circo e dello stesso Carnera. Un giorno il circo fece tappa ad Arcachon. Qui, tra la folla che assisteva alle lotte di Carnera, c'era anche Paul Journée. L'ex campione francese dei pesi massimi
notò l'abilità dell'eccezionale lottatore. Vide in lui le potenziali
capacità di un pugile, che solo allenandosi avrebbe potuto valorizzare
le proprie doti. Per Carnera però abbandonare il circo avrebbe
significato un ritorno alla povertà, e quindi inizialmente preferì
lasciar cadere la proposta. Solo in seguito trovò una soluzione: si
sarebbe sostentato riprendendo il suo primo mestiere, e nel frattempo si
sarebbe allenato nella palestra di Journée. Il 31 dicembre 1929,
Carnera sbarcò negli Stati Uniti d'America.
La sua immagine continuò a essere gestita dallo storico manager Léon
See e poi da Bill Duffy. Attraverso i giornalisti, i manager lo imposero
come The Ambling Alp (La montagna che cammina lentamente).
Carnera, a causa di un'eccessiva buona fede, si fidava dei suoi manager
che, ovviamente, occultavano il modo in cui gestivano i suoi match e
non si rese mai conto di quanto combinavano. Erano gli anni del proibizionismo, della crisi economica e della mafia italo-statunitense, che investirà su Carnera preferendo la quantità alla qualità dei match. Carnera vinse prima del limite tutti i primi 23 match che disputò negli Stati Uniti, 16 dei quali per KO nelle prime due riprese. Il 7 ottobre 1930, il friulano subì la prima sconfitta negli Stati Uniti, ad opera di Jim Maloney, ai punti in dieci riprese. Quindi riattraversò l'oceano, per affrontare, il 30 novembre 1930, allo Stadio Olimpico del Montjuïc di Barcellona, il basco Paulino Uzcudun che, quattro anni prima, aveva strappato la cintura europea dei pesi massimi all'italiano Erminio Spalla.Di
fronte a una folla stimata tra i 75.000 e i 90.000 spettatori, il
combattimento contro l'idolo locale non fu dei più facili, per Carnera.
Uzcudun combatté sempre all'attacco ma l'italiano seppe colpirlo molto
bene d'incontro. Secondo la United Press Carnera si sarebbe aggiudicato almeno otto riprese su dieci e, alla fine, vinse ai punti. L'incontro tra Carnera ed Ernie Schaaf, il 10 febbraio 1933
a New York, fu condizionato da tale precedente. Al 13º round, Schaaf fu
messo al tappeto due volte e, la seconda volta, non si rialzò più.
Trasportato privo di conoscenza all'ospedale, morì il 14 febbraio,
ufficialmente, per emorragia cerebrale. Afflitto quindi dai rimorsi di
coscienza, Carnera decise il ritiro dalla boxe. Grazie all'aiuto degli
amici, della famiglia e della madre di Schaaf, uscì da questo brutto
periodo. Dopo due mesi riprese gli allenamenti per prepararsi a
conquistare il titolo mondiale. Campionato del mondo tra Carnera e Jack Sharkey. Il 29 giugno 1933, i due pugili si sfidarono al Madison Square Garden Bowl di New York, a Long Island, di fronte a 40 000 spettatori. Al peso, Carnera accusò 118 kg; il campione in carica 91.Già nel primo round,
Carnera atterrò l'avversario, che si rialzò immediatamente, evitando
il conteggio. L'incontro proseguì abbastanza equilibrato per altre
cinque riprese. Al sesto round Carnera atterrò una prima volta il
Campione del Mondo, che si rialzò e fu contato dall'arbitro. Subito
dopo il pugile italiano colpì in pieno volto Jack Sharkey con un
montante destro, mandandolo KO e conquistando la cintura di Campione del mondo dei pesi massimi. Carnera era diventato il primo italiano campione mondiale di pugilato.
Carnera divenne un eroe nazionale. Le istituzioni lo accolsero e lo
omaggiarono. Il "gigante di Sequals". Dopo svariati incontri vinti perse
il titolo mondiale 14 giugno 1934.
Il pugile italiano riuscì sempre a rialzarsi ma, dopo due minuti e 16
secondi dall'inizio dell'11º round, l'arbitro non poté che constatare
la sua impossibilità a proseguire e decretare Max Baer vincitore per ko
tecnico e nuovo Campione mondiale dei pesi massimi. Dopo questo match,
Primo Carnera rimase in convalescenza per due mesi, con una gamba
ingessata. Lo andarono a trovare i soli amici e parenti e il suo
avversario Max Baer. In seguito girò anche numerosi film, tra cui L'idolo delle donne, in cui Carnera e Max Baer interpretavano loro stessi..
Ancora ventinovenne, Carnera proseguì nella carriera pugilistica anche
dopo la sconfitta con Louis. Ottenne quattro vittorie consecutive e poi
incontrò il pugile di colore Leroy Haynes, dal quale fu sconfitto due volte per ko tecnico, il 16 marzo e il 27 maggio 1936, Il 22 luglio 1945, a trentanove anni, il "gigante di Sequals" tornò sul ring, allestito nello stadio di Udine,
per combattere vittoriosamente contro il francese Michel Blevens, che
fu sconfitto per KO alla terza ripresa. Due mesi dopo, a Trieste, mise ko alla prima ripresa anche l'americano Sam Gardner. Disputò l'ultimo combattimento il 25 ottobre 1963, a cinquantasette anni, a Bakersfield, California,
contro "The Destroyer". Successivamente iniziò a dedicarsi di più al
cinema, anche perché le sue condizioni di salute erano peggiorate.
Carnera si ammalò di cirrosi epatica e quando comprese che gli restava poco da vivere fece ritorno in Italia. Nel maggio del 1967 tornò a Sequals,
a godersi i suoi affetti. Il "Gigante Buono" morì nel 34º anniversario
dalla conquista del titolo mondiale dei pesi massimi, cioè il 29
giugno 1967.
Le sue qualità, la sua forza, la sua vita sono rimaste per sempre
impresse nel mondo della boxe, della storia e hanno fatto di lui un mito
internazionale.Carnera è stato sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Sequals.
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