(Grignano Polesine, 24 ottobre 1933 -Terrazzano, 10 ottobre 1956)
è stato un operaio italiano, medaglia d'oro al valor civile conferitagli il 19 ottobre 1956. Il 10 ottobre 1956 i fratelli polesani Egidio e Arturo Santato (quest'ultimo da poco dimesso da un manicomio giudiziario) sequestrarono novantadue bambini e tre maestre della scuola elementare di Terrazzano, frazione di Rho, chiedendo come riscatto la cifra di duecento milioni di lire. Dopo sei ore una delle insegnanti tentò di disarmare uno dei malviventi e il trambusto che ne seguì allarmò la folla e la polizia, che si erano raccolte attorno alla scuola, spingendo gli agenti ad agire. Anche Zennaro volle intervenire e, assieme all'investigatore Tom Ponzi, raggiunse il luogo del sequestro entrando da una finestra tramite una scala a pioli. Ponzi riuscì così a disarmare i malviventi senza spargimento di sangue. Quando Zennaro si affacciò sul portone della scuola per annunciare che i due sequestratori si erano arresi, le forze dell'ordine spararono uccidendolo sul colpo. Zennaro rimase vittima dei proiettili che lo colpirono per errore. In un primo momento la dinamica dell'accaduto fu poco chiara e sembrò che le stesse forze dell'ordine avessero tentato di manomettere la scena della tragedia per incolpare i criminali dell'accaduto. A Zennaro sono ora intitolati il Distretto Scolastico, una scuola materna e una elementare di Imola, una via e la scuola media della frazione di Rovigo in cui egli era nato (Grignano Polesine), una via a Voghera e, per ovvi motivi, la scuola elementare di Terrazzano.
è stato un operaio italiano, medaglia d'oro al valor civile conferitagli il 19 ottobre 1956. Il 10 ottobre 1956 i fratelli polesani Egidio e Arturo Santato (quest'ultimo da poco dimesso da un manicomio giudiziario) sequestrarono novantadue bambini e tre maestre della scuola elementare di Terrazzano, frazione di Rho, chiedendo come riscatto la cifra di duecento milioni di lire. Dopo sei ore una delle insegnanti tentò di disarmare uno dei malviventi e il trambusto che ne seguì allarmò la folla e la polizia, che si erano raccolte attorno alla scuola, spingendo gli agenti ad agire. Anche Zennaro volle intervenire e, assieme all'investigatore Tom Ponzi, raggiunse il luogo del sequestro entrando da una finestra tramite una scala a pioli. Ponzi riuscì così a disarmare i malviventi senza spargimento di sangue. Quando Zennaro si affacciò sul portone della scuola per annunciare che i due sequestratori si erano arresi, le forze dell'ordine spararono uccidendolo sul colpo. Zennaro rimase vittima dei proiettili che lo colpirono per errore. In un primo momento la dinamica dell'accaduto fu poco chiara e sembrò che le stesse forze dell'ordine avessero tentato di manomettere la scena della tragedia per incolpare i criminali dell'accaduto. A Zennaro sono ora intitolati il Distretto Scolastico, una scuola materna e una elementare di Imola, una via e la scuola media della frazione di Rovigo in cui egli era nato (Grignano Polesine), una via a Voghera e, per ovvi motivi, la scuola elementare di Terrazzano.
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