lunedì 28 ottobre 2019

L’ora degli innamorati



Ti avvolgevi sul dito la paglia,
là sul dito, dove sognavi un anello d’oro.
Io conversavo ancora col sole
e tu già impallidivi nella luna.

Dietro di noi d’un tratto cominciò a stormire.
E posasti la testa dall’ombra
sulle sue foglie.
Capello dopo capello da essa ti prendeva.

Soltanto per essa l’ardente ortica,
la gelosia della terra, nell’erba celata,
con una gemma bruciante
ti si attaccò a un polpaccio.
Gridasti
e la luna spaurita saltò via.
La terra si mise tra di voi.

E lentamente si girò su un fianco,
finché – finché ci coprì entrambi
di erba e di foglie. Smarriti
come noi quella notte erano
migliaia. Un grande silenzio di pesce
sotto le squame del sussurro scorreva là
con le mute labbra della luna.

E ci sembrava che con il cuore
già toccassimo il nostro fondo.
Ma intanto in noi si apriva
una nuova profondità.

František Hrubín

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