domenica 20 ottobre 2019

Arthur Rimbaud



Jean Nicolas Arthur Rimbaud
(Charleville, 20 ottobre 1854
Marsiglia, 10 novembre 1891)

è stato un poeta francese.
È il poeta che con Charles Baudelaire e Gérard de Nerval ha più contribuito alla trasformazione del linguaggio della poesia moderna. L'opera di Rimbaud comincia con versi legati per arrivare al verso libero e alla poesia in prosa. Ma ciò che in Baudelaire era enunciato con la compostezza degli alessandrini e trasparenti simbolismi, in Rimbaud diventa lirica che attinge alla libertà dell'immaginario, ai sensi, alla visione irreale. L'ordine sintattico ne risulta spezzato, il ritmo ricreato al di là della tradizione. In Rimbaud «lo sguardo poetico penetra attraverso una realtà coscientemente frantumata fin nel vuoto del mistero» scrive Hugo Friedrich. Il padre Frédéric (1814-1878) era un capitano dell'esercito che partecipò alle guerre d'Algeria e di Crimea, e nel 1854 fu decorato con la Legion d'onore.La madre Marie Catherine Vitalie Cuif (1825-1907) era figlia di proprietari terrieri di Roche, villaggio nei pressi di Attigny. Sposati  ebbero cinque figli: Frédéric, Arthur, Victorine ( vissuta solo un mese), Vitalie  e Isabelle . Dopo la nascita dell'ultima figlia, Frédéric Rimbaud, già poco presente a causa dei suoi doveri militari, abbandonò la famiglia ritirandosi a Digione. Dopo la partenza del marito Vitalie prese a firmarsi «la vedova Rimbaud» e visse con i figli in una modesta casa di rue de Bourbon, in un quartiere popolare di Charleville. Molto rigida e severa, le principali preoccupazioni erano la cura della rendita delle terre, l'educazione dei figli e la rispettabilità sociale. Proibiva ai bambini di giocare in strada con i figli di operai. Nel 1862 Arthur entrò da esterno, come il fratello Frédéric, all'Istituto Rossat. Nella realtà Arthur era un allievo modello: nei tre anni passati all'Istituto Rossat vinse tredici premi e ottenne undici note di merito. Nella primavera del 1865 Madame Rimbaud, che nel frattempo aveva trovato una nuova casa nel rispettabile cours d'Orléans, decise di trasferire i due ragazzi al Collegio di Charleville. Arthur fu iscritto alla settima classe, e in ottobre era già in sesta. Nel 1869 il «Moniteur de l'Enseignement secondaire» pubblicò tre suoi componimenti in latino, Ver erat, L'Ange et l'enfant e il Jugurtha che ottenne il primo premio al Concorso accademico. Il 2 gennaio 1870 nella «Revue pour tous» comparvero i suoi primi versi francesi, Les Étrennes des orphelins, che rammentano L'Ange et l'enfant di Jean Reboul e Les Enfants trouvés di François Coppée. Jules Desdouets, il preside del collegio, diceva allora di lui: «In questa testa non germina niente di ordinario. Diventerà il genio del Male o il genio del Bene», mentre uno dei suoi insegnanti, M. Pérette, era più netto: «farà una brutta fine».Da gennaio venne a insegnare nel collegio Georges Izambard, un giovane professore di retorica. Aveva solo cinque anni più di Rimbaud: ne divenne il confidente e gli fece conoscere Rabelais, Hugo, Banville e i parnassiani.  Il 19 luglio 1870 Napoleone III dichiarò guerra alla Prussia e Frédéric Rimbaud si arruolò volontario, disapprovato dal fratello, che aveva già giudicato l'imperatore «meritevole di galera».Alla retorica patriottica che si diffuse in Francia, che evocava anche le glorie degli eserciti repubblicani della Rivoluzione, Rimbaud rispose col sonetto Morts de Quatre-vingt-douze et de Quatre-vingt-treize, dove - scrive - «noi, curvi sotto i re come sotto un randello» lasciavamo dormire sotto la Repubblica i morti di Valmy, di Fleurus e d'Italia, e ora i corifei del bonapartismo osano rievocare questi soldati «pallidi del bacio forte della libertà». Il 6 agosto Rimbaud concluse l'anno scolastico guadagnando un nuovo premio. Il 13 agosto apparve sulla rivista satirica «La Charge» la sua poesia Première soirée, una satira dell'amore lezioso, come la successiva Les Reparties de Nina. Il 25 agosto scrisse a Izambard, in vacanza a Douai dalle zie, lamentando la propria condizione a Charleville. Era «spaventoso» vedere «i droghieri in pensione mettersi l'uniforme», vedere «tutte quelle pance» pattugliare la cittadina «con uno chassepot sul cuore», vedere «la patria in piedi». Lui, Rimbaud, preferiva «vederla seduta», senza muovere gli stivali. La madre di Arthur, ormai rassegnata a non vederlo continuare gli studi, premeva perché almeno si trovasse un lavoro, gli negava anche gli spiccioli e minacciava di cacciarlo di casa. Lui frequentava la biblioteca pubblica e il caffè, fumando la pipa e facendosi offrire birra e tabacco in cambio della sua conversazione e delle sue poesie. Al café Dutherme conobbe un certo Charles Bretagne, che gli parlò di Verlaine, incontrato tempo prima nella casa del poeta a Fampoux, e gli consigliò di scrivergli, offrendo la propria raccomandazione.Ai primi di settembre Rimbaud scrisse a Verlaine, spedendogli le poesie Les Effarés, Les Assis, Les Douaniers, Accroupissements e Le Coeur volé. Verlaine rimase entusiasta e gli rispose, offrendogli la propria ospitalità e inviandogli un biglietto ferroviario per Parigi. Rimbaud partì con in tasca le visioni del suo capolavoro, Le Bateau ivre. Arrivato a Parigi il 24 settembre, Rimbaud fu ospitato nella casa dei suoceri di Verlaine a Montmartre, in rue Nicolet, dove il poeta, alcolista e con alcune esperienze omosessuali nel recente passato, viveva allora con la moglie Mathilde Mauté de Fleurville (1853-1914), in avanzata attesa del loro primo figlio. Il 30 settembre Verlaine lo presentò ai Vilains Bonshommes, un circolo di poeti parnassiani. Verlaine e Rimbaud continuarono a frequentarsi, spesso ubriachi. Il 2 marzo 1872, in uno dei consueti pranzi dei Vilains Bonshommes seguiti dalla lettura delle poesie dei convitati, Rimbaud prese a deridere Auguste Creissels mentre questi recitava il suo Sonnet du combat. Invitato a smetterla da Carjat, aggredì il fotografo con una canne-epée, un bastone munito di una lama, senza tuttavia ferirlo. La loro convivenza, costellata da continui litigi, si fece insostenibile. Il 3 luglio Verlaine abbandonò improvvisamente Londra per il Belgio, lasciando Rimbaud senza un soldo. Scrisse a Rimbaud, all'amico Lepelletier e a Mme Rimbaud di essere deciso a uccidersi se sua moglie non fosse tornata con lui. L'8 luglio fu raggiunto da Rimbaud nell'albergo di Bruxelles dove si era stabilito con la madre. La mattina del 9 luglio Verlaine acquistò pistola e munizioni e in piena notte, quando Rimbaud lo informò di voler partire per Parigi, scoppiò un nuovo alterco. Presa la pistola, Verlaine sparò due colpi contro Rimbaud, che fu ferito da un proiettile al polso sinistro. Ricoverato il 20 maggio 1891 nell'ospedale de la Conception di Marsiglia, gli fu diagnosticata una gangrena al ginocchio destro. Il 23 maggio fu raggiunto dalla madre e il 27 maggio gli fu amputata la gamba. Dall'Africa gli giunsero messaggi di auguri e di solidarietà: gli scrissero il suo socio César Tian, Sotiro, Righas, il servitore Djami, persino ras Maconnèn. Il 9 giugno sua madre dovette tornare a Roche.Il 24 giugno cominciò a muoversi con l'aiuto di una stampella, poi provò a servirsi d'un arto artificiale. La prima gli provocava dolori alle braccia e alle spalle, l'altro gli infiammava il moncherino. Il 20 ottobre Rimbaud compì trentasette anni. Magrissimo, soffriva d'insonnia, e per lenire i dolori ogni sera gli veniva somministrata una dose di morfina. Sapeva di dover presto morire. Morì il 10 novembre, alle dieci del mattino. Il 14 novembre la bara con il corpo di Rimbaud giunse a Charleville e il poeta, accompagnato soltanto dalla madre e dalla sorella Isabelle, fu sepolto nella tomba di famiglia accanto al nonno materno e a Vitalie Rimbaud.

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