Sacerdote e dottore della Chiesa
Monkton in Jarrow (Inghilterra) 672-673 - Jarrow, 25 maggio 735
Patronato: Studiosi
Beda e
basta. Le sue generalità cominciano e finiscono lì. Non conosciamo i
suoi genitori. La data di nascita è incerta. Sappiamo soltanto che a
sette anni viene affidato per l’istruzione ai benedettini del monastero
di San Pietro a Wearmouth (oggi Sunderland) e che passerà poi a
quello di San Paolo di Jarrow, contea di Durham, centri monastici
fondati entrambi dal futuro san Benedetto Biscop, che è il primo a
prendersi cura di lui. E tra i
benedettini Beda rimane, facendosi monaco e ricevendo, verso i
trent’anni, l’ordinazione sacerdotale. Dopodiché basta: non diventa
vescovo né abate: tutta la sua vita si concentra sullo studio e
sull’insegnamento. Unici suoi momenti di “ricreazione” sono la
preghiera e il canto corale. La
sua materia è la Bibbia. E il metodo è del tutto insolito per il
tempo, ma ricco d’interesse per gli scolari, mentre i suoi libri
raggiungeranno presto le biblioteche monastiche del continente europeo.
In breve, Beda insegna la Sacra Scrittura mettendo a frutto tutta la
sapienza dei Padri della Chiesa, ma non si ferma lì. Inventa una sorta
di personale didattica interdisciplinare, che spiega la Bibbia
ricorrendo pure agli autori dell’antichità pagana (Beda conosce il
greco) e utilizzando le conoscenze scientifiche del suo tempo. Gran
parte di questo insegnamento si tramanda, perché Beda scrive, scrive
moltissimo e di argomenti diversi, anche modesti; come il libretto De
orthographia. E anche insoliti, come il Liber de loquela per gestum
digitorum, famoso in tutto il Medioevo perché insegna a fare i conti
con le dita. Si dedica ai calcoli astronomici per il computo della data
pasquale, indicandola fino all’anno 1063. E ai suoi compatrioti il
monaco benedettino offre la storia ecclesiastica d’Inghilterra, molto
informata anche sulla vita civile, e soprattutto non semplicemente
riferita, ma anche esaminata con attenzione critica. Già
da vivo lo chiamano “Venerabile”. E l’appellativo gli rimarrà per
sempre, sebbene nel 1899 papa Leone XIII lo abbia proclamato santo e
dottore della Chiesa. È stato uno dei più grandi comunicatori di
conoscenza dell’alto Medioevo. E un maestro di probità, col suo costante
scrupolo di edificare senza mai venire meno alla verità, col grande
rispetto per chi ascoltava la sua voce o leggeva i suoi libri. A più di
dodici secoli dalla morte, il Concilio Vaticano II attingerà anche al
suo pensiero, che viene citato nella Costituzione dogmatica Lumen
gentium sulla Chiesa e nel decreto Ad gentes sull’attività missionaria.
Beda muore a Jarrow, dove ha per tanto tempo insegnato, e lì viene
sepolto. Ma il re Edoardo il Confessore (1004-1066) farà poi trasferire
il corpo nella cattedrale di Durham.
Autore: Domenico Agasso
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