(Montevideo, 24 ottobre 1886 – Montevideo, 6 luglio 1914)
è stata una poetessa e femminista uruguaiana,
considerata una delle più importanti nella letteratura latino-americana del XX secolo.
Delmira
Agustini fu una bambina di intelligenza precoce e mostrò subito una
vocazione, fin da ragazzina, per la composizione poetica. Iniziò a
pubblicare non ancora ventenne e si sposò con un matrimonio di alta
società, che purtroppo si dimostrò problematico. Divorziò subito dopo
pochi mesi, ma fu uccisa nel 1914 dal marito, che in seguito si suicidò. La Agustini risentì dell'influenza letteraria di Rubén Darío e compose nello stile del modernismo letterario del poeta nicaraguense. Il Dario la paragonò a Teresa d'Avila, affermando che era la prima donna ad esprimersi come tale nella poesia spagnola dai tempi della Santa. Le sue principali poesie hanno un tema di fondo erotico per cui fu giudicata come una femminista nel Sudamerica del primo Novecento. La Agustini era molto dedicata al soggetto amore nelle sue poesie e dedicò al Dio dell'amore, Eros, il suo terzo libro intitolato Los cálices vacíos nel 1913.
In quegli anni la Agustini era entrata a fare parte del movimento
letterario "La Vanguardia", assieme a Julio Herrera y Reissig.
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