Comè triste il giorno di Maggio
dentro il vicolo povero e solo!
Di tanto sole nemmeno un raggio;
con tante rondini , neanche un volo.....
Pure, c'era in quello squallore,
in quell'uggia greve e amare,
un profumo di cielo in fiore,
un barlume di gioia chiara.
C'era. c'erano tante rose
affacciate a una finestra,
che ridevano come spose
preparate per la festa.
C'era seduta sul gradino
d'una casa di pezzenti,
un bambino piccino piccino
dai grandi occhi risplendenti.
C'era in alto, una voce di mamma
-così calma , così pura!-
che cantava la nina nanna
alla propria creatura.
E poi non c'era più nulla..
Ma di Maggio alla via poveretta
basta un bimbo un fiore una culla
per formarsi una gioia perfetta.
Diego Valeri
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