C'era
una volta una barchetta aveva sempre vissuto abbandonata a se stessa
in riva al mare. Nessuno la curava, ma tutti la usavano per i loro
bisogni e per anni e anni aveva resistito a tutte le ondate, cercando
di mantenere al meglio il suo legno, non rifiutando mai di far salire
chi aveva bisogno, anche se dopo si sentiva maltrattata. Era rassegnata
al suo destino....il suo cuore non era legnoso e conteneva un sogno.
Un giorno qualcuno si sarebbe avvicinato e l'avrebbe un po' aggiustata
per darle coraggio. Aveva un trascorso di navigazione con anziani, poi
finalmente ci salivano due bellissimi bambini, il suo cuore era al
top, si sentiva orgogliosa di poterli tresportare sani e salvi a riva
ogni giorno della loro vita. Si sa il tempo passa in fretta e i bimbi
oramai adulti, avevano trovato (come deve essere) altre barche perchè
quella barchetta gli era diventata stretta. Lei era felice ugualmente
vedendoli salire su barche nuove e fare piccoli viaggi e girare il
mondo. Inesorabilmente scorre il tempo,
sulla barchetta mezza distrutta ora ci salgono quattro bellissimi
cuccioli d'uomo, vispi e belli. Lei ne è ultrafelice, i suoi legni non
sono molto robusti per quei "diavoletti" ma è felice lostesso anche se
ogni viaggio le pesa un po' di più. Un giorno alla barchetta si
avvicinò un pescatore. La guardò e benchè gli sembrasse un po'
malconcia la giudicò ancora navigabile. Prese a dipingerla con colori
tenui, e la barchetta che oramai aveva perduto ogni speranza si sentì
felicissima. Non chiedeva niente al pescatore che ogni tanto veniva a
trovarla dando una mano quà e là di vernice calda e colorata. Gli era
grata e gli si era affezionata tantissimo....oramai viveva nell'attesa
per poter navigare in acque calme e tranquille. Un giorno mentre finiva
di dipingerla diede anche un nome alla barca, la chiamò... "AMORE". Lei
incredula si rimirava felice. Tutto andò liscio, chiedeva solo di fare
dei giretti, sapeva di non essere l'unica barca della sua vita e dal
canto suo anche Amore era servita tanti anni ad una famiglia che non
avrebbe mai e poi mai fatto un torto, anche se avessero continuato a
trattarla male, oramai era normale per lei l'affetto e la dedizione
verso di loro. Arrivarono le vacanze, la lontananza, come è giusto la
barchetta fu un po' abbandonata, il pescatore aveva altro da pensare e
le visite si erano diradate. Amorei ci rimase, molto male, perchè dal
canto suo, anche lei aveva il suo da fare, faceva scorribande con i
suoi cuccioli che le massacravano i legni o la riempivano di sabbia, ma
la sua mente e il suo cuore appena potevano, ripensavano sempre ai bei
gesti e alle belle uscite in mare che aveva fatto con quell'uomo, anzi
le mancavano tanto quelle uscite piene di parole e sogni. Passò del
tempo e mettendo da parte l'ogoglio, riprese a navigare e sognare con
lui. Ogni tanto veniva ferita con delle parole. Lei sapeva che aveva
una barca più bella e sicura, e mai si sarebbe proposta di diventare
lei la più importante. Era Amato,aspettato, bramato, adorato, ma cera
un'altro nucleo di persone da servire e non pensava nemmeno per
un'attimo di abbandonare o trascurare nessuno, quell'uomo serviva solo a
darle forza e coraggio in se stessa per andare avanti e non voleva
niente di più. Il mare era stato burrascoso più di una volta e la
barchetta aveva ogni volta detto a se stessa di non pensarci più di non
illudersi più di fare da sola di andare avanti facendosi coraggio da
sola. Ma ogni volta alle richieste del pescatore, non sapeva dire di no
e la storia andava avanti. Un giorno la Barca che era stata male
veramente, si era confidata co l'uomo, pensando di poter essere
consolata un po', anche se le cose si sarebbero risolte, sono state ben
gravi e al suo posto si sarebbe preoccupata moltissimo e avrebbe usato
ogni mezzo per sapere come andavano le cose. Invece lei vedeva
quell'uomo pensare a nuove barche e non avvicinarsi a lei per
infonderle coraggio anche solo con una
buona parola. Era logico non poteva perdere 5 minuti con la barchetta,
tanto la conosceva e prima o poi sarebbe tornato il sereno tra loro,
meglio costudire le nuove barche. Quella barchetta avrebbe sopportato
tutto, ma non l'indifferenza. Chiedeva solo di non essere messa a
confronto con la sua bella barca, perchè anche lei voleva bene all'atra
barca, si era affezionata e le era grata perchè quando non era con lei
si prendeva cura dell'uomo nel migliore dei modi e per questo non
avrebbe mai fatto niente contro la bella e tranquilla barca. Ma
l'indifferenza no! non poteva sopportarla!!! Allora perchè aveva
scritto Amore su di lei e non Bisogno? No la barchetta a questo non ci
sarebbe stata, vecchia,
malmessa, ma con un cuore di legno lucido e trasparente. Non poteva
prendere a bordo un uomo che si era dimostrato in un modo e poi l'aveva
trattata come da tanti anni aveva fatto e faceva l'uomo che ne è il
vero "padrone". Un padrone è già troppo ...e la barchetta ha decisedi
navigare da sola scorrazzando i suoi cuccioli che piano piano
cresceranno e la lasceranno riposare sempre di più. E se il legno
reggerà ancora li vedrà crescere belli e sani e tutto questo deve
bastarle.
Buona vita Amore...senza di me.
Lucia |
Inviato: 22/06/2017 12:41 |
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