sabato 18 maggio 2019

Giacomo Leopardi




Recanati 29 giugno 1798 / Napoli il 14 giugno del 1837.
 
Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel 1798, dal conte Monaldo e Adelaide Antici. Nel 1803 l’amministrazione  dei  beni familiari è tolta al padre,che si ritira quindi in una velleitaria attività di letterato dilettante, e passa nelle mani della madre. L’atmosfera di  casa  Leopardi  non  è  felice  ed è  caratterizzata  dall’ indole della madre, severa, bigotta e povera d’affetti. Il  giovane  Giacomo  inizia  nel  1807  gli studi con i fratelli Carlo e Paolina,inizia a comporre piccoli  componimenti poetici e cerca un proprio spazio  autonomo all’interno di un’educazione  di  chiaro s tampo   controriformistico. Tra il 1813  e  il  1816  inizia  da  solo lo studio del greco; si  dedica  a  ricerche  erudite e  a varie  indagini filologiche sorprendentemente  rigorose  e  precise.  Politicamente  sposa le idee   ultralegittimiste   del  padre.  Nel   1817 pubblica sullo «Spettatore » l’Inno a Nettuno, fingendo   trattarsi   della    traduzione  di  un  originale  greco, e due odi apocrife in  greco, presentate  come  autentiche.  Inizia  la  sua amicizia  epistolare  con  Pietro Giordani ed inizia  lo  Zibaldone,  il grande  diario intellet- tuale che   continuerà sino  al ‘32.  Nel 1818 si conclude la sua conversione politica che  lo porta a diventare un  patriota repubblicano e democratico.  Nel  1819 le cagionevoli condizioni di salute lo  obbligano a sospendere gli studi;  tutto ciò è una spinta a chiarire la propria  condizione  di  solitudine, di noia, e  a  maturare  il suo pessimismo ancora   indeterminato. È  in  questo  periodo  che  scrive L’ infinito e  Alla  luna. nel  1820  continuano le composizioni poetiche come, ad esempio, La sera del dì di festa.Nel 1822 si  reca  a  Roma,  il  primo  viaggio fuori da Recanati: rimarrà  molto  deluso. Nel 1823 ritorna a Recanati  dove  analizza  la  decadenza  nazionale e  gli  effetti nefasti della Restaurazione. Nel 1824 scrive la maggior parte delle Operette morali  e  l’anno dopo parte per Milano,dove prende contatto con l’editore Stella, e poi passa a Bologna. Nel  1827si trasferisce a Firenze dove conosce  Alessandro Manzoni;i due non si capiranno, troppo diversa è l’indole personale.Nel1828, finiti  i  mezzi  di  sostentamento, dopo  aver  composto A Silvia, è costretto a  far ritorno a Recanati. Nel 1829 compone: Le ricordanze,  La quiete dopo la tempesta,    Il Sabato del villaggio.   Poco   dopo   aver   concluso  il Canto notturno, nel 1830, torna a  Firenze ed inizia l’amicizia con un esule napoletano Antonio Ranieri.  Nell’aprile  1831, durante i moti dell’Italia centrale, escono i  Canti per l’ editore     Piatti.   Nel   1833    Giacomo   si trasferisce con il  Ranieri a Napoli; i due vivono in  condizioni  economiche  estremamente precarie. Nel  1835  escono Canti  per l’editore Starita di Napoli; vi compaiono nuove poesie tra cui  Il passero solitario e il cosiddetto ciclo  di Aspasia (Il  pensiero  dominante,  Amore  e  Morte,   Consalvo, A se stesso, Aspasia).  Muore,  a 39 anni, nel 1837 a Napoli  durante un’ epidemia di colera: il Ranieri a stento riesce a sottrarne il corpo alla fossa comune.

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