martedì 28 maggio 2019

La donna nell'età classica in grecia



Anche se libere, avevano ruolo marginale inferiore a quello degli uomini: durante infanzia e adolescenza ricevevano un istruzione molto limitata ed erano destinate a sposarsi giovanissime ( 13-15 anni) con uomini molto piu vecchi scelti dai genitori per motivi economici e sociali. Con il matrimonio (un contratto tra padre e marito ) le ragazze passavano dalla sottomissione dell'autorità paterna a quella del marito, che amministrava la dote della moglie, che tra l'altro non poteva possedere beni ne ereditarli. Le donne trascorrevano le giornate praticamente sempre tra le mura domestiche, nella parte interna della casa detta gineceo (luogo delle donne) le loro fondamentali occupazioni erano la tessitura e filatura, la gestione della casa. il loro compito era generare figli per garantire la continuità del gruppo familiare. Escluse dalla cittadinanza e dalle responsabilità politiche, non potevano partecipare alle assemblee ne prendere parte ad attività sociali e culturali. Era molto frequente che gli uomini avessero rapporti con altre donne dette concubine, i figli avute con queste non diventavano cittadini perchè illegittimi. La fedeltà coniugale era dunque dovere SOLO FEMMINILE. PRATICAMENTE l'uomo poteva avere tre donne piu una suplementare:
- La MOGLIE per la creazione dei figli
- La CONCUBINA per avere rapporti sessuali stabili
-L'ETERA cioè la compagna per il piacere, colta, lo accompagnava nella vita sociale, era a pagamento
- La PORNE' cioè la prostituta, che lavorava sulle strade. Le donne nella Grecia antica servivano a soddisfare esigenze maschili e a "sfornare" gli eredi....

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