Sorgete dietro la vostra libertà,
Sorelle mie, perché restate zitte?
Sorgete che dovete bere d’ora in poi
Il sangue degli uomini tiranni.
Reclamate i vostri diritti, o mie sorelle,
Da coloro che vi chiamano deboli,
Da coloro che con cento inganni e artifici
Vi relegano in un angolo della casa.
Fin quando sarete oggetto della voluttà e del piacere
Nell’harem della lascivia dell’uomo?
Fin quando prostrerete la vostra orgogliosa testa
Ai suoi piedi come umili schiave?
Questo lamento di rabbia deve diventare
Senza dubbio urlo e grido.
Dovete spezzare queste pesanti catene
Affinché la vita si liberi a voi.
Sorgete ed estirpate la radice dell’oppressione,
Date quiete al cuore pieno di sangue,
Battetevi per garantire
La legge per la vostra libertà.
Sorelle mie, perché restate zitte?
Sorgete che dovete bere d’ora in poi
Il sangue degli uomini tiranni.
Reclamate i vostri diritti, o mie sorelle,
Da coloro che vi chiamano deboli,
Da coloro che con cento inganni e artifici
Vi relegano in un angolo della casa.
Fin quando sarete oggetto della voluttà e del piacere
Nell’harem della lascivia dell’uomo?
Fin quando prostrerete la vostra orgogliosa testa
Ai suoi piedi come umili schiave?
Questo lamento di rabbia deve diventare
Senza dubbio urlo e grido.
Dovete spezzare queste pesanti catene
Affinché la vita si liberi a voi.
Sorgete ed estirpate la radice dell’oppressione,
Date quiete al cuore pieno di sangue,
Battetevi per garantire
La legge per la vostra libertà.
Forugh Farrokhzad
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