che amo, amata pure follemente.
Che appaio mansueta fra braccia d’amante.
Che scosto capelli vergini con dolcezza.
Che tenera volgo sempre la carezza,
ho spalle ancora appesantite
da ogni antico essere stata intesa invisibile cosa.
Io,
che ho percorso vie d’impervi stillicidi.
Che ho offerto morbida ubbidienza al mio signore.
Che ho raccolto inesauribili ceste di ostili pensieri.
Che ho tremato a dure chiusure.. d’orizzonti,
ho storia, nel mio infinito esistere,
lunga millenni e millenni di silenzi
in lacrime nascoste
avanzando china in insopportabili viaggi di destino
dove solitaria e fragile
vi ho inciso lunghe scie di rossi fatali respiri.
Io, Donna
che ho combattuto e vinto
sacche occidentali di rinascita
consegnando le mie vibranti parole
di dignità e giustizia sociale,
ancora avverto quegli sguardi opachi su di me,
in molteplici veli intolleranti
a celare i miei sospiri...
Io, ancor oggi trafitta da brutali
istinti di dominio violento sul corpo costretto…
non cedo più l’anima passiva!.
Io, Donna intimamente fiera,
che con occhi lunghi combatto rivincite
ancora oggi da inseguire,
spargo l’intimo mio profumo gentile
nell’eternità
poiché sono colei che è vita
partorendo nel mio dolore… la vita!
E, suprema d’insostituibile forza creatrice,
osteggio, con sguardo severo
sempre più conscio di me
l’imperante protervia ancora strisciante
e illumino di intransigenti lumi di libertà
ogni prolungato e ostentato buio imposto
che reprime il mio diritto d’essere,
io Donna,
autorevole identità femminea dei miei pensieri,
a volte sovrana a volte ancella,
ma in ogni mio sguardo seguita,
sostenuta e rispettata … in tutto il mondo!
Mariella Mulas
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