Sacerdote
Castelnuovo d´Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888
San
Giovanni Bosco è indubbiamente il più celebre santo piemontese di
tutti i tempi, nonché su scala mondiale il più famoso tra i santi del´
epoca contemporanea: la sua popolarità è infatti in tutti i
continenti. Giovanni nacque dal matrimonio tra Francesco e la Serva
di Dio Margherita Occhiena. Cresciuto nella sua modesta famiglia,
dalla santa madre fu educato alla fede ed alla pratica del messaggio
evangelico. A soli nove anni un sogno gli rivelò la sua futura
missione volta all´educazione della gioventù. Ragazzo dinamico fondò
fra i coetanei la “società dell´allegria”, basata sulla “ guerra al
peccato”. Entrò nel seminario teologico di Chieri e ricevette
l´ordinazione presbiterale nel 1841. La grande opera salesiana ebbe
inizi alquanto modesti: l’8 dicembre 1841, dopo l´incontro con il
giovane Bartolomeo Garelli, Don Bosco iniziò a radunare ragazzi e
giovani presso il Convitto di San Francesco per il catechismo.. Don
Bosco intitolò il suo primo oratorio a San Francesco di Sales, ospite
dell´Ospedaletto e del Rifugio della Serva di Dio Giulia Colbert.
Quattro anni dopo trasferì l'oratorio nella vicina Casa Pinardi.
Spinto dal suo innato zelo pastorale, nel 1847 Don Bosco avviò
l’oratorio di San Luigi presso la stazione ferroviaria di Porta
Nuova. Nel 1952 l´arcivescovo mons. Luigi Fransoni lo nominò
responsabile dell´Opera degli Oratori. La principale preoccupazione
di Don Bosco, concependo l´oratorio come luogo di formazione
cristiana, era infatti sostanzialmente di tipo religioso-morale,
volta a salvare le anime della gioventù. In tale ottica concepì gli
oratori quali luoghi di aggregazione, di ricreazione, di
evangelizzazione,di catechesi e di promozione sociale. Don Bosco,
faceva notare come occorreva che i giovani percepissero di essere
amati. Un grande frutto fu il cosiddetto “ metodo preventivo ”,
nonché l´invito alla vera felicità insito nel detto: “ State allegri,
ma non fate peccati ”. Fu così che nel 1863 fu aperto un piccolo
seminario presso Mirabello. Altra svolta decisiva avvenne quando Don
Bosco nel 1875 inviò i suoi primi salesiani in America Latina,
capeggiati dal Cardinale Giovanni Cagliero, con il principale
compito di apostolato tra gli emigrati italiani. Ben presto però i
missionari estesero la loro attività dedicandosi all´evangelizzazione
delle popolazioni indigene. Don Bosco considerò la stampa un
fondamentale strumento di divulgazione culturale, pedagogica e
cristiana. Scrittore ed editore, tra le principali sue opere si
annoverano la “Storia d´Italia”, “Il sistema metrico decimale” e la
collana “Letture Cattoliche”. Al fine di garantire però una certa
continuità e stabilità a ciò che aveva iniziato, fondò a Torino la
Società di San Francesco di Sales (detti“Salesiani”), congregazione
composta di sacerdoti, e nel 1872 a Mornese con Santa Maria Domenica
Mazzarello le Figlie di Maria Ausiliatrice. Lo apprezzò e lo appoggiò
costantemente senza riserve papa Pio IX, che con la sua potente
intercessione permise all´opera salesiana di espandersi. Giovanni Bosco
morì in Torino il 31 gennaio 1888. Alla guida della congregazione gli
succedette il Beato Michele Rua, uno dei suoi primi fedeli
discepoli. La sua salma è sepolta nella basilica di Maria
Ausiliatrice. Il pontefice Pio XI, beatificò Don Bosco il 2 giugno
1929 e lo canonizzò il 1° aprile 1934. La città di Torino ha
dedicato alla memoria del santo una strada, una scuola ed un grande
ospedale. La venerazione che Don Bosco ebbe, in vita ed in morte, per
sua madre fu trasmessa alla congregazione, che negli anni ’90 del
XX secolo ha pensato di introdurre finalmente la causa di
beatificazione di Mamma Margherita. Merita infine ricordare infine
ricordare la prolifica stirpe di santità generata da Don Bosco, tanto
che allo stato attuale delle cause, la Famiglia Salesiana può
contare ben 5 santi, 51 beati, 8 venerabili ed 88 servi di Dio.
Patronato:Educatori, Scolari, Giovani, Studenti, EditoriEtimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dallebraico
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