(Papa dal 27/05/308 al 16/01/309)
Etimologia: Marcello, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino
San Marcello è anche un problema. Anzi, un groviglio di problemi, perché sulla sua figura fanno confusione anche i documenti antichi: Martirologio Romano e Geronimiano, Catalogo Liberiano, Liber pontificalis... E i dati contrastanti si possono capire: quelli di Marcello I erano tempi di sconvolgimento per la vita di tutta la Chiesa, in Roma e altrove, a causa della persecuzione che va sotto il nome dell’imperatore Diocleziano, ma che è stata voluta dal suo “vice”, e poi successore, Galerio (morto nel 311). Secondo il grande storico tedesco Theodor Mommsen e altri studiosi, addirittura Marcello non sarebbe stato vero Pontefice, bensì un semplice prete romano, che per qualche tempo può aver funzionato da reggente della Chiesa, dopo la morte di papa Marcellino nel 304. Ma il pontificato di Marcello I, dopo alcuni anni oscuri, è bene attestato dalle fonti antiche. E di lui si sottolinea il comportamento nel dopo-persecuzione, verso i cosiddetti lapsi (ossia “caduti”, “scivolati”), come si chiamavano i cristiani che per paura avevano rinnegato la fede. Altrove (in Africa, per esempio) molti vogliono escluderli per sempre dalla Chiesa. Marcello non è così severo: li accoglierà, sì, ma soltanto dopo un periodo di penitenza. A questo proposito si cita l’elogio di Marcello dettato da papa Damaso I (366-384): "Manifestò ai lapsi l’obbligo di espiare il loro delitto con lacrime di penitenza: da quei miserabili fu considerato come un terribile nemico... Per il delitto di uno, che anche durante la pace rinnegò Cristo, Marcello è stato deportato, vittima della crudeltà di un tiranno". Il Martirologio Romano, infatti, dice che fu perseguitato e costretto a fare lo stalliere nelle scuderie della posta imperiale, mentre secondo il Liber pontificalis lo mandarono in esilio. Ma queste narrazioni non sono considerate attendibili. Nelle fonti antiche troviamo anche differenti date del pontificato e della morte. Seguendo il Martirologio Romano, oggi la Chiesa commemora Marcello I il 16 gennaio. Sappiamo infine con certezza che egli è stato sepolto nel cimitero detto di Balbina, lungo la via Ardeatina, a Roma.
Etimologia: Marcello, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino
San Marcello è anche un problema. Anzi, un groviglio di problemi, perché sulla sua figura fanno confusione anche i documenti antichi: Martirologio Romano e Geronimiano, Catalogo Liberiano, Liber pontificalis... E i dati contrastanti si possono capire: quelli di Marcello I erano tempi di sconvolgimento per la vita di tutta la Chiesa, in Roma e altrove, a causa della persecuzione che va sotto il nome dell’imperatore Diocleziano, ma che è stata voluta dal suo “vice”, e poi successore, Galerio (morto nel 311). Secondo il grande storico tedesco Theodor Mommsen e altri studiosi, addirittura Marcello non sarebbe stato vero Pontefice, bensì un semplice prete romano, che per qualche tempo può aver funzionato da reggente della Chiesa, dopo la morte di papa Marcellino nel 304. Ma il pontificato di Marcello I, dopo alcuni anni oscuri, è bene attestato dalle fonti antiche. E di lui si sottolinea il comportamento nel dopo-persecuzione, verso i cosiddetti lapsi (ossia “caduti”, “scivolati”), come si chiamavano i cristiani che per paura avevano rinnegato la fede. Altrove (in Africa, per esempio) molti vogliono escluderli per sempre dalla Chiesa. Marcello non è così severo: li accoglierà, sì, ma soltanto dopo un periodo di penitenza. A questo proposito si cita l’elogio di Marcello dettato da papa Damaso I (366-384): "Manifestò ai lapsi l’obbligo di espiare il loro delitto con lacrime di penitenza: da quei miserabili fu considerato come un terribile nemico... Per il delitto di uno, che anche durante la pace rinnegò Cristo, Marcello è stato deportato, vittima della crudeltà di un tiranno". Il Martirologio Romano, infatti, dice che fu perseguitato e costretto a fare lo stalliere nelle scuderie della posta imperiale, mentre secondo il Liber pontificalis lo mandarono in esilio. Ma queste narrazioni non sono considerate attendibili. Nelle fonti antiche troviamo anche differenti date del pontificato e della morte. Seguendo il Martirologio Romano, oggi la Chiesa commemora Marcello I il 16 gennaio. Sappiamo infine con certezza che egli è stato sepolto nel cimitero detto di Balbina, lungo la via Ardeatina, a Roma.
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