lunedì 27 gennaio 2020

Giovanni Prati


(Campo Lomaso, 27 gennaio 1814 – Roma, 9 maggio 1884)
è stato un poeta e politico italiano
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Studiò legge a Padova dove conobbe Aleardo Aleardi; si dedicò prestissimo alla poesia,alla cospirazione politica. Si sposò nel  1834 con  Elisa Bassi, dalla quale ebbe una figlia. La moglie  morì nel  1840.I temi della morte della moglie e dell'affetto per la figlia  ritorneranno frequentemente nelle sue liriche. Pubblicò la prima opera,Poesie, nel 1836. Decise di trasferirsi a Milano nel 1841;qui collaborò con A.Manzoni, T. Grossi, pubblicò l'Edmenegarda, una novella sentimentale , ottenne un grande successo. A  Milano  frequentò il  celebre  salotto  Maffei, punto di incontro  di  letterati, artisti  e  patrioti del Risorgimento, tra i quali G. Verdi.Durante quel soggiorno pubblicò nel 1843  i Canti lirici, i Canti  per il  popolo e le Ballate; nel 1844 dette alle stampe Memorie e lacrime e Nuovi canti. Dal 1845 al 1848 soggiornò, Padova,VeneziaFirenze. Nel 1848, recatosi  a Torino, si  mostrò sostenitore della Monarchia  Sabauda.  Negli  anni  che  precedettero la Prima  Guerra  di Indipendenza, fu animatore del sentimento nazionale e  fautore di Carlo  Alberto di Savoia: per  questo  gli  austriaci  lo  espulsero  dal  Lombardo Veneto,i governi Repubblicani di  Venezia e di Firenze gli rifiutarono l'asilo politico. Furono questi i tempi più difficili e tormentati della  sua vita perché professava i suoi ideali in una terra ostile, tra  uomini  decisamente avversi.  Legato alla  politica  Sabauda tornò a Torino, dove la sua fedeltà fu premiata con la nomina a storiografo della Corona. Nel  1851  sposò  in seconde nozze l'attrice drammatica Lucia Arnaudon, venne eletto nel Parlamento Italiano deputato con  Torino divenuta capitale del Regno d'Italia  nel  1862. A Torino, in via Po al Fiorio, frequentava il Caffè dei Codini e dei Machiavelli insieme a C. Benso Conte di  Cavour, D'Azeglio e Rattazzi. Nel 1863 seguì il  Governo Unitario a Firenze divenuta Capitale, dove  frequentò  i salotti letterari e conobbe G. Verga, A. Fusinato.Strinse anche amicizie letterarie con  M. Rapisardi e  F. Dall'Ongaro. Nel 1871 si trasferì a Roma divenuta capitale d'Italia e nel 1876 venne  nominato  senatore; divenne membro del Ministero della Pubblica Istruzione nel 1878, anno in cui il Ministro Francesco De Sanctis  fondò a Roma l'Istituto Superiore  di  Magistero  del  quale divenne direttore. Durante questi anni la sua poesia  aveva continuato a fluire con la pubblicazione di Armando (1868),  Psiche (1876), Iside (1878).  Morì a  Roma e fu sepolto a Torino, le sue ceneri furono trasferite nel paese natio ricongiunto alla patria.  Dal  1923  le sue spoglie risiedono nella chiesa di Dasindo.

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