venerdì 17 gennaio 2020

Il 3º Festival della canzone italiana


si tenne al salone delle feste del casinò di Sanremo dal 29 al 31 gennaio 1953 alle ore 22 e fu condotto, per la terza volta consecutiva, da Nunzio Filogamo.
A partire da questa edizione viene introdotta l'esibizione doppia delle canzoni, con ogni brano che viene presentato da due artisti diversi; l'esibizione doppia delle canzoni verrà mantenuta fino all'edizione del 1971 (con l'eccezione di quella del 1956) e ripresa in quelle del 1990 e 1991 (anche se in questi ultimi due casi si trattava solo di cover di ospiti stranieri fuori concorso, abbinati agli artisti italiani in gara).
La favorita Nilla Pizzi, accompagnata dal Doppio Quintetto Vocale (abbinata a Teddy Reno, accompagnato dal Quartetto Stars) non riuscì a sorpresa ad aggiudicarsi la terza vittoria di fila con la canzone Campanaro (classificatasi seconda) in quanto fu battuta dall'accoppiata Carla Boni-Flo Sandon's, che si aggiudicarono la kermesse con il brano Viale d'autunno.
Ma il brano di questa edizione rimasto maggiormente impresso nell'immaginario popolare fu Vecchio scarpone, cantato da Gino Latilla (accompagnato dal Doppio Quintetto Vocale) e da Giorgio Consolini, divenuta una canzone simbolo dello sciovinismo patriottico italiano a tal punto che fu accusato dalla sinistra dell'epoca di operare una malcelata apologia malinconico-nostalgica del regime fascista. Il brano si classificò terzo a pari merito con Lasciami cantare una canzone, cantata da Achille Togliani e Teddy Reno.

Nessun commento:

Posta un commento

La testa del chiodo