Uno
dei personaggi più importanti del fumetto italiano è il Signor
Bonaventura, nato dalla geniale fantasia del attore di teatro Sergio
Tofano (in arte Sto) e che venne pubblicato all'interno delle pagine del
Corriere dei Piccoli il 28 ottobre 1917, fino al 1943. Il suo successo
dura fino a oggi e da molti è considerato una icona della letteratura
italiana per ragazzi, al pari di Pinocchio e di altri classici. Sul
Corriere dei Piccoli degli anni '80 il signor Bonaventura è comparso
con nuove storie e una rielaborazione grafica, ad opera del noto
disegnatore Carlo Peroni, mentre nel 2000 e 2002, sono stati realizzati
due brevi cartoni animati in grafica 3d da Gilberto Tofano e Marco
Bigliazzi, premiatoi al Festival di Dervio. Come
per Bilbolbul, Quadratino, Fortunello e altri personaggi del Corriere
dei Piccoli, anche le storie del signor Bonaventura vengono raccontate
tramite una didascalia sotto la vignetta, in rima baciata che inizia
quasi sempre con la frase ”Qui comincia la sventura del signor
Bonaventura...”. Il racconto era racchiuso in una pagina composta da
otto vignette, mentre i disegni con dei semplici tratti, trasmettevano
tutta la purezza naif del personaggio e della sua epoca, con palazzi e
strade stilizzate prive di automobili e traffico. Il
signor Bonavenura è caratterizzato da una stravagante marsina di colore
rosso, un cappello a bombetta e dei pantaloni bianchi molto larghi. Nel
corso delle sue avventure viene sempre accompagnato da uno strano cane
bassotto di colore giallo, che molto spesso si rivela un protagonista
determinante per lo sviluppo degli eventi. All'inizio di ogni storia, il
signor Bonaventura è sempre povero e affamato, in cerca di qualche
occupazione o qualche modo per sbarcare il lunario, ma grazie alla sua
generosità e ad una buona dose di coincidenze fortuite, riesce sempre a
togliere dai guai qualche persona benestante e ad essere ricompensato
con “un milione”, che nel dopoguerra vista l'inflazione è diventata
l'astronomica cifra di “un miliardo” di lire. Un personaggi di rilievo è
l'immancabile nemico Barbariccia, un tipetto calvo, vestito di verde e
con una strana barbetta, che invidioso di Bonaventura trama sempre
qualche dispetto. Immancabilmente le malefatte gli si ritorcono contro.
Il più delle volte a ricompensare il signor Bonaventura è il ricchissimo
e vanitoso Cecè, sempre vittima di qualche guaio o brutta figura
imminente, che potrebbe ledere la sua immagine agli occhi delle belle
signore. Per fortuna le situazioni rocambolesche di Bonaventura vanno
sempre a suo vantaggio e per questo, ricompensa il suo salvatore con un
milione. Così accade anche con re, baroni o duchi di qualche fantomatico
regno o principato. Talvolta nelle filastrocche compare anche suo
figlio Pizzirì, identico a lui in tutto, salvo il fatto che è più
piccolo. Intorno
agli anni venti, nascevano alcuni prototipi di motoveicoli alquanto
bizzarri, come ad esempio la motoruota. In una storia del 26 ottobre del
1924, troviamo il signor Bonaventura alle prese con questo strano
veicolo. Il nostro simpatico personaggio, insieme al bassotto giallo, si
avventurano presso un scosceso sentiero di campagna, dove però si
incastra fra i legni di uno steccato. La motoruota di gomma continua la
sua corsa, fino ad arrivare al mare proprio quando il bellissimo Cecè
stava per affogare, dopo aver fatto il vanesio agli occhi di una
maestrina. L'enorme copertone risulterà provvidenziale, perché fungerà
da salvagente portano in salvo il ricco benefattore, che ricompenserà
Bonaventura con l'immancabile milione.
Sergio Tofano, noto anche con lo pseudonimo di Sto
(Roma, 20 agosto 1886 – Roma, 28 ottobre 1973),
è stato un attore, disegnatore, umorista, drammaturgo, regista, sceneggiatore, illustratore, scenografo, costumista, scrittore e docente italiano.
(Roma, 20 agosto 1886 – Roma, 28 ottobre 1973),
è stato un attore, disegnatore, umorista, drammaturgo, regista, sceneggiatore, illustratore, scenografo, costumista, scrittore e docente italiano.
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