martedì 5 novembre 2019

Storia del fumetto 7


 

IL SIGNOR BONAVENTURA

Uno dei personaggi più importanti del fumetto italiano è il Signor Bonaventura, nato dalla geniale fantasia del attore di teatro Sergio Tofano (in arte Sto) e che venne pubblicato all'interno delle pagine del Corriere dei Piccoli il 28 ottobre 1917, fino al 1943. Il suo successo dura fino a oggi e da molti è considerato una icona della letteratura italiana per ragazzi, al pari di Pinocchio e di altri classici. Sul Corriere dei Piccoli degli anni '80 il signor Bonaventura è comparso con nuove storie e una rielaborazione grafica, ad opera del noto disegnatore Carlo Peroni, mentre nel 2000 e 2002, sono stati realizzati due brevi cartoni animati in grafica 3d da Gilberto Tofano e Marco Bigliazzi,  premiatoi al Festival di Dervio. Come per Bilbolbul, Quadratino, Fortunello e altri personaggi del Corriere dei Piccoli, anche le storie del signor Bonaventura vengono raccontate tramite una didascalia sotto la vignetta, in rima baciata che inizia quasi sempre con la frase ”Qui comincia la sventura del signor Bonaventura...”. Il racconto era racchiuso in una pagina composta da otto vignette, mentre i disegni con dei semplici tratti, trasmettevano tutta la purezza naif del personaggio e della sua epoca, con palazzi e strade stilizzate prive di automobili e traffico. Il signor Bonavenura è caratterizzato da una stravagante marsina di colore rosso, un cappello a bombetta e dei pantaloni bianchi molto larghi. Nel corso delle sue avventure viene sempre accompagnato da uno strano cane bassotto di colore giallo, che molto spesso si rivela un protagonista determinante per lo sviluppo degli eventi. All'inizio di ogni storia, il signor Bonaventura è sempre povero e affamato, in cerca di qualche occupazione o qualche modo per sbarcare il lunario, ma grazie alla sua generosità e ad una buona dose di coincidenze fortuite, riesce sempre a togliere dai guai qualche persona benestante e ad essere ricompensato con “un milione”, che nel dopoguerra vista l'inflazione è diventata l'astronomica cifra di “un miliardo” di lire. Un personaggi di rilievo è l'immancabile nemico Barbariccia, un tipetto calvo, vestito di verde e con una strana barbetta, che invidioso di Bonaventura trama sempre qualche dispetto. Immancabilmente le malefatte gli si ritorcono contro. Il più delle volte a ricompensare il signor Bonaventura è il ricchissimo e vanitoso Cecè, sempre vittima di qualche guaio o brutta figura imminente, che potrebbe ledere la sua immagine agli occhi delle belle signore. Per fortuna le situazioni rocambolesche di Bonaventura vanno sempre a suo vantaggio e per questo, ricompensa il suo salvatore con un milione. Così accade anche con re, baroni o duchi di qualche fantomatico regno o principato. Talvolta nelle filastrocche compare anche suo figlio Pizzirì, identico a lui in tutto, salvo il fatto che è più piccolo. Intorno agli anni venti, nascevano alcuni prototipi di motoveicoli alquanto bizzarri, come ad esempio la motoruota. In una storia del 26 ottobre del 1924, troviamo il signor Bonaventura alle prese con questo strano veicolo. Il nostro simpatico personaggio, insieme al bassotto giallo, si avventurano presso un scosceso sentiero di campagna, dove però si incastra fra i legni di uno steccato. La motoruota di gomma continua la sua corsa, fino ad arrivare al mare proprio quando il bellissimo Cecè stava per affogare, dopo aver fatto il vanesio agli occhi di una maestrina. L'enorme copertone risulterà provvidenziale, perché fungerà da salvagente portano in salvo il ricco benefattore, che ricompenserà Bonaventura con l'immancabile milione. 


Sergio Tofano, noto anche con lo pseudonimo di Sto
(Roma, 20 agosto 1886Roma, 28 ottobre 1973),
è stato un attore, disegnatore, umorista, drammaturgo, regista, sceneggiatore, illustratore, scenografo, costumista, scrittore e docente italiano

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