Vergine e martire
Tutti
i fondatori, uomini e donne, dei " titoli " delle basiliche romane sono
stati soppressi nel Calendario universale della Chiesa, perché non si
può affermare che siano stati Martiri o confessori della fede, ma
soltanto persone benefiche che hanno donato alla Chiesa le case o i
palazzi diventati più tardi basiliche. Soltanto il nome di Santa Cecilia è restato alla data tradizionale. Soltanto
la memoria di Santa Cecilia è stata conservata, per quanto anche la sua
figura presenti simili gravi difficoltà storiche. Si
dice - ma è soltanto un " si dice " - che questa doppia eccezione nei
confronti di Santa Cecilia, sia do-vuta a una particolare insistenza, in
occasione del Concilio ecumenico Vaticano Il, del Papa Giovanni XXIII. Ed
è certo che, senza il nome di Santa Cecilia, venerata come Martire e
onorata come patrona dei musicisti, il Calendario sarebbe risultato un
po' più povero, mentre il rigore storico non avrebbe guadagnato un gran
che. Perché due fatti almeno sono certi ed eloquenti: che il " titolo "
basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno
313, cioè all'età di Costantino. E che la festa della Santa veniva già
celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545. Altra
circostanza non priva di significato è che Cecilia venne sepolta nelle
Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta "
Cripta dei Papi ". Più tardi, il Papa Pasquale I, grande devoto della
Santa, ne trasferì il corpo nella cripta della basilica trasteverina. Alla
fine del '500, il sarcofago venne aperto, e il corpo della Santa
apparve in eccezionale stato di conservazione, avvolto in un abito di
seta e d'oro. Il Maderna scolpì allora la celebre statua in marmo, a
fedele riproduzione - così si disse - dell'aspetto e della posizione del
corpo dell'antica Martire. Tutto
il resto è opinabile, sul conto della donna devota che dette il proprio
nome alla basilica romana, e che probabilmente regalò alla Chiesa un
fabbricato di sua proprietà; sulla fanciulla alla quale una celebre
passione -che è però un testo letterario più che storico - attribuisce
una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture
e conclusesi con il taglio della testa, che tre colpi di spada non
riuscirono a distaccare. Resterebbe
da spiegare come mai, dalla fine del Medioevo, la Santa Romana sia
stata considerata musicista e patrona di musicisti, quale è ormai
universalmente nota. Anche ciò si spiega con un passo della leggendaria
Passione, in cui si dice che " mentre gli organi suonavano, ella cantava
nel suo cuore soltanto per il Signore ". Nella
stessa maniera, non soltanto i musicisti, ma tutte le creature
dovrebbero, prima d'ogni altra cosa, dar lode a Dio datore di tutte le
grazie, compresa quella dell'arte.
Patronato: Musicisti, CantantiEtimologia: Cecilia = dal nome di famiglia romana
Emblema: Giglio, Organo, Liuto, Palma
Autore: Piero Bargellini
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