T’amo come colui che sol comprende
ogni fiamma gentil che m’arde il core
come quei che del vero ognor sia accende,
di cui riflette l’immenso fulgore.
T’amo come colui che tutto intende
l’arcano senso di un celeste ardore,
d’un ardor ch’è sublime e che mi rende
del fato e di me stessa alfin maggiore.
Oh! come è bello il riposar lo stanco
pensier dolente in una dolce imago,
quando la speme e l’avvenir vien manco.
Di vulgari diletti io non m’appago:
e a te pensando oblierei financo
l’arte dei carmi, ond’è il mio cor sì vago.
Laura Battista
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