Bethsaida di Galilea - Patrasso (Grecia), ca. 60 dopo Cristo
Fratello
di Simon Pietro e pescatore insieme a lui, fu il primo tra i
discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore Gesù
presso il Giordano, lo seguì e condusse da lui anche suo fratello.
Dopo la Pentecoste si dice abbia predicato il Vangelo nella regione
dell’Acaia in Grecia e subíto la crocifissione a Patrasso. La Chiesa
di Costantinopoli lo venera come suo insigne patrono. Tra
gli apostoli è il primo che incontriamo nei Vangeli: il pescatore
Andrea. Il Vangelo di Giovanni ce lo mostra con un amico mentre segue
la predicazione del Battista; il quale, vedendo passare Gesù da lui
battezzato il giorno prima, esclama: "Ecco l’agnello di Dio!". Parole
che immediatamente spingono Andrea e il suo amico verso Gesù: lo
raggiungono, gli parlano e Andrea corre poi a informare il fratello:
"Abbiamo trovato il Messia!". Poco dopo, ecco pure Simone davanti a
Gesù; il quale "fissando lo sguardo su di lui, disse: “Tu sei Simone,
figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa”". Questa è la presentazione. Poi
viene la chiamata. I due fratelli sono tornati al loro lavoro di
pescatori sul “mare di Galilea”: ma lasciano tutto di colpo quando
arriva Gesù e dice: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini". Troviamo
poi Andrea nel gruppetto – con Pietro, Giacomo e Giovanni – che sul
monte degli Ulivi, “in disparte”, interroga Gesù sui segni degli ultimi
tempi: e la risposta è nota come il “discorso escatologico” del
Signore, che insegna come ci si deve preparare alla venuta del Figlio
dell’Uomo "con grande potenza e gloria". Infine, il nome di Andrea
compare nel primo capitolo degli Atti con quelli degli altri apostoli
diretti a Gerusalemme dopo l’Ascensione. E
poi la Scrittura non dice altro di lui, mentre ne parlano alcuni
testi apocrifi, ossia non canonici. Uno di questi, del II secolo,
pubblicato nel 1740 da L.A. Muratori, afferma che Andrea ha
incoraggiato Giovanni a scrivere il suo Vangelo. E un testo copto
contiene questa benedizione di Gesù ad Andrea: "Tu sarai una colonna
di luce nel mio regno, in Gerusalemme, la mia città prediletta. Amen".
Lo storico Eusebio di Cesarea (ca. 265-340) scrive che Andrea predica
il Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale. Poi, passato in
Grecia, guida i cristiani di Patrasso. E qui subisce il martirio per
crocifissione: appeso con funi a testa in giù, secondo una tradizione,
a una croce in forma di X; quella detta poi “croce di Sant’Andrea”.
Questo accade intorno all’anno 60, un 30 novembre. Nel
357 i suoi resti vengono portati a Costantinopoli; ma il capo, tranne
un frammento, resta a Patrasso. Nel 1206, durante l’occupazione di
Costantinopoli (quarta crociata) il legato pontificio cardinale Capuano,
di Amalfi, trasferisce quelle reliquie in Italia. E nel 1208 gli
amalfitani le accolgono solennemente nella cripta del loro Duomo. Quando
nel 1460 i Turchi invadono la Grecia, il capo dell’Apostolo viene
portato da Patrasso a Roma, dove sarà custodito in San Pietro per cinque
secoli. Ossia fino a quando il papa Paolo VI, nel 1964, farà
restituire la reliquia alla Chiesa di Patrasso.
Patronato: Pescatori
Etimologia: Andrea = virile, gagliardo, dal greco
Emblema: Croce decussata, Rete da pescatore
Autore: Domenico Agasso
Etimologia: Andrea = virile, gagliardo, dal greco
Emblema: Croce decussata, Rete da pescatore
Autore: Domenico Agasso
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