sabato 23 novembre 2019

Il fanciullo e l'augellino

Cadde un tenero augellino
Nelle man d'un fanciullino,
Che gli avvolge un filo al piede
E ne regge i brevi voli;
Indi apprestagli in mercede
Lauta mensa di pignoli.
Schiavitù certo leggera;
Ma l'augello ha cotal cera
Che il diresti un infelice.
"Perchè mesto?quel gli dice,
Fil di lino t'inquieta?
Io tel cangio in fil di seta"
L'augellino è mesto ancora;
E il fanciul gli pone allora
Laccio al piè di puro argento,
Ma l'augel non è contento.
Cangio alfin l'argento in oro
Di finissimo lavoro;
E dicea:con la catena
non dei vivere più in pena.
Gli rispose l'augellino:
O metallo, o seta, o lino
Al mio piè d'intorno sia,
Io son sempre in prigionia.
V'ha taluno, io non l'ignoro,
Che per aurei lacci impazza;
Sempre è laccio un laccio d'oro;
Io non son di quella razza.


Aurelio Bertola.

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