lunedì 18 novembre 2019

Attilio Bertolucci



(S. Prospero Parmense, 18 /11/ 1911 – Roma, 14/ 06/ 2000)
è stato un poeta italiano, padre dei registi
Bernardo Bertolucci e Giuseppe Bertolucci.
Nato a pochi chilometri a est di Parma, in una famiglia della media borghesia agraria, Bertolucci trascorre l'infanzia prima nel podere di Antognano, a sud ovest della città, poi dal 1921 in quello di Baccanelli, sempre nella immediata periferia di Parma. La famiglia del padre Bernardo proviene dall'Appennino parmense, quella della madre, Maria Rossetti, ha origini piacentine. Attilio è il quintogenito ma tra i fratelli l'unico sopravvissuto è Ugo. Frequenta le scuole elementari cominciando a scrivere poesie già a sette anni. Frequenta la classe ginnasiale presso il Convitto Nazionale "Maria Luigia" di Parma, dove si appassiona alla musica di Verdi e stringe amicizia con Cesare Zavattini e Pietro Bianchi, i quali lo coinvolgeranno nel loro amore per il cinema. Compiuti gli studi superiori, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Parma sostenendo però solo due esami. Nel 1935 si trasferisce a Bologna passando alla Facoltà di Lettere. Si laurea nel 1938 e nello stesso anno si sposa con una compagna di liceo, Ninetta Giovanardi, con la quale l'amore era sbocciato qualche anno prima durante le vacanze a Forte dei Marmi, la spiaggia più elegante del momento. Comincia ad insegnare italiano e storia dell'arte presso il Convitto Nazionale "Maria Luigia", ma nel frattempo ha già pubblicato due raccolte di poesie: "Sirio" (1929) e "Fuochi in novembre" (1934). In quegli anni Parma è città intellettualmente vivace: nei suoi caffè Attilio incontra letterati e uomini di cultura. Intanto collabora a varie riviste e dirige la collezione di poeti stranieri "La Fenice". Bertolucci va ad abitare in città con la moglie, alternandovi soggiorni nel podere di Baccanelli e continuando la sua attività di poeta. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 la famiglia Bertolucci, che è stata arricchita dalla nascita del primogenito Bernardo, trova rifugio a Casarola, salvandosi da un rastrellamento tedesco nell'estate dell'anno successivo.Nel 1945 riprende intensa la collaborazione con la Gazzetta di Parma, iniziata fin dal 1928, per la quale si occupa soprattutto di cinema ed arte. Nel 1947 nasce il secondogenito Giuseppe. Il 1951 è un anno significativo: si trasferisce a Roma, seguito a distanza di qualche mese dalla moglie e pubblica la terza raccolta di liriche, "La capanna indiana", entra in contatto con il mondo del cinema della radio e della nascente televisione, collaborando a programmi Rai e sceneggiature televisive. Ma prosegue anche la sua attività di giornalista per le riviste "Paragone", "Nuovi Argomenti", "La Fiera Letteraria", "L'Approdo letterario" e, fino al 1954, il mestiere di insegnante di storia dell'arte a Roma.  Nel 1957 Bertolucci contribuisce alla rinascita, a Parma, della rivista di lettere e arti "Palatina" di importanza nazionale, ma con un comitato di redazione composto unicamente da intellettuali parmigiani. Tre anni prima, nel 1954 fu chiamato dal primo presidente dell'Eni, Enrico Mattei a dirigere la rivista aziendale "Il gatto selvatico" (1955-1964) alla quale chiamò a collaborare, accanto a grandi firme del giornalismo, anche poeti e scrittori. Bertolucci ne mantiene la direzione fino al 1965. Anche a causa di problemi di salute, la residenza nella Capitale si alterna con i soggiorni estivi a Parma, soprattutto a Casarola, e le vacanze nella casa di Tellaro, in Liguria. Nel 1971 esce la raccolta "Viaggio d'inverno", nel 1984 il primo libro del poema narrativo "La camera da letto", a cui si è dedicato fin dal 1955, e nel 1988 il secondo. Nel 1990 Bertolucci unisce in un solo volume, "Le poesie", tutti i testi delle raccolte precedenti e l'anno successivo una scelta di saggi critici, "Aritmie". Nel 1993 compone una nuova raccolta, "Alle sorgenti del Cinghio", e nel 1997 l'ultima, "La lucertola di Casarola". Attilio Bertolucci muore nella sua casa di via Carini a Roma  assistito dalla moglie e dai due figli. È sepolto a Parma, nella Cappella di famiglia del cimitero cittadino della Villetta.

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