domenica 2 luglio 2017

Wisława Szymborska


Wisława Szymborska
(Kórnik, 2 luglio 1923Cracovia, 1° febbraio 2012)
è stata una poetessa e saggista polacca.
Premiata con il Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni. In Polonia, i suoi volumi raggiungono cifre di vendita che rivaleggiano con quelle dei più notevoli autori di prosa. Szymborska utilizza espedienti retorici quali l'ironia, il paradosso, la contraddizione, per illustrare i temi filosofici e le ossessioni sottostanti. Benché molte delle sue poesie siano lunghe una pagina appena, esse toccano spesso argomenti di respiro etico che riflettono sulla condizione delle persone, sia come individui che come membri della società umana. Nel 1931 Szymborska si trasferì con la famiglia a Cracovia, città alla quale è stata sempre legata: vi ha studiato, vi ha lavorato e vi ha sempre soggiornato, da allora fino alla morte. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1939, continuò gli studi liceali sotto l'occupazione tedesca, seguendo corsi clandestini e conseguendo il diploma nel 1941. A partire dal 1943, lavorò come dipendente delle ferrovie e riuscì a evitare la deportazione in Germania come lavoratrice forzata. In questo periodo cominciò la sua carriera di artista, con delle illustrazioni per un libro di testo in lingua inglese. Cominciò inoltre a scrivere storie e, occasionalmente, poesie. Sempre a Cracovia,  cominciò nel 1945 a seguire in un primo momento i corsi di letteratura polacca, per poi passare a quelli di sociologia, presso l'Università Jagellonica, senza però riuscire a terminare gli studi: nel 1948 fu costretta ad abbandonarli a causa delle sue scarse possibilità economiche. Nel 1948 sposò Adam Włodek, dal quale divorziò nel 1954. In quel periodo, lavorava come segretaria per una rivista didattica bisettimanale e come illustratrice di libri. In seguito si sposò con lo scrittore e poeta Kornel Filipowicz, che morì nel 1990. La sua prima poesia, Szukam słowa (Cerco una parola), fu pubblicata nel marzo 1945 sul quotidiano «Dziennik Polski». Le sue poesie furono pubblicate con continuità su vari giornali e periodici per parecchi anni; la prima raccolta Dlatego żyjemy (Per questo viviamo) venne pubblicata molto più tardi, nel 1952, quando la poetessa aveva 29 anni.  Anche la poetessa-Szymborska cercò in seguito di adattarsi al realismo socialista: il primo volume di poesie del 1952 contiene infatti testi dai titoli come Lenin oppure Per i giovani che costruiscono Nowa Huta, che parla della costruzione di una città industriale nei pressi di Cracovia. Aderì anche al PZPR  «partito operaio unito polacco»), del quale fu membro fino al 1960. Dal 1953 al 1966 fu redattrice del settimanale letterario di Cracovia  («Vita letteraria»), al quale ha collaborato come esterna fino al 1981. Sulle pagine di questa pubblicazione è apparsa la serie di saggi (Letture facoltative), che sono state successivamente pubblicate, a più riprese, in volume. Nel 1957 fece amicizia con Jerzy Giedroyc, editore dell'influente giornale degli emigranti polacchi «Kultura», pubblicato a Parigi, al quale contribuì anche lei. Il successo letterario arrivò con la terza raccolta poetica, (Appello allo Yeti), del 1957. Dal 1981 al 1983, fu redattrice del mensile di Cracovia «Pismo». Negli anni ottanta intensificò le sue attività oppositive, collaborando al periodico samizdat «Arka» con lo pseudonimo «Stanczykówna» e a «Kultura». Si impegnò per il sindacato clandestino Solidarność. Nel 1996 è stata insignita del Premio Nobel per laletteratura «per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà». Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue. Szymborska preferiva usare il verso libero nelle sue poesie. Dopo diversi mesi di malattia, il 1 febbraio 2012, Szyborska è scomparsa nel sonno presso la sua casa a Cracovia.

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