martedì 11 luglio 2017

John Quincy Adams


 















 
(Braintree, 11 luglio 1767Washington,23 febbraio1848) è stato un politico statunitense, 6º Presidente degli Stati Uniti d'America, e figlio di John Adams, secondo Presidente degli USA. John nacque nel Massachusetts, da John Adams, allora avvocato trentunenne, e da Abigail Adams, figlia di William Smith, ministro della Chiesa Congregazionalista, e di Elizabeth Quincy, figlia a sua volta del colonnello John Quincy, in memoria del quale il neonato prese il nome. Era il figlio secondogenito della coppia, la quale ebbe in totale 5 figli. Nel 1779 il padre, campione dell'indipendenza americana nei confronti della madrepatria inglese, fu inviato dal Congresso Continentale come plenipotenziario a Parigi, per meglio definire l'alleanza tra le colonie ribelli e la corte francese, portando con sé il giovane figlio, che aveva appena 12 anni. Poco tempo dopo, quattordicenne, John Quincy Adams accompagnò il diplomatico statunitense Francis Dana a San Pietroburgo, capitale della Russia, in una missione che aveva lo scopo di ottenere il riconoscimento del nuovo stato dell'America del Nord da parte della zarina Caterina II. A Parigi, Adams ebbe occasione di studiare all'università della Sorbona, per poi completare la sua istruzione nei Paesi Bassi, dove John Adams era stato inviato come plenipotenziario, frequentando l'Università di Leida. Durante questo suo periodo oltremare divenne molto pratico nel parlare francese e olandese e trascorse diversi periodi di soggiorno in Finlandia, Svezia, Danimarca e Germania. Al ritorno negli USA, il giovane Adams completò gli studi all'Università di Harvard, dove studiò soprattutto l'arte e la scienza politica; qui, inoltre, insegnò retorica tra il 1806 e il 1809. Era di religione puritana. Ben presto il giovane Adams si appassionò di politica: infatti nel 1784 fu nominato ministro nei Paesi Bassi, a L'Aia, per poi essere trasferito a Berlino nel 1797, dove, in qualità di diplomatico, due anni dopo revisionò il trattato di commercio tra Stati Uniti e Regno di Prussia. Rimasto in Germania fino al 1801, il diplomatico statunitense, rientrato in patria, fu eletto al Senato tra le fila dei federalisti, il partito politico facente capo al padre e dissoltosi dopo la presidenza di quest'ultimo. Nel 1808, infatti, il giovane Adams aderì al Partito Democratico-Repubblicano, fondato da Thomas Jefferson, grande avversario politico del padre, i cui valori fondanti erano il nazionalismo e l'agrarianismo in campo politico interno e l'isolazionismo in politica estera. Accreditato dal presidente James Madison come ambasciatore statunitense in Russia nel 1809, John Quincy Adams ebbe un incarico delicato, perché allora il Paese, l'unico a non aver aderito al blocco continentale imposto da Napoleone all'Europa per distruggere l'economia britannica, era il solo con il quale gli Stati Uniti potevano commerciare. Presente durante la terribile campagna di Russia di Napoleone nel 1812, Adams partecipò inoltre ai negoziati di pace con il Regno Unito che portarono alla ratifica del trattato di Gand del 23 dicembre 1814, accordo che pose fine alla guerra del 1812 tra inglesi e statunitensi. L'anno dopo fu ministro a Londra e Parigi, esercitando questo ufficio per un anno, finché venne richiamato in patria. Infatti nel 1817 fu nominato Segretario di Stato dal presidente James Monroe. In questa veste, il 22 febbraio 1819 negoziò con la Spagna il trattato Adams-Onís, che prevedeva la cessione della Florida dalla Spagna agli Stati Uniti, in cambio della rinuncia di questi ultimi a qualsiasi rivendicazione sul Texas. Il trattato segnò la fine dell'influenza spagnola sul continente nordamericano. Ebbe inoltre una parte rilevante nella stesura del testo della cosiddetta Dottrina Monroe, annunciata dal presidente al Congresso il 2 dicembre 1823, in cui gli Stati Uniti annunciavano il divieto per le potenze europee di intervenire militarmente sul continente americano e al contempo il disinteresse per le vicende interne degli Stati del Vecchio continente. Questa enunciazione avrebbe rappresentato per quasi un secolo il pilastro della politica estera americana. Nel novembre del 1824 John Quincy Adams si candidò alle elezioni presidenziali avendo come sfidante Andrew Jackson: poiché però nessuno dei due candidati ottenne né la maggioranza dei voti popolari né quella assoluta dei Grandi Elettori, come previsto dal XII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America, fu la Camera dei Rappresentanti a dover scegliere il nuovo capo dello Stato, optando per John Quincy Adams. Fu il primo ed unico caso nella Storia degli Stati Uniti d'America dove il presidente fu scelto in questo modo. Insediatosi il 4 marzo 1825, il nuovo presidente iniziò il suo mandato continuando l'applicazione della Dottrina Monroe, (contro la quale incontrò tuttavia una forte opposizione interna) e attuando il "sistema americano" ideato da Henry Clay (che fu nominato Segretario di Stato), teso a dare all'economia statunitense un'organica autosufficienza. In politica estera, infatti, il presidente americano fece trasferire a ovest le tribù dei nativi americani, rafforzò la presenza statunitense in America Latina, ottenendo l'ammissione delle navi americane nei porti delle Indie occidentali e negoziò con la Russia un confine favorevole sulla costa nord - occidentale. In ambito interno, John Quincy Adams riuscì a far approvare nel 1828 il Tariff Act, che innalzava le tariffe doganali per proteggere la nascente industria americana dalla concorrenza straniera, estendendole anche ai prodotti agricoli del Sud, come la canapa e il cotone. Questa norma, se da una parte danneggiò l'aristocrazia agraria sudista e la massa di piccoli farmers del West, dall'altra privilegiò l'Est del Paese, a tendenza imprenditoriale e finanziaria, favorendo il potenziamento dell'industria americana. Le resistenze dello Stato della Carolina del Sud a questo progetto economico però furono talmente forti che lo stesso vicepresidente di Quincy Adams, John Calhoun, si pose a capo delle rimostranze, elaborando addirittura la teoria della "nullificazione": qualora il governo federale avesse leso i diritti dei singoli Stati, lo Stato interessato avrebbe potuto nullificare, ossia non adottare i provvedimenti federali. Le fratture delle diverse correnti presenti all'interno del Partito Democratico-Repubblicano portarono alla dissolvenza dello stesso partito, scissosi in due parti: il Partito Democratico, guidato dal vecchio rivale del presidente Andrew Jackson e originario della corrente progressista, e i Repubblicani Nazionali, coagulatisi intorno al presidente e a Clay, che poi sarebbe divenuto il Partito Whig, a sua volta sviluppatosi nel 1854 nel moderno Partito Repubblicano. Il frazionamento della sua formazione politica portò all'indebolimento dello stessa posizione di John Quincy Adams, il quale, ripresentatosi alle elezioni presidenziali come candidato dei Repubblicani Nazionali, venendo però sconfitto da Jackson, che ricevette l'appoggio dei piccoli agricoltori del West e degli agrari del Sud, divenendo nel 1829 il nuovo presidente degli Stati Uniti. Dopo la sconfitta alle elezioni, Adams decise di ritirarsi nella fattoria di famiglia a Braintree, ma dal 1831 si ridedicò alla politica, venendo eletto deputato del Massachusetts al Congresso, carica che gli fu confermata fino alla morte. Alacre e importante fu la sua attività parlamentare: presidente del Committee on Manifactures, redasse in gran parte il fortemente protezionistico Tariff Act del 14 luglio 1832 (ritenuto una fra le varie cause che condussero alla successiva Guerra di Secessione del 1861-65); tentò vanamente di far abolire la schiavitù; contribuì alla nascita dello Smithsonian Institute; infine nel 1839 prese parte attiva al caso dell'Amistad, difendendo gli schiavi ribelli davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti, ottenendo il loro proscioglimento. Fu uno degli oppositori della Massoneria. Morì all'età di 80 anni: venne sepolto presso la United First Parish Church di Quincy, nel Massachusetts, accanto alla madre ed al padre.

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