Racconta la storia della visita in territorio padovano
di Enrico IV imperatore dei Romani, della moglie l’Imperatrice Berta e
di una povera contadina che portava lo stesso nome. Mentre l’imperatrice
vestita con abiti semplici e poco vistosi, si recava in visita alla
chiesa episcopale per assistere alla messa, una donna che veniva dalla
campagna la osservò a lungo. La contadina, anch’essa chiamata Berta,
raccontò alle compagne che la regina non possedeva abiti preziosi ed era
vestita assai poveramente; pensò così di regalare all’Imperatrice il
suo filo per rammendare gli abiti. Berta si presentò a corte, ed in
ginocchio disse: “Signora, se non vi dispiace, vi donerei
volentieri il mio filo per aggiustare il vostro abito”. La nobildonna
stupita dal gesto e dalla sincerità della contadina, ordinò ai suoi
soldati di accettare il filo e di donare a Berta e a suo marito, tanto
terreno quanto il filo ne potesse contenere.
Udito lo straordinario racconto, altre donne, si precipitarono con
altre matasse di filo dalla regina. Ma in questa circostanza la sovrana
si rivolse a loro con un detto che ancora oggi pronunciamo per alludere
ad un passato che si perde nella notte dei tempi: “E’ finito il tempo in cui Berta filava“.
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