Sarah Margaret Fuller Ossoli
è stata una scrittrice, giornalista e patriota italiana.
Nata a Cambridgeport, di Cambridge nel Massachusetts
Margaret è figlia di Timothy Fuller, importante avvocato e politico
locale, il quale le impartisce una rigida educazione, soprattutto
improntata allo studio dei classici greci e latini. Ciò
influenzerà fortemente le sue inclinazioni verso le tematiche
dell'indipendenza e dell'emancipazione femminili, ma contribuirà a
relegarla nel più assoluto isolamento delle compagne di scuola che la
considerano saccente,arrogante e antipatica. L'educazione
di Margaret procederà in una scuola privata e, autonomamente, con le
traduzioni di testi in tedesco, francese e italiano che le consentiranno
di impadronirsi delle tre lingue europee. Nel 1833 il padre decide di trasferirsi in una casa di campagna nei dintorni di Groton dove, due anni dopo, morirà colpito dal colera, lasciando i familiari senza mezzi di sostentamento. Allo scopo di aiutare la famiglia, Margaret accantona temporaneamente le ambizioni letterarie per iniziare un quadriennio (1836-1839) d'insegnamento prima a Boston e, poi, a Providence. Ben presto si associa alle idee del trascendentalismo, diviene amica del poeta Ralph Waldo Emerson e, dal 1840 al 1842, viene chiamata a dirigere la rivista politico-lettararia "The Dial", sulla quale pubblica il suo primo saggio "Il grande processo: l'uomo contro gli uomini, la donna contro le donne". Nel 1843 si dedica alla produzione letteraria, inserendo le sue teorie progressiste e femministe ante litteram nell'opera "Estate sui laghi nel 1843" che, pubblicata l'anno successivo, le procurerà un certa notorietà e l'assunzione come giornalista nel "New York Tribune". È
la prima donna ad essere assunta come giornalista da un giornale
importante. Continua la sua attività di letterata con l'opera "La donna nell'Ottocento" (1845). Dalle pagine del "New York Tribune", insiste sulla necessità di una maggiore emancipazione femminile, sia politica che sociale. Nel 1846 il suo giornale è in piena lotta editoriale con il concorrente "New York Herald" che ha inviato un proprio corrispondente in Europa
per intervistare i celebri intellettuali dell'epoca e per seguire le
idee libertarie e repubblicane che, in quegli anni, scuotevano le
ancestrali fondamenta politiche del vecchio continente. L'invio di un corrispondente in Europa anche per il "New York Tribune"
diviene indispensabile e la scelta cade su Margaret Fuller che, oltre
oltre ad essere molto amata dai lettori per la sua capacità descrittiva e
la sua vena polemica, conosce buona parte delle lingue europee. Preceduta dalla sua fama, giunge a Londra ove è accolta calorosamente da un folto gruppo di intellettuali e politici tra cui Giuseppe Mazzini, del quale diverrà grande amica. La sua prima intervista importante è quella al celebre filosofo Thomas Carlyle,
cui non nasconderà la delusione per le sue idee retrive e
antifemministe, scatenando un nugolo di reazioni stizzite, sia in patria
che in Inghilterra. Convinta dagli infervorati racconti di Mazzini, dopo una breve tappa a Parigi per intervistare George Sand, raggiunge l'Italia allo scopo di testimoniare il clima di grande attesa innescato dall'elezione di Pio IX. Durante la settimana santa del 1847 Margaret Fuller giunge a Roma, ove in San Pietro incontra il marchese Giovanni Angelo Ossoli, di dieci anni più giovane, con il quale inizia una relazione. Rimasta incinta e vista la difficoltà di un matrimonio nella città santa, Margaret si ritira a L'Aquila e a Rieti.
Detto ritiro le impedisce di continuare ad inviare i propri reportage
per la Tribune di New York, giornale per cui scrive; ciò comporta un
aggravamento della sua situazione economica già precaria. A Rieti il 5
settembre 1848 dà alla luce il figlio Angelo Eugenio Filippo Ossoli,
detto Angelino. Affidato
il figlio ad una balia ritenuta fidata a Rieti e tornati a Roma,
Margaret può riprendere le sue corrispondenze giornalistiche, facendo la
spola con Rieti per rivedere il suo piccolo. Durante la Repubblica, mentre il marito combatte sulle mura vaticane, Margaret è incaricata da Cristina Trivulzio
della direzione dell'ambulanza presso l'ospedale Fatebenefratelli e
successivamente dell'ambulanza presso il palazzo del Quirinale. Abbattuta la Repubblica a causa dell'intervento francese,
Margaret e Giovanni ritornano a Rieti dal loro Angelino, che trovano
gravemente debilitato per colpa della balia che non ricevendo compensi
da Roma a causa del blocco francese, aveva smesso di nutrirlo. Dopo un
mese di intense cure il bimbo riprende vita, così i tre riparano a
Perugia e ai primi di ottobre a Firenze,
temendo ritorsioni da parte del nuovo governo pontificio nel caso
fossero rientrati in Roma, ma anche con l'intento di raggiungere gli Stati Uniti
credendo di poter pubblicare con maggior tornaconto il libro che
Margaret sta scrivendo. Nel frattempo le truppe austriache del feldmaresciallo d'Aspre, avevano invaso la Toscana,
ma gli Ossoli non ne subiscono alcuna conseguenza, se non difficoltà
iniziali per ottenere dalla polizia il permesso di soggiornare in
Toscana. Come detto, nel lungo soggiorno fiorentino Margaret lavora alla
"Storia della Rivoluzione Italiana", saggio in cui narrava le vicissitudini della Repubblica Romana e dei suoi protagonisti. Finalmente i tre trovano un passaggio su di un mercantile che trasporta un carico di sete e marmo al porto di New York. Il 17 maggio 1850, accompagnati dalla bambinaia s'imbarcano a Livorno sul vascello "Elizabeth". Il caso vuole che nel corso della navigazione il capitano della nave muoia per il vaiolo ed il comando venga assunto da un giovane ed inesperto ufficiale di bordo, Mr Bangs. Nel mezzo della notte, in vista del porto di New York, all'altezza di Fire Island,
la "Elizabeth" s'incaglia, a causa del forte vento che ne ha aumentato
la velocità ingannando il Bangs. Quasi tutti i membri dell'equipaggio,
oltre alla moglie del capitano defunto, riusciranno a salvarsi
aggrappati a delle travi della nave, ormai andata in pezzi dopo 12 ore
di agonia. Un tentativo per salvare Angelino viene tentato dallo stewart
che se lo carica a tracolla, ma i due vengono gettati a riva esamimi
dai marosi. Margaret Fuller, Giovanni Ossoli, aggrappati all'albero di
prua sono inghiottiti dalle onde e non saranno mai più ritrovati. Sono
le due del pomeriggio del 19 luglio 1850. Anche il manoscritto del
saggio che Margaret voleva pubblicare andrà disperso per sempre. Nel film In nome del popolo sovrano del 1990, diretto da Luigi Magni,
uno dei personaggi secondari è proprio Margaret Fuller. La si può
vedere in due scene, come infermiera in un ospedale romano. Nella prima
scena parla con il moribondo Goffredo Mameli; nella seconda ammette di aver fornito a Giuseppe Mazzini un passaporto americano per fuggire dalla città assediata.
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