venerdì 11 aprile 2025

Pierino

Quando Pierino nacque fu povero orfanello....
Il nonno lo portò nella sua casa
Antica e grande in mezzo a un gran giardino.
Oh! quanto verde! intorno
C'erano peri e meli,
Un tremolar di steli,
Frulli di foglie e d'ale,
Un gridìo di cicale
Nel grave mezzogiorno,
E poi tra il lusco e il brusco,
I pigolii sommessiDe' nidi sui cipressi....
Era per angioletto un paradiso
Quell'antico giardino!
Al paradiso s'avvezzo Pierino.
Sua balia era una capra,Suo fratello di latte era un capretto:
E il caprettino adesso
Già facea le sue corse ed i suoi balzi;
E l'omettino, anch'esso,
Volle incignare i suoi piedini scalzi.
E fece il primo passo,
E fatto il primo, volle farne un altro...
E con le braccia avanti,
Trempellando, nuotando, vacillando,
Fra le tremule mani del buon avo,
Che gli era intorno, e gli diceva:"Vieni!
Oh! non ti tengo più...là...là...là..bravo!"
O bei giorni sereni!Com'erano contenti!
Sù dìan due risatine a quando a quando,
Ch'erano tutt'e due gentil cosa!
Ch'erano tutt'e due  color di rosa,
Senza biancor di denti,

Egli era il re: suo nonno
Era il suo servo: "Babbo aspetta!". Il nonno
Aspettava. "N, vieni!". Egli veniva.
"Ridi!". Rideva. "Canta!".
Cantava...O famigliola,
Tra nidi e l'ombre, sola, sola, sola:
L'uno diceva l'ultime parole,
L'altro le prime, ed erano le stesse.
Diceva il nonno al bimbo le più care,
Le meglio che sapesse,
Per farlo compitare:
Dicea: "Pierino, core del mio core!".
E lui:" Pielino, cole del mio cole!".
Li benediva il sole....
Victor Hugo.

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